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Recensione: Noi due oltre le nuvole

Creato il 02 aprile 2014 da Miriam Mastrovito @miriammas
Recensione: Noi due oltre le nuvole Titolo: Noi due oltre le nuvole Autore: Massimo Cacciapuoti Editore: Garzanti Pagine: 140 Prezzo: 14,90 Descrizione: Il mare è un’immensa distesa azzurra. È estate. La stagione della leggerezza, delle risate, del cuore che batte più forte. Ma non è mai stato così per Nica. Lei è una ragazza speciale. Ha quindici anni e i suoi unici amici sono i numeri, la sua passione è la matematica. Una passione che la spaventa, che la allontana dagli altri ragazzi della sua età. Ragazzi come Sandro che amano divertirsi, fare gruppo, vivere le emozioni fino in fondo. Eppure anche lui porta un peso troppo grande per i suoi sedici anni. Una malattia lo costringe a stare in disparte. In un meraviglioso villaggio del Salento si incontrano: due anime diverse, ma fragili. E niente è come prima. Nica e Sandro giorno dopo giorno vivono l’estate più indimenticabile e inaspettata della loro vita. Insieme superano ogni limite, insicurezza, paura. Nonostante faccia male. Nonostante guardare dentro di sé apra ferite mai ricucite. Nica scopre di non essere diversa dalle altre ragazze e Sandro ritrova il gusto della speranza. Sotto un cielo che è come una distesa di stelle, un bacio ha il sapore della felicità. Dall’alto di una scogliera, con il rumore delle onde che si infrangono sulla roccia, sono pronti a urlare promesse di eternità, di cambiamento, di coraggio. Ma il tempo passa inesorabilmente ed è ora di tornare alle loro città, Milano e Napoli. Ad attenderli è il mondo di tutti giorni. Quel mondo incerto che incute timore. Ed è proprio lì che i due ragazzi devono trovare la forza di non tradire il loro sogno. Anche quando il destino mette Sandro davanti a una prova difficile. Perché i legami veri sono quelli che non si spezzano mai, neanche se il vento soffia sempre più forte. L'autore: Recensione: Noi due oltre le nuvole   MASSIMO CACCIAPUOTI è nato a Giugliano in Campania (NA) dove vive e lavora. È autore dei romanzi Pater familias – diventato un film con la regia di Francesco Patierno –, L’ubbidienza, L’abito da sposa, Esco presto la mattina e Non molto lontano da qui. La mia recensione: Un’estate impossibile da dimenticare, un amore tanto travolgente da togliere il fiato, un destino ineluttabile e, nonostante ciò, il bisogno di continuare a sognare. È un intero universo di emozioni quello che Massimo Cacciapuoti ha racchiuso nel suo breve romanzo e che, come per magia, esplode una volta aperto il libro. Un universo familiare e allo stesso tempo distante, in cui gioia e dolore sbocciano all’unisono e sono due facce inscindibili della stessa medaglia. Nica al mare non ci vuole andare, preferirebbe restare da sola come sempre, ignorare il costante invito di sua madre a socializzare e continuare a contare… già perché Nica crede che la matematica possa essere l’unico amore della sua vita. Sandro, invece, sogna di prendere il sole e di tuffarsi fra le onde soffrendo all’idea di non poterlo più fare davvero. Rinchiuso in una stanza osserva il mondo fuori mentre il cancro lo divora dall’interno e si prepara a trascorrere la sua estate più triste. Le premesse non sono fra le migliori ma basta un incrocio di sguardi per capovolgerle. Quando i due ragazzi si ritrovano l’uno di fronte all’altra, quasi costretti dai rispettivi genitori, non esitano a riconoscersi come due diversi. Diverso è lui in quanto malato e diversa è pure lei che soffre di autismo anche se in famiglia nessuno sembra disposto ad ammetterlo. Sebbene per ragioni diverse, Sandro e Nica sanno benissimo cosa significhi essere messi al margine dai propri coetanei, essere additati come persone strane, sbeffeggiati per i propri limiti. Essere fragili, spesso, vuol dire sentirsi obbligati a costruirsi una corazza o a erigere un muro fra sé e gli altri per evitare di essere schiacciati dall’incomprensione. Inizialmente è soprattutto questo che li avvicina: uno strano senso di solidarietà. Ben presto però si trasforma in altro, in qualcosa di più grande, di magico, di imprevedibile. Qualcosa che non conosce barriere né diversità e che  sempre più assume i contorni dell’amore, quello bruciante e incontrastabile che infiamma gli anni dell’adolescenza.
Vorrei darti calore d’inverno. Essere luce nella notte. Vorrei che le tue lacrime fossero pace. Che la pace fosse in te. Vorrei che il tuo silenzio si trasformasse in canto. Che il tuo sorriso scendesse lieve. Che non fossi mai triste, che non fossi mai solo. Che non sentissi mai il peso della vita. Vorrei che le tue gambe fossero ali.
Il sentimento fiorisce, cresce e si trasforma in forza per i due ragazzi che, come d’incanto, ritrovano l’entusiasmo e l’energia per affrontare i rispettivi ostacoli. Insieme sentono di poter vincere qualsiasi sfida e di poter addirittura dimenticare, fosse anche temporaneamente, di non essere proprio come gli altri. Sandro può dimenticare di avere il cancro e concedersi una fuga sulla spiaggia e Nica può dimenticare di essere autistica e pensare di tornare in una scuola pubblica. Ma di pari passo inizia ad affiorare anche la consapevolezza che l’estate sia destinata a finire in un battito di ciglia e che la fine della vacanza sarà portatrice di distanza poiché hanno casa in paesi diversi. Sandro e Nica hanno appena il tempo di trovarsi che già sono costretti a perdersi ma a rendere duro il distacco non saranno tanto i chilometri che a vacanza conclusa si frapporranno tra loro, quanto la presenza di quel nemico silenzioso che nel buio trama per dividerli irrimediabilmente. La promessa di un’altra estate insieme ha un suono flebile quando non vi è certezza di poterci arrivare e, a dispetto del suo ottimismo e della voglia di combattere, Sandro sa che la sua diagnosi non lascia molte speranze in proposito. Mentre in sottofondo vanno le canzoni di Javanotti la voce dell’autore si staglia originale, fresca, vibrante, a modulare una storia di quelle che graffiano l’anima e lasciano un segno del loro passaggio al centro del cuore. Una storia che parla di amore e morte, di amicizia, di diversità, di gioventù, di  musica e di speranza ma anche di spettri capaci di allungare le loro ombre sulla spensieratezza dell’adolescenza come l’autismo e il cancro fino a sfiorare un tasto delicato quale quello sulla donazione del midollo spinale. A dispetto della sua brevità, questo libro  ci concede un tempo per le emozioni e un tempo per riflettere coprendo senza falle lo spazio di una vita. Fa sorridere, fa piangere, fa palpitare e, per qualche attimo, riesce a condurci in volo con i due protagonisti, proprio, oltre le nuvole, lì dove non si sfugge al dolore ma l’amore può insegnarci a vincere la paura.
 

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