Magazine Cultura
Recensione: Mi chiamo Chuck. Ho diciassette anni e, stando a Wikipedia, soffro di un disturbo ossessivo-compulsivo, di Aaron Karo
Creato il 08 aprile 2012 da Mik_94Tuttigli adolescenti sono speciali a modo loro e Chuck Taylor, diciassetteanni e una vita sociale inesistente, lo è molto di più degli altri.Parla,parla, parla...ma nessuno lo sente! Sfila invisibile tra i corridoidel suo liceo di periferia, studia ma senza impegno alcuno e, dietrouna catasta di salviette igienizzanti e di scarpe ordinatamenteimpilate, non vede il benché minimo sbocco per il futuro. Non ètimido: è semplicemente ignorato da tutti. Troppo sfigato per avereuna ragazza, troppo poco nerd per essere preso di mira dai bullettidi turno. I suoi unici contatti avvengono con Steve, amico conun'insana passione per il porno soft, Kanha, ragazzo indiano dallinguaggio incomprensibile e dal look da rapper, e con la dottoressaM, la sua amata/odiata psicologa. Già,sotto molti aspetti, Chuck è un ragazzo come tutti gli altri - unrapporto imbarazzante con i genitori e con il proprio corpo, unchiodo fisso per le ragazze, un mare di “loschi” segretucciseppelliti nella cronologia del proprio computer - , ma, per unavolta alla settimana, il lettino dell'analista diventa la meta deisuoi pomeriggi.Chucksoffre di un disturbo ossessivo-compulsivo. Ossessionato dallapulizia, tormentato continuamente dal timore che la sua casa vada afuoco nel cuore della notte, disgustato dalla scarsa pulizia di canie bambini e offuscato dalla presenta della sua popolare e procacesorella minore, vive una vita suddivisa in compartimenti stagni escandita dai colori delle sue amate Converse. Un colore perun'emozione. Arancione= Stanchezza. Azzurro= Attesa. Rosa = Noia. Ungiorno, al ritorno dalle vacanze, inaspettatamente, un nuovo colorefa capolino nel suo mondo asettico. Una nuova emozione. Amy e la suadelicata bellezza. Amy e il rosso sgargiante dell'amore. Chuck deveaffrontare le sue debolezze. Vuole cambiare per sé stesso. Vuolecambiare per lei.Tuttigli adolescenti sono speciali a modo loro.Predadi emozioni amplificate, vivono in universi apparentemente distantianni luce da quello degli adulti, collegati embrionalmente allecuffie di un fornito I-Pod o alla chat di un Social Network che nondorme mai.Ammettoche parlare di questo mondo, del mio mondo, non è affatto facile.Cadere in sentimentalismi e in risaputi cliché è un errore che,spesso, commettono anche gli autori più affermati. Si tende a darecontorni troppo definiti a quella giostra impazzita che èl'adolescenza, dando vita a una serie di aforismi ottimi per fareincetta di “mi piace” su Facebook, ma realistici come gli effettispeciali di un film di serie B o le tette rifatte di una qualsiasishowgirl nostrana.Ilcompito dei genitori è quello di preoccuparsi, di trovare dellerisposte ai nostri turbamenti. Laverità è che non ci sono risposte. Non le abbiamo e non vogliamonemmeno cercarle.Cilasciamo semplicemente travolgere dagli scossoni degli ormoni insubbuglio, tormentare dai morsi delle incertezze e lasciare che tuttoci scivoli addosso. Poi, quando resistere diventa impossibile,esplodiamo in un temporale di lacrime, risate, risate e lacrime.E'un meccanismo semplice e inspiegabile. Accade e basta.Michiamo Chuck, romanzo di esordio di Aaron Karo, è propriocosì. Pazzo, divertente, amaro, dissacrante e sincero. Non tenta didire l'impossibile. Periodi brevi, battute veloci e capitoli mai piùlunghi di cinque pagine esprimono l'ineffabilità di un adolescentealle prese con quell'equazione insensata che è la sua vita. E'schietto, personale, acuto e ironico; brillante e riflessivo, mapervaso da quell'atmosfera di sano cameratismo tipica di AmericanPie e dei telefilm giovanili dimaggiore successo. Una storia di cambiamenti e rivalse. Una storia didisagio sociale e sentimenti che, nel corso di una lettura intensa eininterrotta, ci fa vivere per un giorno nei panni di un personaggioal di fuori degli schermi, a cui persino i più restii siaffezioneranno. Lasimpatica favola di un eroe comune che, forse, non è poi tantodiverso da me e te.Leggerocome un soffio e fresco come una carezza salmastra, Mi chiamo Chuck èun passatempo sano e piacevole. Un fumetto colorato e vivido animatoanimato dallo spirito di un meraviglioso protagonista e dallenuvolette dei suoi pazzi pensieri. L'ottimismodi una fiaba in una storia vera come la realtà. Ilmio voto: ★★★ +Ilconsiglio musicale: Raise your glass – P!nk
Possono interessarti anche questi articoli :
-
A me la tua mente: il progetto mk ultra (prima parte)
Un piccolo documentario, anzi meglio una denuncia sulla manipolazione mentale made in Italy. Preparai questi video tempo addietro e poi li lasciai decantare... Leggere il seguito
Da Marta Saponaro
CULTURA, DIARIO PERSONALE, PARI OPPORTUNITÀ, PER LEI -
I sassaresi NASODOBLE tornano col nuovo singolo “Cazz boh”
«Una canzone condita di riso sardonico che mette a fuoco il disastro politico, sociale, mafioso, militare e industriale della Sardegna degli anni zero» così lo... Leggere il seguito
Da Fraltoparlante
CULTURA, MUSICA -
Luglio 2015: anteprima Freddo come la pietra di Jennifer L. Armentrout
Sta per arrivare il secondo capitolo della Dark Element Series a firma Jennifer L. Armentrout per Harlequin Mondadori. Freddo come la pietra è il seguito di... Leggere il seguito
Da Erika
CULTURA, LIBRI -
The Green Inferno – Nuovo trailer e conferma della release italiana per il 24...
Nessuna buona azione resterà impunita. Così recita il nuovo trailer italiano di The Green Inferno, film diretto da Eli Roth, che non altro che è un omaggio al... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Segnali di fumo: Draghi e fine del mondo
Altro trittico di segnalazioni libresche. L’obiettivo è il medesimo dello scorso anno, in questa stessa stagione: indicarvi un po’ di buone letture da gustarvi... Leggere il seguito
Da Mcnab75
CULTURA, LIBRI -
” Stella cadente ” il nuovo singolo di Paola Ferrulli
In radio il nuovo e interessante singolo di Paola Ferrulli Nonostante la sua giovane età Paola Ferrulli ha già un importante background e sicuramente un nome no... Leggere il seguito
Da Giovanni Pirri
CULTURA, MUSICA