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Recensione: “Lutto libero”

Creato il 21 luglio 2014 da Studio83

Nuova recensione, che pubblichiamo temporaneamente sul blog in attesa di caricarla sul sito. Un’antologia molto piacevole, dal tema particolare e dal titolo che è tutto un programma.

Recensione: “Lutto libero”

LUTTO LIBERO

AA.VV.

Nanitocu 2014

Parlando del suo album “Tutti morimmo a stento”, Fabrizio De André disse che trattava “della morte […]. Quando perdi un amico, quando perdi un lavoro, muori un po’, tanto che poi devi rinascere”. Simile è il concept dietro “Lutto libero”, antologia di nove racconti ideata da due copywriter (Cristiano Carriero e Alessandro Piemontese) e arricchita dalla collaborazione di altri sette autori. L’obiettivo è parlare del lutto, della morte, intesi come concetto più ampio: la fine, la conclusione, che sia di una vita o di un amore, esorcizzate tramite la scrittura, declinata su registri diversi (l’ironia, il ricordo, la lettera, il racconto di viaggio).

Il risultato sono nove racconti brevi molto diversi tra loro, nelle atmosfere e nella scrittura, ma anche nel modo di compiere il “rituale” di liberazione dalla morte. Così abbiamo l’ironica commistione di amore e aldilà (“Comunque io ti amavo”, Lattanzi); il riappropriarsi di un ricordo (“La prima morte di Shigeru”, Sofia); il biglietto d’addio (“Assenza”, Rega); lo scorrere inesorabile del tempo fotografato da un protagonista particolare (“Carla”, Maddaloni); la fine di un’illusione d’amore (“Chi non muore si ripete”, Olivi); il viaggio come metafora di un nuovo inizio (“L’ora blu”, Marolla); l’addio a un padre (“Fenomeno”, Piemontese); il commovente mix tra amori passati, ricordi e calcio (“Anna come sono tante”, Carriero).

Alcuni sono racconti in senso stretto, altri istantanee; gli autori giocano, oltre che con il tema del lutto, anche con la struttura del racconto classico, rielaborandola secondo le proprie finalità. L’e-book è ben curato, gli autori sanno tenere la penna in mano e la lettura scorre veloce, lasciando al lettore un velo di amarezza, ma anche un sorriso. Un’antologia breve ma incisiva, ottima da abbinare a una serata solitaria.


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