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Recensione: Mio

Creato il 21 ottobre 2015 da Miriam Mastrovito @miriammas
Recensione: Mio Titolo: Mio Titolo originale: Mine Autore: Mary Calmes Editore: Dreamspinner Genere: roamance contemporaneo Pagine: 273 Prezzo: 6,99
Descrizione:
Trevan Bean ha un lavoro che da illegale sta diventando spaventoso, un ragazzo che potrebbe non essere sano di mente, un angelo custode che in realtà potrebbe essere l’incarnazione del male. A questo si aggiunge la ricomparsa della famiglia che aveva allontanato il suo ragazzo, minacce di morte, un rapimento e il tentativo di mettere soldi da parte per realizzare un sogno. Trevan ha davvero molte gatte da pelare, ma si sente all’altezza della sfida: ha promesso a Landry un lieto fine e Landry lo avrà, sempre che qualcuno non lo uccida!
E potrebbe accadere.
Landry Carter era una bambola rotta quando si erano conosciuti due anni prima, ma è diventato un compagno in grado di stare accanto a Trevan… almeno per la maggior parte del tempo. Ora che la vita di Trevan ha preso una piega spaventosa – e Landry viene rapito – Trevan deve continuare a sperare che l’amore di Landry rimanga saldo di fronte a questa nuova sfida, perché non ci sarà lieto fine se Trevan dovrà proseguire da solo.
La mia recensione:
Personaggi decisamente sopra le righe, un intreccio intrigante al punto giusto, sentimenti contrastanti: sono questi i cardini su cui fa perno Mio, un romanzo insolito e che per molti versi sfugge ai soliti cliché collocandosi su una linea di confine. Tutto è narrato dal punto di vista di Trevan, un ragazzo di origini afrocubane, dal fascino tenebroso e la personalità complessa, a tratti contraddittoria. Per guadagnarsi da vivere – e soprattutto per racimolare il gruzzolo necessario a realizzare il suo sogno – lavora al soldo di un allibratore. Allenato a districarsi nel losco mondo del gioco d’azzardo, sebbene non abbia mai commesso crimini, Trevan si muove costantemente al limite della legalità. Autoritario, determinato, impulsivo e spesso rissoso, agli occhi del mondo si presenta come un bad boy, un tipo che in molti non esiterebbero a definire poco raccomandabile. Dietro questa apparenza, tuttavia, si cela una seconda personalità. Nella vita privata, Trevan sa essere dolcissimo, protettivo, sensibile, affidabile. Il ragazzo che ha scelto come compagno, Landry, di sicuro lo descriverebbe come un angelo, poiché Trevan, per lui, non è soltanto un amante irresistibile ma è colui che l’ha salvato in un momento di grande difficoltà, un momento in cui si stava buttando via, precipitando nel tunnel della tossicodipendenza e della prostituzione. Non solo, Trevan è l’unico che sembra saper gestire il suo disturbo borderline, offrendogli la sicurezza e l’amore di cui ha bisogno. Appare chiaro sin da subito che la coppia, proposta da Mary Calmes sfugge ai soliti schemi, componendosi di due persone fortemente problematiche ed entrambe caratterizzate da un intricato gioco di lucie ombre. Il contesto in cui si inseriscono i due protagonisti è altrettanto originale e si presta alla tessitura di una trama ricca di suspense. La storia comincia in un momento particolarmente critico per entrambi. Nell’ambiente lavorativo di Trevan si è verificato un omicidio, una sorta di regolamento di conti che ha messo tutti sul chi vive. Nel suo clan aleggia il sospetto che qualcuno, per ragioni di rivalità e controllo del territorio, sia intenzionato a colpire ancora. Benché lui possa contare sulla protezione di Conrad, un killer che nutre per lui un affetto profondo ma di cui tutti hanno terrore, Trev non può dirsi immune dal pericolo, tanto che i suoi superiori gli consigliano di prendersi una pausa. Contemporaneamente, Landry riceve una visita inaspettata: suo fratello Chris si presenta a casa sua per comunicargli che la madre ha gravissimi problemi di salute e ha espresso il desiderio di rivederlo per appianare le vecchie divergenze. Landry, infatti, ha tagliato i ponti con la famiglia da diversi anni, precisamente da quando i suoi lo hanno cacciato di casa dopo aver scoperto la sua omosessualità. Il plot si sviluppa dunque seguendo il doppio filone della vicenda che coinvolge Trevan e della storia personale di Landry, che riporta a galla il passato costringendolo ad affrontare i vecchi nodi irrisolti. Andando avanti, l’intreccio diverrà poi sempre più fitto, giacché il riavvicinamento alla famiglia di Landry farà emergere segreti e complotti, inimmaginabili, che saranno preludio di una svolta all’insegna del giallo. Senza anticiparvi troppo, vi dico solo che a un certo punto i due si ritroveranno coinvolti in un rapimento. La lettura è molto avvincente, anche perché i numerosi colpi di scena mantengono viva la curiosità fino alle battute finali. La parte prettamente suspense, mi è sembrata gestita in maniera un po’ affrettata, soprattutto la parentesi del rapimento si esaurisce con una rapidità, e forse anche una facilità, che suona un po’ eccessiva. Mi sarebbe, inoltre, piaciuto, scoprire qualcosa in più su Conrad, sul motivo per cui si sente tanto legato a Trevan e sulla sua storia personale. Questo personaggio, avvolto nel mistero, attira sin da subito l’attenzione suscitando diversi interrogativi ma l’autrice lo lascia nell’ombra deludendo il desiderio di conoscerlo meglio. In compenso è ampiamente descritta eapprofondita la particolarissima relazione che lega Trevan e Landry: un misto di infinita dolcezza e dinamiche che sfiorano la dominazione in grado di regalarci momenti di passione davvero intensi.


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