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RECENSIONE: Memorie di una cagna di Francesca Petrizzo

Creato il 20 ottobre 2013 da Bookland
Buona domenica lettori, 
ecco una nuova recensione di un libro che ho letto abbastanza tempo fa..
RECENSIONE: Memorie di una cagna di Francesca Petrizzo Titolo: Memorie di una cagna
Autore: Francesca Petrizzo
Pagnie: 244
Prezzo: 9,50euro (ed. economica)
Editore: sperling kupfer
Trama
Una nave è in vista delle coste greche. A bordo, una donna cerca di distinguere il profilo del Peloponneso nella luce incerta del crepuscolo. È Elena di Troia, ricondotta in patria dal marito Menelao dopo la distruzione dell'orgogliosa città. Al vento e alle onde, lei affida la propria storia. E la sua voce racconta una verità diversa da quella che tutti conoscono: malinconica e vibrante, parla di una creatura assetata d'amore, piena di passione e sensualità, ma costretta a obbedire alla legge del padre-re e a sposare un uomo che non aveva scelto, né desiderava. Una decisione fatale, da cui nasceranno lutti e tragedie, perché Elena cercherà tra le braccia di altri quel che le è stato negato. Perdendo tutto, e finendo marchiata come "cagna", sciagurata e traditrice. Sullo sfondo del mito e dei poemi omerici, Francesca Petrizzo spoglia la sua protagonista dell'alone leggendario, le dà carne e anima, creando una figura femminile che irrompe sulla pagina con la forza, la rabbia e la dolcezza di un personaggio autentico, archetipo di tutte le donne che nel tempo hanno opposto le ragioni del cuore a quelle del potere.
RECENSIONE: Memorie di una cagna di Francesca Petrizzo Ho avuto questo libro in lista desideri per parecchio tempo, lo toglievo e lo mettevo sempre più indecisa a causa di alcune recensioni negative che ho letto, ma alla fine mi sono decisa a comprarlo e a leggerlo. Non mi sono pentita di queste decisione perché, nonostante alcune piccolezze che non mi hanno convinta del tutto, il libro mi è piaciuto parecchio.
La protagonista del romanzo è Elena, la famosa Elena fautrice della guerra di Troia, che si racconta in prima persona dalla sua infanzia, fino al termine della battaglia tra achei e troiani. Elena è una donna ricca di passione e voglia di vivere e narra la sua vita con una malinconia e con un distacco tipico delle persone che hanno vissuto tutto ma che non hanno più nulla da perdere. Racconta i suoi mancati affetti familiari, i suoi obblighi di principessa spartana e i suoi numerosi amanti. Tanti amanti ammaliati dalla sua bellezza, ma poco amore, ciò che lei cerca con tutta se stessa e che riesce a capire solo alla fine della sua vita.
Questo libro dal titolo così forte e significativo, mi ha raccontato una versione alternativa della storia di Elena, da tutti conosciuta come una donna sensuale e bellissima, capace di sedurre gli uomini a suo piacimento per arrivare ai suoi scopi. La Elena che si racconta in prima persona nel libro di Francesca Petrizzo, è una Elena molto terrena e triste, così poco vanitosa e costantemente inseguita e sviata dai suoi fantasmi, non la donna che ha volutamente sedotto Paride e che ha portato alla distruzione la splendida città di Troia. Elena è bellissima sin da bambina ma viene costantemente ignorata da sua madre Leda e suo padre Tindaro, re di Sparta, e solo dopo la morte dei due figli maschi, Castore e Polluce, inizia a suscitare il loro interesse. Viene venduta giovanissima al miglior offerente per dare a Sparta un re. Menelao diventa suo marito, ma da lui non ha l'amore che desidera e, durante una visita da parte degli emissari di Troia, s'innamora di Paride, così giovane e passionale, Elena vede in lui una via di fuga dalla noiosa vita da regina che la sta portando a spegnersi e spera di aver finalmente trovato l'uomo che riesce ad amarla per quello che è, insomma lo l'uomo giusto per lei e rischia il tutto per tutto. Il resto della storia lo conoscono tutti dalle parole di Omero, ma tutta la narrazione viene qui fatta dal punto di vista femminile, cosa che ha reso la mia lettura più interessante. Devo però precisare che la storia non è completamente rispondente al mito, infatti ci sono delle variazioni, in alcuni punti molto evidenti, che però a me non hanno dato fastidio, nonostante io sia un'appassionata di mitologia e dell'iliade e dell'odissea. I mutamenti sono ben inseriti nel racconto e nel complesso non si notano: l'autrice ha voluto ricreare un ritratto di Elena dal suo punto di vista, ma partendo da ciò che conosciamo e studiamo. Nel romanzo vediamo quindi Elena come bambina solitaria, donna splendida, moglie infedele, madre poco presente, amante focosa e amica leale. Il mondo degli uomini, dei guerrieri, si scontra ed incontra con quello più delicato delle donne che nascondono il loro una scintilla forte e sempre presente, perché anche loro sono delle guerriere. Insomma il mio giudizio è positivo, il libro mi è piaciuto, anche se ho trovato lo stile un po' troppo frammentato, costellato di frasi brevi, e ho deciso di assegnare tre stelline e mezzo. RECENSIONE: Memorie di una cagna di Francesca Petrizzo
Lya
 


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