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Recensione: Luxley (graphic novel)

Creato il 16 giugno 2010 da Mcnab75

Recensione: Luxley (graphic novel)

Luxley

Di Valerie Mangin e Francisco Ruizgé

001 edizioni

160 pagine (colori), 16 euro

 

Luxley ipotizza che nel 1191, l’anno della terza crociata, mentre la Francia e l’Inghilterra attendono il ritorno dei loro re, Filippo Augusto e Riccardo Cuor di Leone, partiti per combattere il feroce Saladino, un’immensa armata di Maya, Aztechi e altri guerrieri dal Sud America sbarca sulle coste europee.

È l’inizio di una sanguinosa invasione contro la Cristianità che inevitabilmente si trova impreparata a respingere. Il Nuovo Mondo ha osato invadere il Vecchio. In questa Europa indifesa, solo il mitico Robin di Luxley, conosciuto come Robin Hood, tenta una difesa con i suoi uomini, difesa che appare disperata, ma Robin Hood diventa presto anche l’unica speranza per contrastare la ferocia dell’esercito sudamericano. (fonte: www.fantascienza.com)

 

Commento

 

Ringrazio chi, qualche giorno fa, mi ha segnalato questo fumetto francese di assoluto valore, sia per quel che riguarda la qualità dei disegni che per la trama, che mischia storia, ucronia, fantasy e anche un pizzico di fantascienza.

Devo dire che Luxley non mi ha affatto deluso, anzi: ha superato ogni aspettativa che nutrivo per una graphic novel ambientata in un'epoca storica, il 1200, che non mi ha mai entusiasmato particolarmente. Senz'altro gli autori i francesi, cinici e sarcastici quando serve, hanno messo quel sale in più che differenzia Luxley da tanti altri fumetti letti nell'ultimo biennio.

Innanzitutto, i personaggi: Bene e Male si mischiano in loro, e non sono mai nettamente definiti. Gli eroi, tra cui Robin Hood stesso, non sono tali fino in fondo, e i “cattivi” forse hanno le loro ragioni per compiere le stragi di cui si macchiano. Questa caratterizzazione molto realistica e umana rende la storia più complessa, fluida e accattivante. Dimenticatevi quindi i cavalieri senza macchia in stile Bonelli, e preparatevi a leggere le gesta di uomini capaci di grandi gesta ma anche di nefandezze estreme.

Punto secondo: lo scenario ucronico. L'idea di un'invasione di Maya e Aztechi, in un'epoca in cui nemmeno si sapeva dell'esistenza di questi popoli (che infatti vengono confusi coi guerrieri della mitica Atlantide), è affascinante e geniale. Ancor più geniale il motivo che spinge i sudamericani ad attraversare l'oceano per sfidare la cristianità: i loro stregoni hanno precognizzato che in futuro gli uomini bianchi distruggeranno la civiltà azteca, quindi l'unico modo per impedirlo è intervenire con tre secoli d'anticipo e schiacciare i Regni europei.

Ma ancora: nell'ucronia si mischia una certa dose di fantasy ben dosato, che rende il tutto ancor più appetibile. Gli invasori sudamericani sono guidati da condottieri-stregoni, in grado di vedere il futuro e quindi di studiare strategie infallibili per sconfiggere i nemici. Le loro doti divinatorie sono potenziate dall'uso del peyote, il famoso fungo allucinogeno che ancora oggi viene usato dagli sciamani per diversi rituali. Non solo: nel terzo capitolo di questo primo volume di Luxley entreranno in scena anche le sacerdotesse, il cui potere è invece quello della telecinesi. Le più dotate sono in grado di far levitare in aria intere flotte di navi, di modo che possano attaccare le fortificazioni nemiche dal cielo.

Insomma: al posto di spendere 8 euro per vedere l'ennesima versione cinematografica del solito Robin Hood, spendetene 16 per un fumetto coi controfiocchi, in grado di soddisfare più o meno tutti.

Assolutamente promosso!

 


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