Oggi aggiorno il blog con una recensione che non è stata poi così semplice da buttare giù. Mi auguro che non sia troppo confusa e che si comprendano i miei pensieri.
Editore: Robin (Collana: I libri da scoprire)
Genere: Narrativa italiana
Pagine: 191
Prezzo: 14 euro
Data Pubblicazione: 2012
Consigliato? Mi sento di consigliarlo a chi è alla ricerca di una lettura più matura, dove l'aspetto psicologico del personaggio è sicuramente l'elemento fulcro del romanzo. A chi ha anche una certa conoscenza letteraria, perché l'autrice analizza diverse figure della letteratura, associandole a vari personaggi e situazioni. A chi ha voglia di riflettere su se stesso, accedere nel proprio io e... semplicemente, comprendere.
Trama:
Un viaggio nella memoria di Chiara.
Personaggio certamente complesso e dotato di notevole capacità di autoanalisi. Attraverso riferimenti filosofici, storici e a personaggi della letteratura e della mitologia classica, Chiara ripercorre la vita dall'infanzia alla maturità e descrive il tuo rapporto con l'uomo che ama, un uomo che profuma di bimbo, di borotalco e di plasmon. Il personaggio è sospeso tra reale immaginario, perché Chiara ha una fervida fantasia e racconta la sua storia d'amore proiettandosi in mondi imaginari, inseguendo figure mitiche: Achille, Ettore, L'isola dei Feaci, la fucina di Vulcano. Riflette su personaggi della letteratura, fa caricature di figure umane, affronta il problema del decadimento della scuola, ma su tutto trionfa l'amore, come farmaco, l'amore verso il suo uomo, suo figlio e la vita.
Recensione:
Dare la mia opinione a questo romanzo non è per niente facile. A lungo ho pensato di non inserire nulla, scusarmi con l'autrice e andare avanti. Tuttavia, avendolo concluso, vorrei rispettare l'impegno dato, ed è corretto esprimere le emozioni che un tale lavoro mi ha lasciato.
Come potete vedere non ho inserito la mia valutazione, semplicemente perché non mi sento in grado di darla. Non perché sia brutto come libro, anzi! Tutt'altro. Ma non saprei davvero che voto dare, ma dopotutto sono dell'idea che sia più importante un parere scritto che una votazione in stelline o, nel mio caso, in libricini. Le impressioni date dal lettore chiariscono meglio rispetto a dei punticini. Con questo non voglio neanche dire che io sia contro quel metodo di valutazione. L'ho adottato e applicato altre volte, ma in questo caso sono davvero combattuta sul possibile voto.
Odore di bimbo - La storia di Chiara è un romanzo che, come si comprende dalla trama, affronta la vita di Chiara, una donna molto complessa che, attraverso diverse situazioni presenti e passate, si mostra con i suoi pregi e i suoi difetti, la sua forza e le sue paure. L'autrice l'ha strutturato come una sorta di diversi racconti che non sembrano avere un filo lineare, ma che ci permettono ugualmente di entrare nel mondo psicologico della donna.
A mio avviso non è un romanzo facile da leggere, sicuramente non è una lettura scorrevole e spensierata, ma bisogna prestarci molta attenzione, e induce a fare diverse riflessioni, non solo sulla vita del personaggio chiave, ma anche su noi stessi. Ogni capitolo, ogni racconto, ci apre le porte a diversi pensieri, e a volte è necessario interrompere la lettura, per cercare di comprendere quel che abbiamo dentro.
Giovanna Albi ha uno stile molto ricercato, con termini non semplici. Ammetto con sincerità che mi sono sentita ignorante molte volte, tanto più che non avendo mai studiato al classico, molti termini - soprattutto l'uso del latino, anche se sovente tradotto - sono risultati un pochino ardui da comprendere. Proprio per tale motivo non so neanche bene come recensire il tutto, perché a volte non mi sono sentita in grado di comprendere appieno i messaggi che voleva darci. Sicuramente è mia la colpa.
Potrebbe, forse, essere visto come una sorta di saggio psicologico, un'analisi attenta e meticolosa del mondo interiore della protagonista, che spesso, con la sua fervente e immensa fantasia, analizza se stessa attravero le storie che la letteratura ci ha donato nel corso dei secoli. La stessa Chiara, ma anche altri personaggi della sua vita, si identificano perfettamente con diversi caratteri letterari. Ci sono, ad esempio, varie figure di uomo: L'uomo narciso, l'uomo Achille, l'uomo Don Abbondio, l'uomo cinico, e via dicendo. Ognuno perfettamente analizzato.
Mi sono piaciuti molto i riferimenti a Leopardi, autore che amo molto, ma anche ad Amore e Psiche, una delle più belle storie d'amore che abbia mai letto.
Si possono aprire, inoltre, riflessioni non solo sull'individuo in sé, ma anche sulla società in cui viviamo, e sulle diversità tra uomo e donna.
In particolare, ho trovato molto interessanti questi passaggi:
Ecco la differenza tra un uomo e una donna; una donna non scorda mai il suo primo amore; ha tutte le date scolpite nel cuore, le insegue, le trova, risente il sapore, il gusto del mare, le allegre risate, le strette mortali, le mani intrecciate. La sabbia che scorre dentro la stessa clessidra sale e scende dentro lo stomaco fin sopra i capelli e quando lo vede, lo sente: è il suo primo amore.
L’operazione per Chiara più difficile è vivere il presente, perché è donna e, come tutte le donne, il passato non le passa e ci sono certi momenti della vita che hanno sempre lo stesso suono e colore e stanno dentro un Cd che suona sempre la stessa lenta litania.
Chiara è, dunque, una persona che vive perennemente nel passato, che a volte riaffiora, facendola cadere. Vive anche nel suo mondo fantastico, dove - come già detto - si identifica con personaggi dei libri che ha letto. Spesso mi sono ritrovata in lei, ma solo per questa voglia di vivere in un proprio mondo, allontanandosi da una realtà che sovente è difficile da accettare.
Il titolo di questo romanzo non deve trarre in errore. L'odore di bimbo, infatti, non si riferisce a un bambino, a un neonato, a un rapporto tra madre e figlio, bensì al suo amato, Federico, un uomo che profuma di bimbo, di borotalco, di plasmon. Un uomo che ama immensamente e che la ama con la medesima intensità. Chiara ama, ama molto. Ama Federico. Ama Goffredo, il suo bambino. Ama i cani, soprattutto la sua Achillea, e questo suo amore, le permette di amare anche la vita, nonostante i suoi periodi non facili, la depressione nella quale è facile cadere, l'errore di cedere alla psicoanalisi, verso la quale - se non erro - vi è una forte critica. Perché non è così che si risolvono veramente i problemi.
Chiara, donna fragile e determinata, depressa e piena di vita, facile preda della più fervida fantasia, ma capace di svolgere al meglio il suo lavoro di avvocato che spesso può riportarla a terra. Chiara donna che ama con intensità la sua famiglia e le persone più care.
Come già detto, è sicuramente un personaggio molto complesso, che l'autrice invita a conoscere. La presenza di Giovanna Albi è molto viva nel romanzo, come una sorta di narratrice affezionata alla sua creatura, che pian piano le dà vita.
Il finale mi ha lasciata un po' perplessa, con una curiosità che non ha trovato risposta. Non amo molto i finali aperti, ma in questo caso è doveroso. Ho compreso l'intento dell'autrice: chi può dire come si conclude la storia di Chiara? Bisogna entrare a piccoli passi silenziosi nella sua vita, e cercare di rispettarla.
In conclusione, posso dire che è stata sicuramente una lettura nuova, non facile per me che solitamente non leggo saggi o comunque storie molto psicologiche. E' un romanzo di formazione, che spinge il lettore a guardarsi dentro, a riflettere su se stesso; va letto lentamente, per cercare di comprendere ogni messaggio e ogni pensiero. Un romanzo con un personaggio davvero particolare, circondato da una moltitudine di personaggi da conoscere e che hanno influito in maniera positiva o negativa nei suoi confronti, nella sua crescita, nella sua vita.
Che dire di più? Semplicemente che mi dispiace se forse non ho colto la vera essenza del romanzo, o se ci sia sicuramente qualcos'altro da dire; ma ammetto la mia difficoltà nel riuscire a esprimere il mio parere su questo genere di lettura. Sicuramente è ben scritto e apprezzabile, quindi, se siete alla ricerca di qualcosa di più "impegnativo" e che consenta di pensare e riflettere seriamente su noi stessi, ve lo consiglio.
Sperando che il tutto non sia troppo confuso, concludo qui.
A presto, lettori. E grazie all'autrice per avermi permesso di leggere qualcosa di nuovo, e mi scuso se non sono riuscita a scrivere una recensione migliore.