Papà Stark è tornato, come promesso, con i siparietti comici che ne sono derivati e con l’atteso confronto Howard/Peggy che il promo ci aveva anticipato.
(ma era anche ora che si dessero una mossa). L’unico posto sicuro in cui rifugiarsi è il Griffith, residenza femminile non ignota al nostro miliardario marpione, che coglie l’opportunità per un giro turistico di tutte le stanze. Mentre Howard è così occupato, a Peggy tocca l’incarico di recuperare una delle invenzioni in possesso dell’SSR sostituendola con una copia. Peccato che l’atteggiamento di Jarvis riguardo alla missione desti più di un sospetto (questo tic all’orecchio inserito adesso, comunque, e sottolineato poi in modo così evidente, mi ha un po’ infastidita e no, non basta averlo messo in apertura d’episodio, abbiamo visto Jarvis mentire senza alcun gesto rivelatore durante le scorse settimane!). Infatti, il misterioso Blitzkrieg Button si rivelerà un semplice contenitore/nascondiglio per una fiala di sangue del compianto Steve Rogers, che papà Stark dichiara di voler usare per creare vaccini e farmaci continuando a salvare vite ma, come dice giustamente Peggy, nessuno pensa che lo farà gratis. Gli uomini continuano a deludere Peggy e in confronto al comportamento meschino di Stark, ecco che il ricordo del Capitano risplende ancora più fulgido (gli uomini comuni non considerano Peggy loro pari, però un super-uomo l’aveva considerata al suo stesso livello). Howard viene cacciato via in malo modo e si becca anche una ramanzina ben piazzata da Jarvis per averlo costretto a mentire e a scusarsi al posto suo.
Durante l’assenza del capo, nell’ufficio dell’SSR Thompson dà una lezione di interrogatorio a Sousa e i due apprendono che un uomo elegante e una donna coi capelli scuri sono entrati nella barca con le invenzioni Stark la sera del loro ritrovamento, andando via prima dell’arrivo degli agenti. Thompson inoltre comincia a mostrare un po’ di caratterizzazione in più: fin’ora un personaggio monolitico, in questo episodio mostra delle sfumature diverse, pur mantenendosi coerente col proprio atteggiamento sgradevole. Diventa più difficile inquadrarlo, sia durante l’interazione con il più ingenuo (ma non per questo scemo) Daniel Sousa, sia nel dialogo con Peggy. Chad Michael Murray se la sta cavando meglio di quanto avrei immaginato, dal ricordo che ho di lui in One Tree Hill. Inoltre, non se ne può più delle scene con i colleghi che sottovalutano Peggy (abbiamo capito, autori, repetita iuvant però ora anche basta) mentre quella con Thompson è stata ben diversa e non mi è affatto dispiaciuta.
Alla fine dell’episodio, Peggy non ha dormito un minuto (fa la spia fino alle sei del mattino, torna a casa, si cambia e va al lavoro), senza mostrare mai il minimo segno di stanchezza fisica o mentale (o un capello fuori posto o un’unghia spezzata). Ha il siero del superuomo anche lei? Io ieri non ho dormito e oggi ho delle occhiaie che mi arrivano agli zigomi. Forse Howard dovrebbe prendere un campione anche del suo sangue.
il cameo di Stan Lee
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