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Recensione: Mezzanotte a Parigi

Creato il 28 ottobre 2011 da Annalisaemme @annalisaemme
E per restare in tema con lo Speciale Parigi, oggi vi parlerò di un libro che vede la capitale capitale della cultura mondiale nel momento più difficile: l’occupazione nazista.
Mezzanotte a Parigidi Dan Franck
Prezzo di copertina: € 25,00Editore: Garzanti
Collana: SaggiData di uscita: 25/08/2011Pagine: 512, fotografie in bianco e neroLingua: ItalianoTitolo originale: MinuitLingua originale: FranceseTraduttore: Doriana Comerlati
Genere: Storia
I segreti, le paure, le confessioni, le domande, le reazioni e la vita dell’élite intellettuale parigina alle prese con l’occupazione nazista. Un cast straordinario di scrittori e scrittrici, filosofi e filosofe, musicisti, pittori, attori, registi tra cui Sartre, Camus, Simone de Beauvoir, Maguerite Duras e tanti altri. Il ritratto di una delle grandi capitali della cultura mondiale in un momento difficilissimo.
Dan Franck, scrittore francese, è autore di numerosi romanzi, tra cui Le Cimitère des Fous, Les Calendes greques, Apolline, La Séparation (Prix Renaudot 1991) e My Russian Love.
Mezzanotte a Parigi è un saggio storico ambientato nella buia epoca dell’occupazione nazista nella Francia dei primi anni quaranta del Novecento. Ecco la stringata definizione che viene correntemente usata per questo straordinario affresco di un’era fatta di molte ombre, ma anche di lotte disperate e di speranza, di tradimenti e di opportunismo, di lassismo ma anche di ribellione.
Un film-documentario in bianco e nero con un cast stellare composto dall’élite intellettuale dell’epoca, fatta di poeti, scrittori, pittori, attori, cineasti ed artisti nel senso più ampio del termine. Un elenco interminabile di uomini e donne che hanno fatto la storia della letteratura e dell’arte, ma che hanno soprattutto lasciato un segno profondo nella ferita – forse non ancora del tutto rimarginata – della Seconda Guerra Mondiale.
Ma, come in tutti i libri che si rispettino, anche in questo caso l’autore ha suddiviso i personaggi in “buoni” e “cattivi”, in “eroi” e “antieroi”; in quest’opera troviamo però anche una categoria nuova, resa necessaria dalle contingenze della guerra: gli appartenenti alla cosiddetta “zona grigia”, che comprende coloro i quali non si sono schierati apertamente nella speranza (o forse nell’illusione) di continuare a vivere tranquillamente in un momento tragico per milioni di persone.
L’autore è stato lucido nella narrazione, quasi scientifico, ma ha reso la lettura interessante arricchendo i fatti con citazioni, rimandi storici (come l’inserimento di frammenti di discorsi di De Gaulle o del maresciallo Petain) e dettagli quotidiani anche banali, ma necessari per poter ricordare in ogni momento al lettore che la storia raccontata è, ahimè, reale. Anche se in alcuni casi si vorrebbe pensare che ciò che si sta leggendo sia un’invenzione: apprendere dell’antisemitismo di alcuni elementi di spicco dell’intelligencija parigina, come Céline, un autore capace di regalarci un capolavoro come “Voyage au bout de la nuit”, lascia veramente attoniti.
Ma non voglio citare solamente i “collaborazionisti”: vorrei chiudere elencando diversi personaggi come Sarte e Simone de Beavouir, Marguerite Duras, Robert Désnos, Eluard, Aragon e tanti altri ancora, che ci fanno credere ancora oggi che la cultura, ma anche gli ideali universalmente riconosciuti di libertà, uguaglianza e solidarietà, possono portare una speranza anche nei momenti più terribili della nostra storia.
Durata della lettura: 18 giorni
Bevanda consigliata: vermouth
Età di lettura consigliata: dai 18 anni
Voto: 8 e mezzo
Bye,
Becky

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