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Recensione: “Magisterium”, Holly Black & Cassandra Clare.

Creato il 16 marzo 2015 da Chiara

Recensione: “Magisterium”, Holly Black & Cassandra Clare.Titolo: L’anno di ferro (Magisterium #1)
Titolo originale: The iron trial (Magisterium #1)
Autore: Holly Black e Cassandra Clare
Editore: Mondadori
Pagine: 270
Anno: 2014

Sinossi
Quando raggiunge la grotta in cima al ghiacciaio, Alastair capisce subito che il Nemico l’ha preceduto. Sua moglie Sarah è stata uccisa, come gli altri maghi lì rifugiati. Solo il debole vagito di un neonato lo rincuora: suo figlio Callum, seminascosto accanto al cadavere della madre, è ancora vivo. Ma quando Alastair lo prende fra le braccia, le terribili parole incise nel ghiaccio da Sarah prima di morire lo fanno inorridire… Dodici anni dopo, quando Call viene ammesso al Magisterium, la prestigiosa accademia riservata ai ragazzi dotati di talento magico, suo padre è contrario: sin dalla più tenera età ha insegnato al figlio a diffidare della magia. E ora Rufus, il magister più anziano della scuola, lo ha ammesso all’Anno di Ferro, il primo del Magisterium. Call non può sottrarsi al suo destino. La magia scorre, in certe famiglie. Ma sul destino di Call incombe fin dalla nascita l’artiglio del Nemico.

Recensione: “Magisterium”, Holly Black & Cassandra Clare.

Fire wants to burn
Water wants to flow
Air wants to rise
Earth wants to bind
Chaos wants to devour
Cal wants to live

Piccola premessa: ho fatto di Harry Potter la mia religione. Sono cresciuta assieme ad Harry, ho attraversato tutte le fasi del lutto quando Sirius è morto, mi sono sentita privata di qualcosa di fondamentale – una finestra su un mondo che ho disperatamente desiderato fosse il mio – quando la Saga si è conclusa. Con i miei amici passiamo serate a sfidarci con quiz dai diversi livelli di difficoltà, al fine di stabilire chi sia il potterhead più qualificato, quindi dovreste proprio fidarvi quando vi dico che Magisterium – L’anno di ferro ha molto poco a che spartire con il lavoro di J.K.Rowling. Vero è che certe analogie sembrano piuttosto lampanti – avreste dovuto vedere la faccia del mio ragazzo mentre gli raccontavo il libro e pensava di averne trovata una, lol, povero ingenuo -, ma se come me Hogwarts e i suoi abitanti li portate nel sangue, allora non avrete mai un solo tentennamento e questo romanzo nuovo di pacca vi piacerà. Garantisce Il club del libro!

They all yelled in excitement. Tamara yelled because she was happy. Aaron yelled because he liked it when other people were happy, and Call yelled because he was sure they were going to die.

Primo volume di cinque, questo romanzo ci catapulta in un mondo dove la magia esiste ma è tenuta volutamente segreta. Callum ne sa quanto basta per non voler aver nulla a che fare con il Magisterium, l’accademia magica che lo ha invitato a sostenere una prova al fine di valutare quanta magia ci sia in lui: dovesse superarla, Call si troverà nella condizione di dover lasciare la sua casa, suo padre e tutto ciò che conosce per trasferirsi nel luogo più consono ad affinare e scoprire il proprio talento. Ed è proprio quello che accadrà, nonostante tutti i tentativi di autosabotaggio che cercherà di portare avanti; Magister Rufus lo sceglierà come suo apprendista, strappandolo ad un’esistenza di confortevoli guai per scaraventarlo in un mondo di cui, come imparerà ben presto, non conosce proprio nulla. Tra grotte e fiumi sotterranei, lezioni estenuanti e nuove regole da accettare – per poi, prontamente, infrangere -, Call troverà per la prima volta degli amici per cui e con cui combattere in Aaron e Tamara, a loro volta allievi di Magister Rufus, e scoprirà come non tutto quello che suo padre gli ha insegnato sulla magia sia veritiero. Passato l’istantaneo rifiuto iniziale, dovuto principalmente a quanto inculcatogli per tutta la sua vita dalla sua unica figura di riferimento, Callum si ritroverà sempre più catturato dalle infinite possibilità che la magia, basata sulla manipolazione dell’energia dei quattro elementi e del caos, possono offrirgli per ovviare all’handicap fisico di una gamba irrimediabilmente lesa, al punto da dimenticare la sua missione – farsi espellere il prima possibile e fuggire a gambe levate – e riuscire ad assaporare uno scampolo di felicità che non credeva possibile. E questo, inevitabilmente, lo condurrà dinnanzi ad una verità agghiacciante e lo costringerà a prendere decisioni che cambieranno le carte in tavola in maniera irrevocabile.

As he bent closer, he realized they were words — words his wife had carved into the cave ice with the last of her dying strength. As he read them, he felt them like three hard blows in the stomach. KILL THE CHILD.

 Se all’inizio risulta un po’ lento, complice lo zampino – temo – della Black che scrive solitamente per una fascia d’età più bassa di quella in cui io ormai rientro – Young Adult ‘sta pippa, lol! -, L’anno di ferro ingrana in fretta e non tarda troppo a catturare e incantare con le sue atmosfere decisamente magiche. Il Magisterium stesso sembra essere uscito da un sogno ad occhi aperti nonostante la totale mancanza di affacci sul mondo esterno: scavato sotto una montagna, è un labirinto di gallerie ricamate di cristalli, stalattiti e stalagmiti, attraversato dalle acque misteriose di un fiume che, placido, custodisce in sé segreti tenuti al sicuro nell’abbraccio delle sue acque scure. La costruzione di questo mondo magico, una versione piuttosto basica e adatta al target di riferimento del libro – un po’ come Harry Potter e la Pietra Filosofale, a ben pensarci -, riesce a convincere ed affascinare con le sue regole scarne, le premesse di un conflitto che si è già consumato nel passato ma minaccia di esplodere nell’immediato futuro lasciano presagire un’evoluzione degli eventi mozzafiato e non ci sono dubbi a riguardo: per quanto introduttivo possa essere questo primo capitolo, è il biglietto per un viaggio di sola andata verso una saga che promette scintille. La costellazione di personaggi che si stringono attorno a Callum è straordinariamente definita, con poche parole la Clare e la Black hanno saputo tratteggiare personalità complesse, background concreti che hanno ripercussioni non di poco conto sugli eventi: Callum, acido e scontroso, spesso troppo lamentoso e sempre pronto a dire la cosa sbagliata, trova in Aaron una controparte luminosa nonostante quanto ha già vissuto e quanto è chiamato a vivere e in Tamara uno stabile contrappunto di pacata alterigia sotto cui nascondere insicurezze e timori. E a chi crede di vedere, in questo trio, la fotocopia del legame tra Harry, Ron e Hermione consiglio caldamente una visita oculistica e la rilettura non solo di questo volume, ma dell’intera saga della Rowling. Oh. #Dovevopropriodirlo. E al di là di questo, come già accennato, è incredibile il lavoro di rifinitura dei personaggi secondari, che spiccano su uno sfondo di per sé già molto ricco.

Remember what your father said about magic, boy. It’ll cost you everything.

Al di là del grande chiasso che il web ha ingiustamente sollevato attorno a questo romanzo, prima ancora che uscisse, dimenticando platealmente che la Rowling possiede i diritti unicamente sul suo lavoro e non sulla possibilità che chiunque altro possa scrivere di magia in una scuola di magia e di ragazzi che hanno il dono della magia, L’anno di Ferro è un libro interessante, intelligente e incredibilmente appassionante. Benché pensato per una fascia di lettori giovani, presenta delle pennellate cupe che bilanciano bene lo stile e l’influenza di entrambe le sue autrici, dando vita ad un mondo che invita ad essere esplorato e vissuto a fondo. Il ritmo è buono, nonostante non siano moltissime le cose che effettivamente succedono, e questo in ogni caso si giustifica e perdona con la necessità di portare in vita un universo con regole proprie, una storia già consolidata e tutta una serie di particolarità che hanno bisogno di essere spiegate. Ci vuole tempo per introdurre i meccanismi della magia, ci vuole tempo affinché l’intero quadro sia chiaro a chi lo legge per la prima volta e questo ha sacrificato, in una certa misura, lo spazio dove dispiegare gli eventi – che, badate bene, non è che mancano del tutto. Ci sarà un momento, verso la fine del libro, in cui vi ritroverete a strillare, mandare sms molesti alle amiche lettrici e telefonare al moroso per raccontargli le cose incredibili che succedono perché incapaci di contenere l’incredulità. Sarà divertentissimo, ma siate prima sicuri di avere qualcuno con cui condividere lo sbalordimento…!
Una bella lettura, ma per affrontarla mettete da parte i pregiudizi: sono soltanto un peso inutile che vi tratterrà dal divertirvi davvero tanto assieme a Callum, Subbuglio, Tamara, Aaron e la loro combriccola magica.



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