Autore: Maria Grazia Giordano Paperi
Editore: Self-publishing Amazon
ISBN: //
Numero pagine: 87
Prezzo: 0,98 €
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Voto:
Trama:
Maria Grazia Giordano Paperi affronta un argomento quanto mai difficile: i vari modi di essere mamme, quando la realtà non è fatta solo di gioie, ma anche di (tanto) dolore. Attraverso i brevi capitoli si alternano infatti figure di donne-madri, ma soprattutto donne, alle prese con le incertezze, le difficoltà, gli imprevisti del loro ruolo.
C’è Margherita, che desidera un figlio più di ogni cosa, al costo di ricorrere a un viaggio della speranza in Spagna per averlo; e c’è Stefania, nonna di Lara sospesa in bilico tra la vita e la morte, ma anche lei mamma. C’è Giovanna, che resta inaspettatamente incinta nonostante l’età, e scopre che la maternità, alla fine, conta di più di carriera e vita di coppia. C’è Ambra, che lotta per tornare alla vita e dalle sue figlie, che la guardano impotenti spegnersi. E c’è Monica, che dopo la fecondazione assistita resta vittima di una violenza: se nascerà un figlio, potrà amarlo come totalmente suo?
Le storie raccolte sono racconti di vita vera, che alcune donne hanno voluto donarle.
Recensione:
Tematiche toccanti, capaci di emozionare e commuovere. La scelta di diventare mamme e accettare un figlio magari non previsto, la scelta di ricorrere alla scienza estera pur di appagare l’istinto materno, la scelta di lasciare andare una madre ormai malata terminare: il tutto unito da riflessioni sull’amore che porta tali scelte in una direzione o nell’altra.
Sicuramente è un libro impegnato, ma forse proprio questo lo rende un po’ troppo pesante.
I brevi capitoli, spesso non più lunghi di uno o due paragrafi, introducono il racconto senza alcuna presentazione, mettendo il lettore davanti al fatto compiuto, e non è facile riuscire a seguire la vicenda non essendone stato direttamente partecipe. I personaggi parlano e agiscono, ma l’impressione è quella di guardare spezzoni diversi di telefilm senza avere mai seguito le prime puntate.
Anche lo stile enfatizza questa impressione: dà un’idea di distacco, in determinati punti sembra quasi poetico, costruito interamente su anafore e ripetizioni, ma quest’aria tanto aulica non coinvolge per niente, per quanto gli argomenti trattati siano effettivamente un valido spunto di riflessioni.
C’è però un particolare: sono stato volontario al Centro Aiuto Vita insieme a mia nonna, quindi ho sentito questo libro molto vicino a scene che io stesso ho visto vivere. Da lettore non posso che dire che lo stile non sia all’altezza delle situazioni descritte, complice anche l’editing trascurato, ma per esperienza personale sono riuscito ad andare oltre il testo e lavorare di immaginazione per costruire gli sguardi, le emozioni e gli stati d’animo delle donne che espongono in modo sterile e schematico la loro esperienza.
Questo, però, potrebbe essere un limite per un lettore che non abbia mai toccato con mano questo tipo di argomenti: cercando di non pensare a quanto io stesso ho conosciuto, l’impressione rimane quella di essere davanti a un libro senz’altro intenso, ma che non riesce a esprimersi in modo sufficientemente efficace.
Forse ha contribuito anche la cura formale e stilistica messa parecchio in secondo piano, ma c’è da tenere presente che si tratta pur sempre di un autopubblicato, e quindi di un’opera che non è passata al vaglio di giudizi intermedi che avrebbero potuto dare qualche valido consiglio.