Theo Lawrence
Mondadori Chrysalide
400 pagine
17 Giugno 2014
17,00€ - 4,99€ ebook
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Trama: Manhattan è stata sommersa dall'acqua. In una New York del futuro, vittima del riscaldamento globale, i quartieri sono rigidamente divisi: la zona più elevata è abitata dai ricchi, mentre la classe inferiore è costretta a vivere nello squallore delle Profondità, ai livelli più bassi. I capi corrotti della città ricca sopravvivono grazie all'energia generata dai mistici, rappresentanti della classe inferiore dotati di capacità magiche. Come nella tragedia di Shakespeare, accade l'impensabile: Aria, figlia di un ricco criminale, si innamora di Hunter, un mistico ribelle e rivoluzionario, determinato a cambiare il destino del suo popolo. Un amore proibito tra due famiglie nemiche è destinato a portare lutti e dolore, ma anche a cambiare per sempre la vita di Aria e del suo mondo.
Pronti, su, via! Scrivo sempre recensioni solo quando sono sotto ispirazione, e se riesco a completarla vuol dire che ho compiuto la mia missione, per oggi. E insomma, alcuni di voi mi hanno chiesto cosa pensassi di questo libro nell'ultimo Chi ben comincia che ho postato, ma non avevo ancora finito Mystic City. Ora si però.
Cosa posso dire? Sentivo questa strana attrazione verso il romanzo dal momento in cui è uscito, e progettavo di leggerlo da un po'. Ho una fissa incredibile per i libri ambientati nel futuro, ma come questo non ne ho mai letti. Si tratta di un ben studiato distopico con elementi paranormal perfettamente presentati, che intrigano il lettore e promettono approfondimenti nel sequel. In quanto primo volume, sono partita con i piedi per terra, sapendo che non sarebbe stato di certo perfetto, ma anche se non gli ho dato il massimo della valutazione sono rimasta piacevolmente colpita e conquistata dalla storia.
Chiariamo una cosa: i tanto dichiarati rimandi a Romeo e Giulietta non vanno abbracciati completamente. Con questo voglio tranquillizzare sia quelli che hanno storto il naso per questa premessa editoriale, allontanandosi dall'idea di leggere il libro, sia quelli che vorrebbero acquistarlo proprio per questo motivo. Fin dall'inizio, tutti parlano di quell'amore per cui Aria ha dovuto combattere duramente, che l'ha portata a nascondersi, a preferire il pericolo piuttosto che cedere, il tipo di amore che Aria ha sempre desiderato... e che non ricorda di aver provato. Ero intrigata dalla cosa -avendo ancora tutto il romanzo davanti, le più romantiche lettrici immagineranno questo prode Romeo alle prese con vari dolcissimi tentativi per farle ricordare tutto; un'alternativa a Shakespeare curiosa, ma banale, secondo me. Per quanto magica appaia l'idea, infatti, è anche un po' sospetta. Il romanzo inizia con un prologo da brividi e commozione, e già dal primo capitolo la protagonista non ricorda proprio nulla?
Mmmh.
Ad una sontuosa festa di fidanzamento incontriamo il presunto Romeo, Thomas Foster, figlio dell'eterna famiglia nemica dei Rose, di cui Aria fa parte. Come loro primo incontro da quando Aria ha perso la memoria, ci si aspetta un tripudio di sguardi intensi, belle parole, lampi di ricordi che riaffiorano, brividi lungo la schiena, cuore palpitanti. Ma l'avvenente Thomas non ispira nemmeno la metà di queste sensazioni in Aria, che rimane blandamente colpita dal suo aspetto e dalle sue fattezze da Principe, tutto ciò che le serve per credere a ciò che l'intera Manhattan crede già. Ma qualcosa non va, un'inquietudine appena accennata che non si tramuta in parole, ma la si evince dal comportamento di Aria. Sicuramente, però, non è una drammatica storia d'amore proibita uscita allo scoperto la vera motivazione dietro l'alleanza improvvisa fra Rose e Foster. I capostipiti delle due famiglie sono troppo furbi e accecati dal bisogno di potere per farsi guidare da sentimenti simili. Qui s'introduce quel terzo fattore che rende il romanzo così particolare e molto lontano dalla tragedia shakespiriana: la minaccia dei mistici, il ceto più basso e infimo della popolazione, che tenta di trovare la propria voce nel governo tramite una proposta di rappresentanza per le prossime elezioni -Violet Brooks, mistica-, fino ad allora sotto il controllo dei Rose e dei Foster. E quando la possibilità che questa facesse davvero breccia nel popolo, stanco dei soprusi e dell'orribile condizione a cui è costretto, è andata facendosi sempre più concreta, le due famiglie più potenti di Manhattan si sono riunite sotto la splendente stella di un amore proibito e finalmente accettato. D'altronde, quello dei nobili è un continuo giocare a mantenere le apparenze, non importa in quale epoca ci troviamo. Ma sotto la superficie c'è più di quel che si dice, ed è evidente fin dall'inizio.
E come ho detto, qualcosa non quadra.
L'avevo avvertito fin da subito, restava solo da capire di cosa si trattasse. E quando un ragazzo di nome Hunter, un mistico non registrato ancora nel pieno possesso dei suoi poteri -li chiamano ribelli, coloro che sfuggono al governo per resistergli ed evitare la purificazione, processo in cui i mistici vengono registrati come cittadini e privati dei loro poteri, usati come fonte elettrica e fulcro economico della città-, la salva e le mostra le condizioni dei mystic e non-mystic poveri, abitanti la parte più bassa della città, Aria inizierà a rendersi conto di cose che la sua vita agiata le avevano nascosto fino a quel momento.
Come in ogni distopico degno di questo nome, vi è un evento cardine a partire dal quale la società ha iniziato ad evolversi verso una certa direzione, spesso moralmente corrotta, come accade qui. Dopo la Conflagrazione, i mistici sono stati accusati di aver creato un'arma capace di uccidere e averla usata come forma di protesta contro il governo, causando la morta di moltissime persone. Un evento basilare, diremmo, a cui bisogno prestare una certa attenzione per via dell'importanza che va assumendo lungo la storia. Le città vivono per lo più sospese, a causa del riscaldamento globale e dell'innalzamento del livello degli oceani, molte città o parti di esse sono state sommerse. E' a ridosso di queste aree che vive il ceto più basso della popolazione, con gondole al posto dei taxi ed edifici in rovina.
Aria non si è mai posta molte domande sulla loro condizione, ma scatterà qualcosa, ad un certo punto, che la porterà a cambiare il suo modo di vedere le cose -di vedere il mondo che la circonda. Quello con Thomas inizia a prendere i connotati di un matrimonio combinato, l'insistenza dei suoi genitori e le loro parole qualcosa sul quale indagare, la propria superficialità un errore a cui porre rimedio. Aria ha i suoi dubbi, ma si fa calzare a pennello la vita che conduce, adattandosi ad essa con una strana passività, quasi retorica a tratti. Dinamica è solo la sua mente, e questa neutralità appare temporanea, un ruolo da recitare con un copione in mancanza della vera ispirazione per improvvisare. Dall'incidente, però, quello che non ricorda e che può rievocare solo attraverso le parole della sua famiglia, ci sono pezzi mancanti, sensazioni da colmare e ritrovare, che però non coincidono con quell'istinto sepolto dentro di lei. Appare sempre di più come un'attrice nella sua stessa vita, e se all'inizio Aria era ciò che la sua famiglia voleva che fosse, andando avanti le cose cambiano. Certo, la sua testardaggine (e/o stupidità) a volte offusca le sue capacità (?) di giudizio, e per questo avrei spesso voluto prenderla a schiaffi. Molte cose sono così ovvie al lettore che pur comprendendo la diversa prospettiva fra sé e la protagonista, la voglia di dare di matto diventa incredibilmente imponente. Ma Aria è meno sprovveduta di Giulietta, e ho apprezzato tantissimo il modo in cui tiene testa a ciò che le succede, come non chiude gli occhi di fronte al male, tosto cerca di aprirli sempre di più per capire dove ha sbagliato per tutta la sua vita tanto da non accorgersi di ciò che stava accadendo proprio sotto il suo naso. E' stato come se Aria si risvegliasse lentamente da un lungo sonno, prendendo consapevolezza di ciò che davvero stava accadendo.
Il romanzo scorre veloce, ma è denso di eventi significativi. Fa leva sugli ideali di giustizia e ingiustizia, pungolando il lettore per coinvolgerlo nel conflitto, e quindi nella lettura. E ci riesce! Non si tratta più di sospirare al suono dell'amore proibito che cerca la sua strada, ma di affrontare la storia tifando per un lieto fine che va oltre il romanticismo, verso concetti di uguaglianza e parità di diritti applicati ad una società che potrà finalmente assaggiare la vera libertà.
Si, la storia d'amore c'è, ed è bellissima, struggente, quella che da impossibile diventa possibile. A differenza di Romeo e Giulietta, non ci sono malintesi o destino avverso su cui costruire la storia. D'altronde, rifacendosi al più celebre e rinomato degli amori, un copia e incolla avrebbe rovinato la bellissima presentazione con cui il romanzo si è fatto avanti. Qui, invece, diventa una finzione attentamente costruita sui ricordi mancanti di Aria. Perchè il suo Romeo è qualcun'altro, non il facoltoso figlio della famiglia nemica, ora apparentemente alleata in nome dell'amore e del futuro. Lawrence mette in piedi una versione moderna di Shakespeare, a metà fra il paranormal e il dark romance.
Ma c'è anche molto altro. C'è lo sfondo di un mondo insolito, pieno di novità, ma a cui ci si abitua lentamente, come alla scoperta di un luogo nuovo e ancora inesplorato. I mistici sembrano quasi un elemento trascurabile, poiché l'attenzione del lettore si catalizza sugli equilibri politici, ma personalmente è uno dei fattori che mi ha più conquistata. Ogni mistico è diverso: non ci sono poteri standard, cambiano a seconda della personalità di chi li possiede, ed è stata una più che piacevole novità. E' un fattore intermedio, a metà fra la classicità del tema amoroso e all'originalità della distopia. Il bizzaro contrasto fra novità e ultime tecnologie, poteri mistici e i giochi morali più conosciuti e gettonati della narrativa -potere, vendetta, odio, amore, rimorso- crea un mix di nuovo e antico che da insolito diventa riuscitissimo, un piacere per chi, come me, ama leggere le novità editoriali ma si lascia affascinare dai piacere di opere più classiche.
Ogni scena è montata con incredibile chiarezza, la storia scorre con precisione cinematografica, vividissima nei momenti di massima tensione. Sono puro e vero odio, sete di potere, mancanza di coscienza i veri antagonisti dei due innamorati.
I personaggi non possiedono chissà quale grande o complessa personalità, o spessore psicologico. Diventano invece un mezzo per raccontare una storia più grande. Per farla breve, Mystic City è un libro di grandi gesti, non di grandi parole, di quelli che ti fanno venire voglia di credere nel bene e nella speranza e tifare per l'amore eterno e trionfante. In qualche modo, quest'espediente funziona sempre, risveglia la coscienza del lettore e rende la lettura appassionante. E io ho ancora gli occhi a forma di cuore per quanto sono entusiasta di questo romanzo!!
Voto: ★ ★ ★ ★ ½
Mi raccomando, leggetelo. No, sul serio. E' uno dei distopici più fighi e meglio riusciti che io abbia mai letto, e questo è il primo volume della trilogia. Spero che gli altri siano altrettanto belli, se non di più. Che ve ne pare?