Recensione - Novemila giorni e una sola notte di Jessica Brockmole

Creato il 14 novembre 2013 da Cristina
La copertina recita tre semplici righe: "Separati dall'oceano. Divisi dal destino. Uniti dall'amore". Attraverso queste parole viene racchiuso appieno il significato di un intero romanzo. Intenso e struggente, pieno di delusione e speranza. Un'amore invincibile, irrazionale, doloroso, felice. Un'amore indistruttibile.

Titolo: Novemila giorni e una sola notte
Autore: Jessica Brockmole
Editore: Nord
Pagine: 334
Prezzo: 16,00
Data di pubblicazione: 18/09/2010
Trama:
"Cara figlia mia, tu non hai segreti, ma io ti ho tenuto nascosta una parte di me. Quella parte si è messa a raschiare il muro della sua prigione. E, nel momento in cui tu sei corsa a incontrare il tuo Paul, ha cominciato a urlare di lasciarla uscire. Avrei dovuto insegnarti come indurire il cuore; avrei dovuto dirti che una lettera non e mai soltanto una lettera. Le parole scritte su una pagina possono segnare l'anima. Se tu solo sapessi..." E invece Margaret non sa. Non sa perché Elspeth, sua madre, si sia sempre rifiutata di rispondere a qualsiasi domanda sul suo passato. Eppure adesso quel passato ha preso la forma di una lettera ingiallita, l'unica che Elspeth ha lasciato alla figlia prima di andarsene da casa improvvisamente. Una lettera che è l'appassionata dichiarazione d'amore di uno studente americano, David, a una donna di nome Sue. Una lettera che diventa, per Margaret, una sfida e una speranza: attraverso di essa, riuscirà a svelare i segreti della vita di sua madre e a ritrovarla? Come fili invisibili, tirati dalla mano del tempo, le parole di David conducono Margaret sulla selvaggia isola di Skye, nell'umile casa di una giovane poetessa che, venticinque anni prima, aveva deciso di rispondere alla lettera di un ammiratore, dando inizio a una corrispondenza tanto fitta quanto sorprendente. La portano a scoprire una donna ostinata, che ha sempre nutrito la fiamma della sua passione, che non ha mai permesso all'odio di spegnerla.
Se sapessi che ogni ciao fa più male di mille addio. Se tu sapessi!Ma non lo sai. Non te l'ho mai detto. Tu non hai segreti per tua madre, ma io ti ho tenuto nascosta una parte di me. [..]Avrei dovuto insegnarti come indurire il cuore; avrei dovuto dirti che una lettera non è mai soltanto una lettera. Le parole scritte su una pagina possono saturare l'anima. Se tu solo sapessi...
Se pensate di ritrovarvi davanti al classico romanzo rosa che parla d'amore, preparatevi a rimanere sorpresi e meravigliati da ciò che in realtà contiene "Novemila giorni e una sola notte", in originale "Letters from Skye".
Apri il libro e ti trovi davanti ad un semplice scambio epistolare racchiuso tra le pagine rilegate di un libro, ma questo è tutto fuorché un "semplice" scambio di lettere e parole. E' qualcosa di più, è qualcosa di troppo. Anche l'ambientazione in sé è già struggente, passiamo da una guerra all'altra, tra il 1912 e il 1940.
Siamo nel 1912, David, un timido ragazzo universitario, facendosi coraggio invia quella che è una classica lettera piena di complimenti da parte di un fan ad un'autrice, questa volta di poesie. Come di consueto ci si aspetta che questa lettera rimanga sommersa da tante altre, con poca visibilità e possibilità di essere letta. Ma Elspeth non solo la legge, gli fa avere anche un'esauriente risposta. Da qui parte un lunghissimo scambio epistolare tra i due, condividendo passioni,emozioni e segreti, con un intesa che si instaura fin da subito, fin dalle prime righe.Elspeth di origini scozzesi, David il classico americano. Lei confinata in una piccola isoletta di nome Skye, che non ha mai, mai, mai lasciato, per paura di prendere il traghetto. Lui, un giovane studente in piena crescita.1940 in piena Seconda guerra mondiale, Margaret figlia di Elspeth, a seguito di un bombardamento, si ritrova in mano una lettera ingiallita da parte di un certo David, indirizzata a Sue. Chi è Sue? Perché la madre teneva nascoste tutte quelle lettere? Centra qualcosa con i "primi capitoli" della sua vita, quelli che non ha mai voluto condividere con lei?Determinata a sapere di più si ritroverà a frugare nel passato della madre per fare chiarezza, soprattutto ora che deve affrontare lei stessa una scelta o meno ragionevole riguardo all'amore.
Ricordi cosa mi hai detto, quando ci siamo incontrati al King's Cross? La primissima parola che hai pronunciato? Sei venuta verso di me e, mentre mi arrovellavo per trovare una frase intelligente, hai esclamato: <<Eccoti>>. Ci penso spesso, Sue. Eccomi. Ovunque io sia, in questo mondo, <<eccomi>>.
Non so cosa ci si aspetti quando siamo di fronte a quello che si può semplicemente definire "uno scambio di lettere". Ma sicuramente non tutto questo. No.Da un lato sai che i personaggi stanno sbagliando, sai che la storia è sbagliata. Parliamo di un'amore del tutto irrazionale, pieno di difetti. Abbiamo una donna più grande, tradimento, guerra, rancori, pentimenti. Eppure non puoi, non ce la fai a ragionare con la testa, nemmeno quando sai che è sbagliato. Infondo è così l'amore, un vortice di emozioni inaspettate, senza perché e senza ma.Devo essere sincera, io non riesco a condividere i tradimenti. Quando provi il dolore dettato dalla persona che ami, che si innamora di un'altra, beh, non è assolutamente piacevole, per tutti credo, no?Eppure la storia tra David e Elspeth sembra così naturale che ti dimentichi che lei in realtà è una donna sposata. Che ha una vita dietro di se, che è sciocco innamorarsi tramite delle parole.Ma le parole sono importanti, condividere emozioni ed esserci sempre l'uno per l'altra, soprattutto.Viviamo su pelle quelle che sono le parole di entrambi, i pensieri, i timori, le domande. Tutto in prima persona, tutto attraverso i nostri stessi occhi. Senza troppi giri di parole, con la curiosità di sbirciare quello che dovrebbe essere un qualcosa di privato, lettere private, quasi fossero personaggi veri, quasi a ritrovarsi nei tempi duri della guerra. Dove le lettere delle persone care sapevano rallegrarti la giornata e aiutarti a tirare avanti per sopravvivere e ritornare, per loro.Il finale è stato un tuffo al cuore. Straziante, insopportabile, strappalacrime. Ci sono cose che ti aspetti, e cose che non potresti immaginare.Un'esordio fantastico quello di Jessica Brockmole, che è riuscita a non rendere il tutto banale. Rimani incollata alle pagine per ore, in questa storia velata da quel poco di mistero, bramando di sapere di più. Chiedendoti, com'è che andrà a finire tutto questo?Consigliato, consigliatissimo. E' un romanzo che vi farà ridere, sognare, piangere, pensare. E' quello che si può definire un'amore di altri tempi, un'amore indistruttibile.
" Non è ancora Natale, Sue, ma ti accludo il mo regalo. Vorrei essere lì per dartelo di persona. Faresti una cosa per me? La sera della Vigilia, proprio all'ultimo rintocco di mezzanotte, esci di casa, alza lo sguardo verso la luna e immagina che i fiocchi di neve siano le mie labbra sulle tue. Uscirò anch'io, nel medesimo istante, lo prometto. Che sia a Parigi o in qualsiasi altra località francese, chiuderò gli occhi e immaginerò la stessa cosa. Magari potrebbe persino diventare realtà, anche solo per un attimo. Se, in una notte come quella, è avvenuto il miracolo della nascita di Nostro Signore, non sarà poi così difficile che i nostri due spiriti s'incontrino."
Durante la lettura mi è venuto in mente un pensiero triste. Siamo nel 2013, quasi quattordici. La tecnologia è così evoluta che nessuno manda più lettere, per lo meno, non scambi epistolari veri e propri. Sia che siano amici, parenti, amanti. Viene fatto tutto tramite internet, smartphone, posta elettronica.Le lettere rimarranno solo un ricordo, il profumo della carta e le sbavature d'inchiostro anche. Soprattutto l'attesa, quella struggente attesa della lettera che non arriva, che impiega troppo ad arrivare. Non è triste tutto ciò?


Voto: 4/5



Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :