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Recensione: "Nei luoghi oscuri" di Gillian Flynn

Creato il 13 gennaio 2015 da Saraguadalupi
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Libri dell'autrice recensiti: L'amore bugiardo
Libby non è una ragazza di buon carattere, non lo è mai stata. C’è qualcosa di cinico e meschino in lei, una sorta di lato oscuro di cui lei stessa ammette l’esistenza e con cui è costretta a fare i conti. Libby aveva sette anni quando sua madre e le sue sorelle furono uccise in un rito satanico. Fu lei ad accusare suo fratello Ben di essere stato l’autore della strage. Ventiquattro anni dopo Ben è in carcere e Libby vive alle spalle delle associazioni di beneficenza che le hanno inviato donazioni per tutti quegli anni. A cambiare le carte in tavola sarà il Kill Club, una società segreta di “feticisti del crimine”, i cui soci sono convinti dell’innocenza di Ben e rintracciano Libby perché lo scagioni. I membri del gruppo le insinuano il dubbio di essere stata manipolata e Libby è infastidita da quei pagliacci fanatici che ficcano il naso nella sua memoria. Ma i soldi che le offrono per tornare a scavare nel suo passato e cercare il vero colpevole della strage le servono. Così Libby inizia una dolorosa ricerca attraverso la quale, a poco a poco, i ricordi riaffiorano da quei luoghi della mente che fino a ora aveva volutamente oscurato. Saranno gli oggetti della sua infanzia e i racconti delle persone che avevano conosciuto la sua famiglia ad aiutarla a ricostruire gli avvenimenti che portarono all’eccidio, fino ad ammettere l’inconsistenza della sua precedente testimonianza. Insospettabili verità verranno a galla e Libby ritroverà se stessa, ripartendo da dove aveva iniziato: in fuga da un killer.
Finalmente sono riuscita a leggere questo romanzo che, dal giorno di Natale, capeggiava sul mio comodino come a dirmi "leggimi! Dai, leggimi!", di recente ve ne ho anche parlato nelle prima puntata dell'anno con la rubrica Chi ben comincia.. Sapete quanto io ami la Flynn, che ha saputo conquistarmi con un solo romanzo, "l'amore bugiardo" (qui la mia recensione), di conseguenza non potevo farmi sfuggire le altre su opere e, avendo a disposizione, per ora, solo "Nei luoghi oscuri" mi ci sono lanciata a capofitto! Fin dalle prime pagine ci rendiamo conto che, i luoghi oscuri, di cui parla la Flynn nel titolo, sono i luoghi della memoria di Libby, una ragazza, ormai trentenne che, all'età di sette anni ha fatto condannare - grazie alla sua testimonianza - suo fratello Ben, per l'assassinio della madre e delle sorelle: agli occhi di tutto il mondo, concentrato sulla vita di Libby come ci si concentra durante una partita a scacchi, si tratta di un rito satanico e, vedendo alle stranezze della sua famiglia, è stato facile per i detective e gli avvocati, convincere la giuria della colpevolezza di Ben. La testimonianza della sorella sopravvissuta poi, è stata la chiave che lo ha chiuso definitivamente dietro alle sbarre. Da quel giorno sono passati parecchi anni e l'attenzione morbosa della gente si è concentrata su altri delitti, sparizioni e quant'altro..tuttavia, c'è ancora qualcuno che non ha mai smesso di indagare, seppur in via non ufficiale - sul caso della famiglia Day: questo qualcuno si chiama Kill Club e parla attraverso la voce di Lyle, tesoriere del club e, come tutti i membri, fermamente convinto dell'innocenza di Ben. Basta un loro incontro, a far scattare qualcosa in Libby, una sorta di verità che è sempre stata nascosta nel suo cuore e che aspettava solo il "la" per venire fuori. Così, con l'aiuto di Lyle ecco che la nostra protagonista inizia ad indagare nella sua stessa vita, scoprendo tutti quei particolari che tutto il mondo sapeva, ma che a lei ancora venivano tenuti nascosti. Incontrerà suo fratello e scoprirà molti segreti sulla sua vita, imparando che puoi vivere sotto lo stesso tetto di una persona senza conoscerla affatto. I misteri e le conseguenti verità che la famiglia Day tiene nascoste in un silenzio che sa di morte, sono incredibili e a tratti quasi assurdi, eppure la Flynn riesce a ricamarci attorno talmente bene da rendere il tutto molto reale. Mi sono trovata più volte come se fossi nei panni di Libby, con la sua stessa curiosità e la sua stessa sete di verità che anima tutto il romanzo dall'inizio alla fine, senza un attimo di pausa, senza mai fermarsi a riprendere fiato.  Ne "L'amore bugiardo" l'autrice ci aveva abituati al doppio punto di vista, con il diario di Amy da una parte ed i giorni della sua scomparsa dall'altra e qui ritroviamo la stessa - a parer mio, vincente - tecnica narrativa: da un lato abbiamo l'indagine personale di Libby, la sua continua ricerca di verità, mentre dall'altro abbiamo una serie di flashback del passato della sua famiglia, all'epoca della strage omicida. In questo modo si riesce a seguire l'intera storia in modo molto lineare e ci presenta un quadro dei personaggi molto completo, sopratutto per quanto riguarda la vita di Ben e tutto ciò che si dice (e si diceva) sul suo conto.  
Una prospettiva molto interessante, che la Flynn affronta è quella del rapporto tra le vittime, o i protagonisti dei crimini, ed il pubblico che segue le loro storie dagli schermi delle televisioni di tutto il mondo. Al di là del semplice Kill Club (che può sembrare decisamente morboso), ci vengono presentate anche le fan di Ben e, credetemi non è un eufemismo chiamarle "fan". Esse sono paragonabili alle fan dei cantanti o degli attori del cinema: gli scrivono, lo idolatrano, invocano la sua innocenza come si invocherebbe la pioggia nel deserto. Probabilmente venderebbero un rene se servisse a farlo uscire di galera. E' incredibile pensare che ci sia gente che si affeziona, o persino innamora di un colpevole (o sospettato tale) di un omicidio..a maggior ragione che le vittime sono sua madre e le sue sorelle.
Ad ogni modo, ancora una volta quest'autrice ha saputo rapirmi completamente e trascinarmi in una storia in cui la suspense regna sovrana ed in cui spesso ci si ritrova a fare ordine nella propria mente, aggiungendo piano piano tutti i tasselli del mosaico della famiglia Day, fino alla verità che arriva quasi come un sospiro di sollievo. "Nei luoghi oscuri" è un thriller molto ben scritto, con quello stile tipico di Gillian Flynn e quel doppio punto di vista che non lascia spazio a confusioni e che rende il tutto molto più reale. Se poi ci aggiungiamo particolari come il satanismo, il circolo dei mass media e l'inclinazione della massa popolare ad etichettare chi come vittima, chi come carnefice senza preoccuparsi di quale sia la verità..beh, direi che la Flynn ha fatto centro. Di nuovo!
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