Recensione: Mira dritto al cuore
Creato il 10 luglio 2014 da Miriam Mastrovito
@miriammas
Titolo: Mira dritto al cuore
Autrice: Amneris Di Cesare
Prefazione: Laura Costantini e Loredana Falcone
Editore: Runa Editrice
Pagine: 350
Prezzo: 15 euro
Descrizione:
Una vacanza studio in America svanita sul più bello,
un soggiorno di ripiego in un villaggio vacanze. Inizia così l’estate di Sarah,
adolescente insoddisfatta e perennemente imbronciata. “Gli amori estivi non durano”dice sempre sua madre, ma la profezia si incrina dopo l’incontro con due animatori, Thomas
burbero aspirante archeologo di origini britanniche e Rudy seduttore dalla
simpatia irresistibile. Sotto l’ombra di un pino marittimo, su uno spicchio
di spiaggia candida, davanti al mare di Sicilia, Sarah vivrà i palpiti di una
passione che non vorrà saperne di passare per semplice amicizia. Il desiderio
sopito cavalcherà gli anni e
condizionerà le sue scelte di donna nel bene e nel male.
Perché l’amore, in fondo, non è altro che un revolver
che spara pallottole di pura emozione, un’arma che mira dritto al
cuore. Un romanzo d’amore e d’amicizia, un percorso che punta alla
soluzione di una delle questioni più sfuggenti di sempre: quando un uomo e una
donna possono davvero dirsi “soltanto buoni amici”?
L'autrice:
Amneris Di Cesare, italiana nata a
Sao Paulo del Brasile, vive a Bologna. Sposata a un medico calabrese, mamma e
moglie a tempo pieno, collabora come free-lance per riviste femminili. Dal 2005
gestisce il F.I.A.E. - Forum Indipendente Autori Emergenti
(http://fiaeforum.freeforumzone.leonardo.it),
insieme gruppo e laboratorio di editing autogestito per scrittori emergenti. Ha
pubblicato il saggio “Mamma non mamma: la sfida di essere madri nel
mondo di Harry Potter” nell’antologia benefica
Potterologia: dieci assaggi dell’universo di J.K. Rowling
(CameloZampa Editore 2011); un suo racconto, intitolato
“Zanna” è presente nell’antologia di racconti
animalisti “Code di Stampa” (La Gru Edizioni
2011); ha pubblicato nel 2012 il suo romanzo d’esordio, Nient'altro che
amare (Edizioni CentoAutori), vincitore del Premio
Letterario Mondoscrittura, e nel 2013 ha partecipato al progetto di scolastica
coordinato da Manuela Salvi “Prossima fermata… Italia!”
(Onda Editore) scrivendo il capitolo dedicato alla regione
Calabria. Ha curato l’antologia benefica
“Dodicidio” per il progetto POP di La
Gru Edizioni scrivendo il capitolo “Febbraio” (2013) e
ha vinto il “Concorso Cercasi Jane” indetto dalla
Domino Edizioni con la quale uscirà il suo romanzo
“Sirena all’orizzonte”. Inoltre collabora con il portale di
informazione online Rete-News.it (www.rete-news.it) scrivendo articoli di cronaca, costume e musica. Collabora inoltre con
la rivista letteraria Inkroci (www.inkroci.it) in qualità di
traduttrice.
La mia recensione:
Una vecchia musicassetta in modalità
rewind. Sarà perché negli anni ’80 avevo la stessa età della protagonista o
perché anche a me è capitato di indossare il broncio partendo in vacanza con i
miei, ma è la prima immagine che mi è
venuta in mente tuffandomi fra le pagine di questo libro. Al di là della
generazione di appartenenza, immagino che molte lettrici proveranno la mia stessa
sensazione di dejà vu (o meglio, di già vissuto) osservando Sarah varcare l’ingresso
del Nausicaa Village con una smorfia di disgusto stampata in volto. A sedici anni
è quasi una regola sognare una vacanza lontano da mamma e papà, senza sorelle o
fratelli minori tra i piedi, e capita spesso di ritrarsi in un angolo a
osservare il mondo con aria torva per esprimere quel senso di ribellione, quasi
fisiologico, che si agita dentro. Probabilmente per questo, incontrare Sarah e
immedesimarsi in lei sono azioni simultanee, andando avanti il gioco di specchi
diviene più complesso, l’identificazione non è più così scontata ma l’empatia
rimane perché come, recita il titolo, questo è un romanzo che mira dritto al cuore.
È una storia incredibile e verosimile
allo stesso tempo quella che ci racconta Amneris Di Cesare, la storia di un’adolescente,
appunto, che arriva in un villaggio turistico come se stesse andando al patibolo,
salvo poi imbattersi in due animatori capaci di dare una sferzata alla vacanza
partita male: Thomas e Rudi. Bello quanto burbero, inglese di origine e
appassionato di archeologia il primo, estroverso, simpatico e un po’ farfallone
il secondo. Saranno loro a trasformare il soggiorno in un’esperienza
indimenticabile. Sulle incantevoli spiagge della Sicilia, Sarah infatti vedrà
nascere due sentimenti fortissimi, di amicizia
e di amore, sentimenti che porterà con sé anche quando giungerà il
momento di tornare a casa.
Scorrendo i capitoli, vedremo
trascorre gli anni, gli adolescenti diventare adulti, le vecchie conoscenze
fare ritorno, i giochi trasformarsi e cedere il passo a scelte, a volte
dolorose.
È possibile l’amicizia tra un uomo e
una donna? Questo dilemma attraverserà l’intera storia, con la potenza di un
dardo e, allo stesso modo segnerà Sarah, causandole sofferenza, spingendola a
compiere scelte sbagliate, inducendola a soffocare i suoi veri sentimenti.
A svilupparsi è una trama densa di
accadimenti e sorprese, una trama lunga una vita, in grado di avvinghiare alla
pagina perché più si va avanti e più cresce la voglia di sapere cosa accadrà. Ma
la vera magia innescata dall’autrice investe la sfera emotiva. Le parole
scorrono come un fiume in piena che, a tratti, traccia percorsi leggeri, ironici,
piccanti, romantici e a volte scava sul fondo pizzicando le corde più intime e
più fragili. La forza di quest’opera è tutta nella sua capacità di suscitare
emozioni, di rivolgersi alla pancia più che al cervello. Si prova empatia per
Sarah quando si ritrae in disparte accigliata, si sentono le farfalle nello
stomaco quando si innamora, si soffre con lei quando rimane delusa; si prova l’impulso
di abbracciarla e consolarla nei momenti difficili, ma anche di prenderla a
schiaffi quando si nega la felicità per un timore stupido… stupido, sì, eppure
comprensibile.
Ci si potrebbe soffermare a
disquisire sul confine tra amore e amicizia, sul coraggio di esprimere in
libertà i propri sentimenti, sul primo amore che non si scorda mai, sull’ineluttabilità
del destino… e ancora, sulla maternità e la violenza domestica, poiché sono
tutti temi che, a buon diritto, si ritagliano un ruolo in questa vicenda, ma la
verità è che qualsiasi discorso sarebbe di troppo perché un romanzo così va
letto solo a cuore aperto… e magari con
qualche fazzoletto a portata di mano.
La prima cosa che chiedo a un buon
libro è di regalarmi emozioni, quello di Amneris Di Cesare mi ha fatto ridere e
piangere, mi ha fatto fremere ed ha anche risvegliato in me un vago senso di
nostalgia. Non so se ci riuscirà anche con voi ma, per quel che mi riguarda l’autrice
ha avuto un’ottima mira e il dardo scoccato dalla sua penna ha fatto pieno centro.
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