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Recensione: Novemila giorni e una sola notte, di Jessica Brockmole
Creato il 13 novembre 2013 da Marta @RosaMDesertoIl romanzo in questione è "Novemila giorni e una sola notte", esordio di Jessica Brockmole, salutato da critica e lettori come il libro dell'anno. Un libro romanticissimo e a tratti commovente che sicuramente vi imprimerà intense emozioni nel cuore. Vi lascio, come al solito, tutte le informazioni a riguardo, il mio voto, il mio commento e poi passerò al mio pensiero più articolato.
Novemila giorni e una sola notte, di Jessica Brockmole
Editore: Casa editrice Nord
Pagine: 334 (compresi ringraziamenti)
Prezzo: 16 euro
Consigliato? Sì. Lo consiglio alle anime più romantiche. A chi ha voglia di respirare il profumo di carta e inchiostro e la forza delle parole che possono lasciare un segno nei cuori delle persone. Davey e Sue vi trasporteranno nel loro mondo, vi faranno conoscere la loro romantica e complicata storia d'amore. Se amate i romanzi epistolari e pieni d'amore che però non cade mai in toni troppo svenevoli, non c'è, insomma, troppo miele. Leggetelo per profumare le vostre vite di un amore splendido.
Valutazione Un romanzo che ha riempito il mio cuore di intense emozioni e che, alla fine, mi ha lasciato con le lacrime agli occhi.
Trama:
Cara figlia mia,
tu non hai segreti, ma io ti ho tenuto nascosta una parte di me. Quella parte si è messa a raschiare il muro della sua prigione. E, nel momento in cui tu sei corsa a incontrare il tuo Paul, ha cominciato a urlare di lasciarla uscire.
Avrei dovuto insegnarti come indurire il cuore; avrei dovuto dirti che una lettera non è mai soltanto una lettera. Le parole scritte su una pagina possono segnare l’anima. Se tu solo sapessi...
E invece Margaret non sa. Non sa perché Elspeth, sua madre, si sia sempre rifiutata di rispondere a qualsiasi domanda sul suo passato, limitandosi a mormorare: «Il primo volume della mia vita è esaurito», mentre gli occhi le si velavano di malinconia. Eppure adesso quel passato ha preso la forma di una lettera ingiallita, l’unica che Elspeth ha lasciato alla figlia prima di andarsene da casa, così, improvvisamente, senza neppure una parola d’addio. Una lettera che è l’appassionata dichiarazione d’amore di uno studente americano, David, a una donna di nome Sue. Una lettera che diventa, per Margaret, una sfida e una speranza: attraverso di essa, riuscirà infine a svelare i segreti della vita di sua madre e a ritrovarla?
Come fili invisibili, tirati dalla mano del tempo, le parole di David conducono Margaret sulla selvaggia isola di Skye, nell’umile casa di una giovane poetessa che, venticinque anni prima, aveva deciso di rispondere alla lettera di un ammiratore, dando inizio a una corrispondenza tanto fitta quanto sorprendente.
La portano a scoprire una donna ostinata, che ha sempre nutrito la fiamma della sua passione, che non ha mai permesso all’odio di spegnerla.
La guidano verso un uomo orgoglioso, che ha sempre seguito la voce del suo cuore, che non si è mai piegato al destino.
Le fanno scoprire un amore unico, profondo come l’oceano che divideva Elspeth e David, devastante come la tragedia che incombeva su di loro, eterno come i novemila giorni che sarebbero passati prima del loro incontro…
Salutato da critica e lettori come il libro-evento dell’anno, Novemila giorni e una sola notte è un inno struggente alla magia delle parole e alla forza di un amore così grande da superare il tempo e la lontananza. Perché se una lettera non è mai soltanto una lettera, un romanzo non è mai soltanto un romanzo. È lo specchio della nostra vita.
Recensione:
Quando ho visto la copertina per la prima volta me ne sono innamorata. Quei toni azzurri, quella ragazza che guarda l'orizzonte con una valigia in mano, su uno sfondo quasi magico, fatato, mi hanno affascinato. L'azzurro spesso esprime malinconia, un sentimento che pervade anche il romanzo. Ho sempre amato le ambientazioni passate, soprattutto nel medioevo/rinascimento ma anche nei periodi delle due grandi guerre mondiali. In più è stato acclamato come il libro più romantico dell'anno e non potevo perderlo. Complice il mio compleanno, l'ho subito inserito nella lista di libri che avrei voluto come regalo e... è arrivato. Se non l'ho letto subito, in quel preciso istante, è perché dovevo concludere altre letture già iniziate, ma questo libro mi ha sempre attratta come forza. Una voce ammaliante che mi invitava a leggerlo, a penetrare tra le sue pagine, a lasciarmi cullare da un amore unico e travolgente come quello provato dai due protagonisti. Il risultato? Da come si può vedere nella valutazione, io ho amato questo libro. Mi ha lasciato una miriade di emozioni nel cuore. Dolcezza, malinconia, commozione e quel sentimento magico che lega le due anime del romanzo è penetrato anche nel mio cuore solitario.
Un libro da leggere.
Urbana, Illinois, USA
5 marzo 1912
Gentile signora, spero che non mi giudicherà un impudente se, con questa mia, intendo manifestarle la mia più viva ammirazione per il suo libro Da un alto nido d'aquila. Non sono un culture della poesia, lo ammetto: è più facile sorprendermi a rileggere la mia copia malconcia di Huck Finn o una storia densa d'avventure estreme o di pericoli mortali. Eppure qualcosa nei suoi versi mi ha toccato come non accadeva da anni.
- tratto da Novemila giorni e una sola notte -
Il romanzo inizia così, con una lettera che un giovane americano spedisce a una misteriosa poetessa scozzese. David, il nome del nostro protagonista, neanche spera di ricevere risposta, ma quando la ottiene, inizierà una fitta corrispondenza che li porterà, tramite la magia delle parole e la loro potenza, a provare emozioni particolari, fino all'amore. La loro conoscenza inizia, quindi, per caso. Lui colpito dalla penna di lei, lei sorpresa dalle parole di lui. Inizialmente sembrano molto diversi. Se da un lato David è solo un ragazzino che tenta di seguire il sogno di suo padre, e ama commettere pazzie, dall'altra Elspeth sembra una donna più matura, più discreta e apparentemente distaccata nelle prime lettere, ma dotata di una grande intelligenza e sensibilità. Eppure, un filo invisibile che scorre in tutte le loro lettere, pian piano li avvicina, nonostante un oceano li separi. David si sente una completa delusione, Elspeth ha un passato non facile e paure da affrontare. Vive nella sua isoletta scozzese, Skye, e sembra non avere mai il coraggio di lasciarla, di prendere quel traghetto e vedere il mondo. Eppure... per un motivo ben importante la giovane Sue, così come inizia a chiamarla dopo poche lettere David, riuscirà a superare il suo terrore. David, invece, deluso dalla sua incapacità di portare a termine almeno una cosa nella sua vita, intraprende un viaggio fino all'Europa, sconvolta dalla prima Grande Guerra, insieme al suo amico Harry, per poter aiutare nel suo piccolo i soldati del territorio francese.
Ma il romanzo non narra solamente la loro storia, è articolato in due periodi, che racchiudono le due guerre mondiali. Se da un lato troviamo la storia d'amore tra David e Sue, che in fondo è il vero fulcro del romanzo, dall'altro troviamo anche la giovane Margaret, figlia di quest'ultima, e l'amore che la lega al suo Paul, anche lui partito per la guerra. Margaret sarà una pedina importante per la storia della madre. Margaret indagherà non soltanto per portare felicità nel cuore della donna, ma anche per comprendere il suo passato.
E qui mi fermo, perché rischio davvero di dirvi troppo, e me ne scuso se l'ho fatto.
Avrei voluto restare sempre lì con te. Nove giorni perfetti. Svegliarsi ogni mattina e vedere quel tuo buffo sguardo stranito dal trovarmi ancora lì. Addormentarmi fra le tue braccia, cullata dalle nostre chiacchiere assonnate nel buio. Ho raccolto ogni parola come una perla, per poi infilarle l'una dietro l'altra nelle mie notti solitarie, di ritorno a Skye. Il tuo è il primo accento americano che abbia mai sentito. Mi piace soprattutto quando dici: «Ti amo».
- tratto da Novemila giorni e una sola notte -
http://it.wikipedia.org/wiki/Skye Come già detto, si tratta di un romanzo interamente epistolare. I protagonisti, quindi, ci rivelano solo quello che desiderano, senza dar adito ai pensieri o ad altri aspetti che ci permettano di entrare meglio nel loro mondo. Anche se, dalle loro parole si apprende tanto delle loro famiglie, dei loro amici, degli ambienti diversi in cui vivono e dell'epoca storica che si ritrovano ad affrontare.
I personaggi sono davvero ben caratterizzati. Risulta molto facile affezionarsi a David, per la sua spensieratezza e follia giovanile prima e per il suo coraggio dopo. Ma anche ad Elspeth, al suo amore per le parole e la poesia, al suo animo determinato e testardo, ma anche dolce e romantico. Entrambi sono chiamati ad affrontare molti eventi, molte chiacchiere e spesso i loro sentimenti sono messi a dura prova dal destino. Eppure, quello che emerge è un amore speciale e unico, capace di resistere ai colpi sferzanti di un potere più grande di loro.
Accanto a loro, ci sono Margaret e Paul, che però, a mio avviso, sono descritti meno... si da meno spazio ai loro caratteri e al loro amore. Margaret è una pedina in più per comprendere meglio la storia d'amore tra sua madre e l'uomo che ha amato.
Forse è solo questo l'unico, piccolo, elemento in parte negativo, ma non nuoce comunque alla lettura.
Novemila giorni e una sola notte - il cui titolo originale, Letters from Skye, trovo più in linea con il romanzo - non parla solo di amore tra due persone distanti, ma anche di famiglia, di rapporti non sempre facili con i propri fratelli, con i figli, con i genitori. Parla di amicizie, ma anche di formazione. David e Sue si ritrovano a crescere. Nelle loro lettere si sente il loro cambiamento.
Con uno stile quasi ammaliante l'autrice trasporta il lettore nel mondo di Elspeth, David, Margaret. In un mondo dove la guerra rischia di mettere in pericolo la felicità e l'amore. In una verde terra che profuma di magia e superstizioni, come è Skye, dove è ancora facile credere alla presenza di fate e simili. È un romanzo che mi ha folgorata, che mi ha fatto vivere emozioni meravigliose. Un romanzo che parla al cuore, che seppur non sia troppo originale e a tratti forse un pochino scontato, mostra personaggi che possono sembrare veri e non solo frutto di fantasia. Una storia che parla d'amore, di amicizia, di famiglia. Una storia romantica, ma è un romanticismo dolce che però non sfiora mai livelli troppo eccessivi di zucchero e miele. Una storia che consiglio di leggere a tutti, ma soprattutto a chi ha voglia di respirare un po' di amore tra quelle pagine, a chi, come me, piacciono ancora le lettere ai mezzi freddi e gelidi quali le mail. Un periodo storico devastato da guerre terribili, dove però si dava ancora importanza ai contatti umani, dove si doveva attendere con ansia l'arrivo di una lettera, e il cuore palpita fremente. E quando la lettera arriva, un brivido scorre lungo la schiena. L'ammiriamo, l'apriamo, la leggiamo colti da emozioni intense che s'insinuano in profondità, nella nostra anima.
Leggere questo romanzo mi ha fatto riscoprire l'amore per le lettere scritte a mano, per l'amore vero che supera ogni ostacolo. Alla fine avevo gli occhi lucidi e una gran voglia di abbracciare i protagonisti tutti. Vorrei aggiungere altro, ma rischio di svelarvi un finale che invece vi regalerà lacrime a volontà.
Bello. Emozionante. Da leggere e rileggere. E magari sognare che un giorno anche a me arriverà una bella lettera da un possibile David, che personalmente ho amato.
Ricordi cosa mi hai detto, quando ci siamo incontrati a King's Cross? La primissima parola che hai pronunciato? Sei venuta verso di me e, mentre mi arrovellavo per trovare una frase intelligente, hai esclamato: « Eccoti ». Ci penso spesso, Sue. Eccomi. Ovunque io sia, in questo mondo, « Eccomi ».
- tratto dal romanzo Novemila giorni e una sola notte -
Autrice:
Jessica Brockmole
Vive in Indiana insieme col marito e collabora come critica letteraria con l’Historical Book Review. Novemila giorni e una sola notte è il suo primo romanzo e, prima ancora della sua pubblicazione, si è già imposto in tutto il mondo come un vero fenomeno editoriale.
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