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Recensione: Murder of Crows, di Anne Bishop

Da Isahale
Recensione
Recensione: Murder of Crows, di Anne Bishop Titolo: Murder of Crows (The Others #2) Autore: Anne Bishop Editore: Roc Pagine: 369
Inedito in Italia Sconsiglio la lettura della trama - spoiler per volumi precedenti!
"Dopo aver conquistato la fiducia degli abitanti del Cortile di Lakeside, Meg Corbyn ha iniziato a imparare cosa significhi vivere tra loro. Essendo umana, Meg dovrebbe essere trattata come poco più che una preda, ma le sue abilità di cassandra sangue la rendono qualcosa di più.
La comparsa di due pericolose droghe ha acceso la scintilla di violenza tra gli umani e gli Altri, provocando omicidi di entrambe le specie nelle città vicine. Quando Meg, quindi, sogna sangue e piume nere nella neve, Simon Wolfgard - il leader mutaforma di Lakeside - cerca di capire se la profetessa stesse sognando un attacco già avvenuto o un pericolo futuro.
Intanto il pericolo è sempre più interno al Cortile mentre Meg inizia ad avere profezie sempre più spesso. Ora gli Altri e una manciata di residenti umani devono lavorare insieme per fermare l'uomo deciso a recuperare la profetessa - e per fermare il pericolo che minaccia di distruggerli tutti."

Recensione: Murder of Crows, di Anne Bishop
La prima volta che Simon scosse la sua coscia con una zampa, lei lo ignorò perché la storia in TV aveva appena raggiunto un momento clou. Un minuto dopo ignorò anche la seconda spintarella, ma gridò quando una grossa zampa le apparve improvvisamente di fronte al viso.
Ritrasse la testa ed esclamò, "Cosa?"

Lui fissò il contenitore della crema corpo, poi alzò di nuovo la zampa.

No, non voleva davvero dire... "Mi prendi in giro."

L'eroina strillò, riportando l'attenzione di Meg alla storia. Non riuscì però a vedere cosa stesse succedendo perché quella grossa zampa le apparve di nuovo davanti la faccia.

Oh Anne, Anne Bishop. Cosa mi hai fatto? Anzi no, non me lo dire. Va bene così. Va bene essere soggiogata da questo mondo, va bene esserne dipendente, va bene non poter fare a meno di adorarne ogni singola frase. Va bene tutto, ma tu continua a scriverne. Un mondo nuovo, un mondo completamente nuovo... Almeno così era nel primo volume della saga, Written in Red, in cui ancora non conoscevo Namid abbastanza da poterne apprezzare ogni aspetto. Adesso rientro a passo felpato nelle vite di tutti quei personaggi che mi hanno rubato il cuore e assisto a un cambiamento radicale dalle dinamiche del primo romanzo della saga, dove la storia era incentrata sull'introdurre l'intricata realtà dei terra indigene e tutti i focus della storia futura, dove l'autrice ci ha fatti affezionare a Meg, Simon e tutti i loro amici, e dove abbiamo avuto modo di assaggiare la forza e la distruzione che gli Altri possono portare nel mondo degli umani. In Murder of Crows la storia è plot-driven, raramente si trovano momenti di pace e serenità (ma quei momenti sono sempre e comunque un tocco di fluff che scatena in me reazioni indicibili) e il mondo della Bishop viene approfondito ulteriormente, si espande abbracciando territori diversi da quelli di Lakeside e il suo Cortile, mostra lati delle due razze, umane e terra indigene, fondamentali per il proseguimento della saga e imposta le basi per ciò che andrà a costruirsi in futuro (comprese le basi romance). Che meraviglia.

Le nuove ambientazioni danno uno sguardo più completo alle tensioni tra gli umani e gli Altri. Prima di tutto scopriamo come davvero le due razze si vedono a vicenda, come interagiscono (quando lo fanno) e ci vengono presentate anche novità come gli Intuit - di cui però non vi dirò nulla, dovrete scoprirli da voi. Se in Written in Red sia i terra indigene che gli uomini sembravano avere sfumature ben delineate, adesso i contorni si fanno più grigi. Il lato Adult della saga inizia a venir fuori molto di più e la violenza è molto più presente, soprattutto in alcune scene che potrebbero turbare qualche lettore. Nel primo romanzo non vi erano infatti espliciti riferimenti sessuali, anche se un velo si notava sempre, ma in questo alcune parti sono abbastanza crude, cosa che mi spinge a consigliarlo ancora una volta a un pubblico più maturo (immagino andremo solo "peggiorando", in questo senso... Sempre più crudezza).
Il pacing è stato esemplare. La Bishop potrebbe fare un corso su come impostare il pacing di una storia e le riuscirebbe benissimo - scommetto che il pacing stesso del corso sarebbe da premiare. I personaggi, poi... Non parliamone. Se prima ero affezionata, adesso sono completamente assuefatta. Come farò ad andare avanti fino a Marzo 2015 senza di loro?
Dovrò sfogare la mia solitudine su altri personaggi, immagino... Ma Meg e company mi rimarranno sempre nel cuore. Non posso vedere un cane senza pensare ai Lupi, per diamine.
Da notare come Murder of Crows, così come il precedente, sia uno dei pochi romanzi in cui le scene atte a impostare il romance mi siano piaciute di più quando il Lui era in forma lupesca. Non per togliere nulla alle scene in forma umana... Ma ragazzi, in forma di Lupo è qualcosa di così arcobalenico da stare male. È puro FLUFFINESS! E se non sapete cosa significhi fluffy, ve lo spiegherò con una gif:

Recensione: Murder of Crows, di Anne Bishop

IT'S SO FLUFFY!! I'M GONNA DIE.


Spero di aver dissipato ogni dubbio.

Che dire, quindi? Consiglio a tutti la lettura di questa saga. È un mondo stupendo in cui avventurarsi e sono certa saprà conquistare i più! Perfetto per gli amanti di Urban Fantasy un po' più maturi del solito. 5 gusci su 5. Recensione: Murder of Crows, di Anne Bishop Potete acquistare Murder of Crows qui!



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