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Recensione: "Non connesso"

Creato il 19 novembre 2015 da Ilary
Recensione: Titolo: Non connesso Autore: Roberto Banzato Editore: Pendragon Pagine: 320 Prezzo: 14,00 € cartaceo / 6.99 € ebook
Un cadavere nella sala riunioni di Kalergon Italia. Manager disposti a tutto per il successo e il potere. Vigliaccheria, ambiguità e doppi giochi. Due donne affascinanti e complicate. Tradimenti, cospirazioni e colpi di scena a ritmo serrato. Un uomo tenta disperatamente di uscire dalle logiche dell'ambizione sfrenata per scoprire una verità che vale molto più della sua salvezza. 
RECENSIONE
Non connesso, romanzo d'esordio di Roberto Banzato è, come indicato sulla cover, un "corporate thriller", ovvero un thriller ambientato in un contesto aziendale, ambito che l'autore conosce più che bene, visto che è egli stesso un manager di una multinazionale. La sede italiana di una immaginaria multinazionale del settore alimentare, Kalergon, è il set su cui si muovono i protagonisti del romanzo e l'ambiente principale in cui ha luogo la vicenda. Tutto inizia una mattina di gennaio quando in una delle sale di Kalergon Italia, dove di lì a poco si dovrebbe tenere una riunione, Fabio Zonin, controller commerciale dell'azienda, scopre il cadavere di Massimo Corioni, il direttore risorse umane. Con un salto temporale di tre settimane nel passato, Fabio, protagonista principale nonché voce narrante di Non connesso, inizia a raccontarci dal suo punto di vista tutta la vicenda, aprendo anche una finestra sulla vita all'interno di una grande azienda. Si scopre così che da un po' di tempo a questa parte l'atmosfera in Kalergon è piuttosto tesa a causa della necessità di risparmiare sui costi, e questo significa dover anche tagliare drasticamente sul personale, cosa che a Fabio non va a genio. Fabio non è come gli altri suoi colleghi, dei cosiddetti "yes men" sempre pronti a obbedire al loro diretto superiore, Emilio Rantoli, un uomo dall'ambizione sfrenata, cinico e senza alcuno scrupolo; Fabio è un idealista, un sognatore, un uomo onesto e sincero che ha ancora dei valori e prosegue per la sua strada anche a costo rischiare la sua stessa carriera; insomma, Fabio è la "pecora nera" in un branco di lupi pronti a sbranare e perfino sbranarsi l'un l'altro se questo può portare dei vantaggi, è pericoloso per i piani di Emilio Rantoli e di Richard Moinard, il general manager, e infatti, dopo la morte di Corioni, con una scusa Fabio viene declassato. A tutto questo si aggiunge il fatto che proprio prima della morte del direttore risorse umane, Fabio aveva avuto con lui una lite furibonda che lo pone in cima alla lista dei sospettati, facendolo diventare ancora di più un reietto. Ma Fabio non si perde d'animo e, quando altri due dipendenti di Kalergon Italia vengono trovati morti in circostanze misteriose ma per le quali Fabio è al di sopra di ogni sospetto, ecco che l'uomo decide, supportato dal commissario incaricato al caso, di iniziare una sua personale indagine per scoprire chi e perché sta eliminando uno ad uno i suoi colleghi... È un romanzo originale e ben congegnato Non connesso, un thriller appassionante da un lato e un affresco realistico ma anche spietato e talvolta tragicomico dell'ambiente lavorativo, delle dinamiche e dei rapporti sociali che si instaurano in una grande azienda. L'esperienza di Roberto Banzato come manager di una multinazionale e quindi come persona addentro all'ambiente è ben evidente ed è facile immagine che, nel corso della sua carriera lavorativa, si sia imbattuto davvero in un Emilio, in un Richard, in un Valeriano o in una Irene - questi ultimi, che non ho nominato precedentemente, sono altri due personaggi di una certa importanza, il primo perché sarà colui che darà a Fabio un input per la soluzione del mistero, la seconda perché è la donna di cui Fabio si innamora ma che gli darà del filo da torcere perché nasconde molti segreti - e che li abbia trasposti, romanzandoli e, probabilmente, accentuando o esagerando alcune caratteristiche, nella sua storia.  La caratterizzazione dei personaggi è uno dei punti di forza di Non connesso e si rimane davvero colpiti dalla profondità e dal realismo con cui l'autore ha delineato i suoi protagonisti nella loro personalità, negli atteggiamenti, nelle reazioni. Essendo il romanzo scritto in prima persona, grande spazio trovano l'introspezione e l'approfondimento psicologico del protagonista del quale conosciamo tutti i pensieri, i dubbi e i sentimenti che si agitano nel suo animo, ma non solo, perché è attraverso il suo sguardo attento e lucido che ci addentriamo in Kalergon e ne scopriamo tutti i segreti, i misfatti e le persone che la popolano. Ho apprezzato molto Fabio, è un protagonista che mi ha ispirato immediata simpatia perché è quella che si definisce una "brava persona", un buono, un puro che non si è lasciato corrompere dalla smania dell'ambizione e dal potere dei soldi, che non ha perso la sua umanità e che è rimasto fedele a sè stesso e ai suoi ideali. Ben strutturata è la trama, che non è mai banale o prevedibile, anzi, non c'è mai nulla di scontato nella storia ed è il caso di dire che in questo romanzo niente è come sembra, quando si pensa di aver intuito o di essere sulla strada giusta, arriva il colpo di scena o la rivelazione a rimescolare le carte. La ciliegina sulla torta, poi, è l'ultimo capitolo, il prologo, quello sì che è il colpo da maestro che arriva inaspettato e lascia davvero a bocca aperta! Io l'ho trovato geniale! Questa trama così intrigante e appassionante è supportata da una scrittura che ho trovato davvero molto buona, uno stile semplice ma elegante, diretto, vivace e incalzante perfetto per un romanzo di questo tipo. Concludendo, non posso fare altro che fare i miei complimenti a Roberto Banzato che debutta in modo davvero convincente nel mondo della letteratura con un romanzo ben strutturato, con dei personaggi dall'ottima caratterizzazione e una trama ben bilanciata tra azione e introspezione, ricca di suspense e molto avvincente che incuriosisce e coinvolge fin dalle prime pagine spingendo il lettore a proseguire senza sosta fino alla fine. Un thriller intrigante e gustoso che vi consiglio assolutamente di leggere!
Il mio voto: Recensione:

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