Vacanze, finalmente! Non voglio più sentir parlare di lavoro o di scuola (si fa per dire, con tutti ‘sti compiti da fare) per le prossime tre settimane. Intanto che mi rilasso, mando come al solito avanti il progetto “Recensioni d’inchiostro”.
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Titolo: Mordraud (#1/4)
Autore: Fabio Scalini
Tags: fantasy, guerra, famiglia, magia
Editore: – (autopubblicato)
Pagine: 525
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo: €21,88 (eBook gratuito)
ISBN: 9788890807657
ISBN eBook: 9788890807640
Formato: brossura, eBook
Copertina e grafica: Fabio Scalini
Valutazione:
RIASSUNTO - Il mondo di Cambria è devastato da una guerra decennale. Città e paesi sono ridotti a cumuli di detriti e lande incolte. Il fronte si sposta sinuosamente inghiottendo terre e paesi, con le Lance Imperiali e i cantori di Loralon da una parte, i fieri ribelli di Eldain dall’altra. Tre fratelli nascono e crescono immersi in un odio che li corrompe e li spinge a cercarsi sui campi di battaglia, trascinati da rimorsi e da recriminazioni che hanno radici troppo vecchie per essere estirpate, legate a doppio filo con il sanguinoso fallimento della loro famiglia. Il fronte della guerra diventerà così il palco su cui Mordraud, Dunwich e Gwern consumeranno la loro personale tragedia, fra amori trascinanti, carriere inarrestabili, e lunghe notti a tremare nelle tende spazzate da Lungo Inverno.
L’AUTORE – Fabio Scalini è nato nel 1982 e vive a Ravenna. Per dare vita a Mordraud ha annichilito volontariamente, e con gioia, quattro lunghi anni di vita sociale, di uscite la sera, di interi weekend, di sabati al mare. La prima idea risale al 2002: da allora ha finito tre libri, poi li ha riletti e li ha ricominciati. Due anni dopo erano diventati quattro, e ora finalmente il primo della saga ha visto la luce: lo trovate sul suo sito, scaricabile gratuitamente in diversi formati.
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RECENSIONE
Ricordo bene di aver cominciato Mordraud pensando: “Aiuto, un fantasy di 600 pagine (tante ne ha l’eBook) che è primo di una tetralogia, che è scritto da un esordiente che lo regala dal suo sito perché ancora non ha un editore e che non è nemmeno stato riveduto da un correttore professionale!”
In parole povere, secondo il mio fiuto di topolina di biblioteca questo libro puzzava di fantatrash lontano un miglio.
Invece sapete che vi dico, a lettura ultimata? Che probabilmente non mi sono mai sbagliata tanto in vita mia.
Perché dico questo? In primo luogo, nel giro di poche pagine il fatto di avere tra le mani un romanzo messo in circolazione senza l’appoggio di un editor esperto è passato del tutto in secondo piano.
Mi credete se vi dico che ho letto libri pubblicati e tradotti da importanti case editrici e che risultavano tuttavia scritti peggio di Mordraud? Oppure che, a mio parere, Mordraud non ha quasi niente da invidiare a romanzi fantasy ben più famosi (tranne forse una maggiore visibilità, che si meriterebbe in toto)? Credeteci o no, questo ho pensato – e continuo a pensare – dopo averlo concluso.
In generale, infatti, lo stile mi ha conquistato fin dalla prima pagina: proietta con facilità all’interno della storia, è capace di mostrare le scene in modo vivido e senza preoccuparsi di nascondere quelle più violente e, oltretutto, scivola via senza annoiare mai.
Si incontra, talvolta, una piccola incertezza di PoV, una scelta di termini non azzeccatissima (tipo i mobili di castagno “firmati” da un prestigioso artigiano) o una qualche serie di frasi molto brevi che suonano piuttosto “spezzate”, come nell’esempio seguente:
Un semplice errore nel ritmo […] non produceva alcun effetto. Quando si era fortunati. Di solito, un canto interrotto tendeva a scaricarsi contro lo stesso cantore. Spesso uccidendolo all’istante.
… ma bisogna dire che si tratta di problemini stilistici del tutto occasionali e che non tolgono nulla al valore del libro.
Il vero punto forte, però, trovo che sia la trama: Mordraud presenta senz’altro dei tratti fantastici, come il popolo degli Aelian e il sistema delle Risonanze magiche, oltre che alcuni elementi tipici del fantasy come la guerra, il lungo inverno o lo studio della magia presso un maestro, ma in questo caso abbiamo a che fare con un libro che è tutt’altra cosa rispetto ai classici fantasy che conosciamo.
Tanto per cominciare, la frequente idea della battaglia tra il bene e il male non è nemmeno presa in considerazione: come già scritto la guerra c’è, ma tra le due parti in lotta non è possibile (e non ha nemmeno senso) stabilire chi è il buono e chi è il cattivo. Anzi, il fatto che due dei personaggi principali rappresentino ciascuno uno dei due schieramenti garantisce una visuale da entrambi i lati, il che tra l’altro l’ha resa molto cruda e realistica.
A proposito dei personaggi, devo dire che li ho trovati eccellenti: avendo la possibilità di seguire i principali – i tre fratelli Dunwich, Mordraud e Gwern – da prima che nascessero fino all’età adulta, si finisce per vederli crescere pian piano e dunque per conoscerli a 360°. Nel mio caso, avendoli adorati dal primo momento non ho potuto fare a meno di affezionarmi a tutti e tre, tanto che è stato un colpo scoprire come finisce la vicenda (è inutile che insistiate: non ve lo dirò mai!). Naturalmente ho trovato molto ben caratterizzati anche gli altri personaggi, ma a mio parere Mordraud e i suoi fratelli battono tutti.
E poi c’è la magia, che segna un altro punto a favore del libro grazie alla sua originalità: ho già accennato che il sistema di magia del mondo di Mordraud si basa sulle Risonanze, e si tratta in pratica di incantesimi attivabili tramite l’intonazione di particolari melodie, il tutto imparando a controllare la propria voce. Dunwich diventerà maestro di questa complicata quanto intrigante tecnica magica, che naturalmente avrà delle conseguenze importanti sullo svolgimento della trama. Da amante della musica e del canto, non ho potuto non restare affascinata da questa bella idea.
A volergli trovare a tutti i costi un ultimo difetto – sempre che difetto si possa definire –, dirò che la parte finale, in particolare le ultime tre pagine, è poco meno che da infarto: non desideravo così tanto sapere come sarebbe andata a finire da… non so nemmeno io quanto tempo. E ora che è finita, temo che non dormirò la notte per l’ansia di scoprire come continuerà nei prossimi volumi.
In definitiva, abbiamo a che fare con un libro scritto bene, originale, con dei personaggi fantastici e una suspense degna di un thriller, e tutto questo completamente gratis (basta registrarsi al sito): che volere di più?
* * *
In sintesi…
Autopubblicazione di notevole qua-
lità, molta cura nei dettagli.
Piccoli difetti stilistici assolutamente
perdonabili.
Trama molto originale, tratti sia
fantastici che reali.
Stile coinvolgente, mostrato, ricco
di colpi di scena trascinanti.
Guerra e violenza dipinte con crudo
realismo.
Personaggi eccezionali, molto ben
caratterizzati.
Sistema di magia originale e ben
strutturato.
* * *
Una frase significativa…
Il primo passaggio venne a meraviglia. La sua voce scivolava con grazia lungo ogni salto, giocava intorno agli abbellimenti, precipitava come un piombo nel mare a pescare le note più profonde. Aveva voglia di ballare, e forse lo fece senza rendersene conto. La canzoncina non sembrava più così stupida, anzi. Gwern la stava trasformando in un canto di guerra, nel passo dei soldati in marcia, nelle trombe che squillavano prima della carica. La melodia corse fino a evolversi in un mormorio cupo come la notte più nera. Quella era la sua nemesi, e lui la affrontò senza indietreggiare. Il canto di Saiden era ancora sopra il suo, ma di poco. Lui gli stava volteggiando intorno, poggiandosi quando ne aveva bisogno, spiccando il volo quando trovava il passaggio armonico che poteva esaltarlo.