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Recensione: Memorie di Antichi Eventi di Francesca Angelinelli

Creato il 08 febbraio 2016 da Roryone @colorelibri
Recensione: Memorie di Antichi Eventi di Francesca Angelinelli
Prezzo: € 7,90Ebook: € 2,99Pagine: 73Genere: FantasyEditore: Genesis PublishingData di pubblicazione: 26 Gennaio 2016
Dèi e uomini, cielo e terra, eternità e istanti di vita vissuta, si intrecciano in un racconto che ci permette di assaporare la cultura giapponese, la sua tradizione mitica e i valori a essa legati. Il presente e il futuro sono connessi inesorabilmente al passato, il rancore può permanere nonostante il passare dei secoli e i conflitti originari riproporsi sotto nuove forme. Anche l’amore vero riesce a trascendere la temporalità della vita terrena per vivere e ripresentarsi dietro occhi diversi, ma riconoscibili per la medesima intensità di un tempo.

Si sente parlare davvero poco della mitologia giapponese, nonostante il Giappone sia un Paese che in tanti sognano, forse perché la si vede così tanto lontana dalle nostre percezioni, dalla nostra idea di Dei o creature fantastiche, quasi come se l'Oriente non potesse avere una cultura mitologica. Quando, però, ce la si ritrova davanti agli occhi si scopre, in realtà, un mondo meraviglioso, colorato ed intenso che non ha nulla da invidiare alla nostra mitologia, ed è questo che Francesca Angelinelli con Memorie di Antichi Eventi ha voluto mettere in luce, dando vita ad una rivisitazione in chiave moderna di un mito sconosciuto ai più, ma non per questo meno entusiasmante e travolgente.

Il Kojiki è il libro più antico conosciuto circa leggende, miti e storie giapponesi, nel quale non può certo mancare il mito che vede protagonisti il Kami della Piana del Mare, Susanoo, la Signora del Cielo, sua sorella Amaterasu, e la Principessa Kushinada, le cui vite si intrecceranno in maniera unica: resosi colpevole dell'aver distrutto le risaie di Yamato e di aver ostruito i suoi canali, Susanoo viene esiliato, e così punito da sua sorella Amaterasu, nel mondo degli umani, più precisamente nella terra di Izumo, tra i quali dovrà vivere celando le proprie sembianze per proteggerli da uno dei mostri peggiori e più forti mai conosciuti, il Drago di Koshi. La vita per Susanoo sembra procedere senza alcun entusiasmo, fino a quando però una ragazza bellissima non si presenta al suo cospetto divenendo una delle sue tante mogli: la Principessa Kushinada sarà in grado di cambiare fino nel profondo il grande Kami che imparerà il vero significato dell'amore e del dolore. Trasportando il mito in questione ai giorni nostri e rendendo umano ognuno di essi, l'autrice ci fa conoscere ogni singolo personaggio e tutte le loro vicende portandoci sul terreno di una battaglia epica: riuscirà Harai/Susanoo a sconfiggere il lo Yakuza/Drago di Koshi portando al sicuro la sorella e la dolce amata?
Fin dalle prime pagine l'autrice è in grado di trasportaci, anima e corpo, in Giappone, tra le trame di una storia sensazionale, dapprima facendoci conoscere Harai, l'ispettore di Polizia della zona, e poi portandoci tra gli Dei, presentandoci Susanoo e la sua maledizione, i due narratori che poi si fonderanno in un unico Io, facendo percepire immediatamente al lettore le loro emozioni, i loro turbamenti e le loro preoccupazioni, proiettandolo in un turbinio di azione e sentimenti così tanto intensi da poterli vivere, con facilità, sulla propria pelle, come se fossero reali, come se fossero i suoi, come se l'avventura fosse la sua.
Farsi avvolgere dalla magia e dalla bellezza del mito giapponese, poi, è quanto di più facile sia mai esistito perché ogni singolo dettaglio descritto dall'autrice sarà in grado di catturarvi, che si parli dei personaggi, molto ben caratterizzati, o che riguardi l'ambientazione che fa da sfondo alle loro vicende, facendovi così affezionare ad ognuno di loro.
Tra tutto però, una cosa in particolare mi ha colpita maggiormente, l'abilità dell'autrice non solo di reinterpretare in chiave moderna una leggenda meravigliosa, ma soprattutto la sua capacità di trasportarla nel mondo terreno, rendendo umani i protagonisti, in maniera esemplare ed in un'armonia perfetta, cosa assolutamente non semplice.
Le tematiche trattate sono tante, ma la fra queste ne vengono messe in risalto due, l'amore e la brama del potere: l'amore viene visto come sentimento quasi salvifico in grado di migliorare la vita di chiunque, rendendo l'anima di chi è capace di provarlo più leggera, dandogli una ragione di vita in più; d'altra però non può mancare la dimensione opposta di questo immenso sentimento, ed anche qui il lettore si troverà a dover far i conti con il dolore provocato dalla perdita dell'amore stesso, come un simile cambiamento può portare disperazione là dove c'era gioia, lacrime dove c'era invece un sorriso. Non meno importante è, poi, il desiderio del potere che traspare dai comportamenti del Drago di Koshi deciso più che mai a sovvertire l'ordine delle cose all'unico fine di regnare su di esse, quel sentire così tanto potente e devastante da portare non solo l'essere umano, ma anche una creatura mitologica a compiere gesti che una mente lucida mai avrebbe messo in atto. E' incredibile come in così poche pagine tutto questo venga narrato con una semplicità disarmante in grado di arrivare subito al lettore, generando in lui non pochi quesiti e riflessioni.
Sul finale non voglio svelarvi assolutamente nulla, ma posso dirvi una cosa: vi strapperà un sorriso enorme e non vi farà rimpiangere di aver affrontato una lettura così particolare, tutto il contrario.
Lo stile, infine, è molto semplice e scorrevole, quasi magico, e vi darà la sensazione di essere in un'altra dimensione.
Memorie di Antichi Eventi ha un unico difetto: finisce troppo in fretta.
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