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Aspettavo Pacific Rim come l’arrivo del Messia. Dal preciso momento in cui Guillermo del Toro, uno dei miei registi preferiti in assoluto, annunciò l’intenzione di realizzare un film a base di mecha e mostri giganti, il mio cervello fece scattare uno spasmodico conto alla rovescia. Nessun dubbio in proposito: Pacific Rim era già la risposta ad ogni mia preghiera cinematografica fin dalla sua fase embrionale. C’è poco da dire, quando il regista di capolavori come Cronos, Il Labirinto del Fauno, Blade 2 ed Hellboy:The Golden Army pesca dal tuo immaginario infantile per confezionare un blockbuster fantascientifico ad alto tasso di spettacolarità sai di poter dormire tra due guanciali. Impressione a caldo dopo aver visto Pacific Rim in una sala IMAX di Melbourne? Il Cinema è stato inventato per questo. Ogni trionfo della Settima Arte dai cortometraggi dei Lumiére ad oggi era solo un antipasto prima di Pacific Rim. Abbiamo perfezionato l’immagine in movimento solo per poterci gustare epiche scazzottate tra mecha colossali e mostri alti come grattacieli. Basta, la recensione può anche chiudersi qui. Ma non voglio passare per il classico fanboy- quindi cercherò con tutto me stesso di esprimere a parole sensate l’epicità del nuovo film di Del Toro.
Potevano chiamare chiunque per dirigere Pacific Rim. Alla fine si tratta “semplicemente” di un film d’azione in cui dei robottoni giganti chiamati Jaeger combattono contro i Kaiju, invasori mostruosi provenienti da un’altra dimensione. Potevano mettere Michael Bay dietro alla MdP, visto il suo amore per le esplosioni e gli scontri tra robot. Oppure Roland Emmerich, già responsabile del dimenticabile Godzilla del 1997. Due nomi a caso, ma la lista di potenziali registi sarebbe lunga (Snyder era già altrimenti impegnato con Man of Steel). La trama si scrive da sé, basta lasciar lavorare il reparto effetti speciali, infilarci qualche smargiassata da Ammeregani e l’immancabile pupa che grida e corre in giro seminuda, giusto per dare al protagonista qualcosa con cui distrarsi tra una battaglia e l’altra. Fine. Ma Del Toro, sempre sia benedetto, lavora diversamente. Il canovaccio di Pacific Rim non è niente di innovativo: si tratta della classica storia di guerra piena di scontri, vittorie, sconfitte e sacrifici, uno schema immutabile che non si prefissa certo di cambiare le carte in tavola. E sebbene il cinema americano sia pressochè privo di storie a base di robot giganti pilotati da umani (vedi Robot Jox) quello giapponese ha materiale in abbondanza da cui trarre ispirazione. Mecha e kaiju sono il pane quotidiano della fantascienza made in Japan, come ben sappiamo.
Il cinema è come la cucina: gli ingredienti contano fino ad un certo punto. L'importante è saperli mescolare a dovere, e Del Toro lo fa egregiamente. Si capisce quando un regista ama i materiali che usa: non so spiegare bene il perchè, ma è un qualcosa che si percepisce distintamente. Del Toro è un geek di proporzioni cosmiche e conosce a menadito l'argomento, ma non lo fa capire sparando citazioni a raffica in faccia allo spettatore. Pacific Rim è una lettera d'amore ad un corposo immaginario collettivo fatto di Power Rangers, Godzilla,Gundam,Jeeg, Daitarn 3, Gamera, Mothra (e perchè no, pure Cloverfield)... e al nostro innato desiderio di vedere colossi che distruggono intere città a forza di cazzotti. I Jaeger di Pacific Rim sono unici nel loro genere e sembrano dannatamente realistici: niente a che vedere coi bambolotti di metallo luminescente di Transformers. Questi robot hanno una sostanza, una presenza e un design che impiegano due nanosecondi per essere accettati come "veri". Per non parlare dei vari kaiju, una serie di colossi stupefacenti uno più bello dell'altro che sfoggiano una combinazione di tratti da rettile, da pesce e da insetto. Il film vale il prezzo del biglietto anche solo per le fantastiche creature (robotiche e non) che affollano lo schermo.
Ma Pacific Rim non è fatto di sole battaglie. Il cast scelto da Del Toro è parte integrale del meccanismo, e ognuno fa la sua parte in maniera perfetta. Charlie Hunnam e Rinko Kikuchi sono due bravi protagonisti, e la cosa più affascinante è che non si crea una lovestory tra i loro personaggi. C'è rispetto, c'è affetto, ma nessun bacio o amplesso infilato a caso giusto per titillare le platee. Io la chiamo una vittoria. Idris Elba è un granitico Stacker Pentecost, l'uomo d'acciaio che vi farà esaltare col suo discorso sul "cancellare l'Apocalisse". Charlie Day e Burn Gorman forniscono la maggior parte dei comic relief del film coi loro due "scienziati pazzi" Geiszler e Gottlieb. E poi c'è lui, il mitico, l'inimitabile Ron Perlman nei panni del bastardissimo Hannibal Chau, trafficante di organi di kaiju. Un personaggio che è già cult. Unico rimpianto è il personaggio di Robert Kazinsky, il pilota australiano stronzo ma bravissimo Chuck Hansen, che avrei voluto un pò più approfondito. Nota per i videogiocatori: Ellen McLain , doppiatrice di gladOS in Portal e Portal 2, è la voce dell'IA Jaeger nel film (e non solo nel trailer, come precedentemente annunciato). Da brividi, chapeau a Del Toro.
Pacific Rim vi porterà all'estasi, garantito. La colonna sonora di Ramin Diawaji non vi mollerà più per giorni e giorni. Le scene d'azione vi faranno venire la pelle d'oca. Vi innamorerete dei personaggi, e vi meraviglierete di fronte ai mostruosi kaiju. Vi verrà voglia di comprarvi tutte le action figures anche se non siete dei collezionisti. Questo, QUESTO, è un film che fa il suo lavoro: intrattenere tutta la famiglia senza se e senza ma. Un blockbuster con l'anima, senza inutili complicazioni, assolutamente moderno ma realizzato con perizia artigianale. L'antidoto perfetto per i filmoni action estivi pieni di supereroi tormentati e meditabondi. Il blockbuster dell'anno non è Iron Man 3, non è Man of Steel, non è World War Z, e neanche Oz il Grande e Potente, Oblivion, After Earth. E' questo qui. Che, giusto per sottolineare, non è tratto da nessun fumetto/graphic novel/serie Tv e non è un reboot, un prequel o un sequel di niente.
Pacific Rim è un film che farà epoca, non mi interessa cosa dicono le statistiche o gli incassi: quando penserete agli anni '10 penserete subito a questo capolavoro, esattamente come gli anni '80 vi riportano alla mente Ritorno al Futuro, Ghostbusters e I Predatori dell'Arca Perduta. Esistono ancora film in grado di farci sognare e che invitano a tornare al cinema subito dopo averli visti... Ecco perchè conferisco a Pacific Rim la votazione più alta possibile. Grazie, Del Toro. Tu si che mi conosci.
PS: Occhio alla scena post credits. Vi ho avvertiti. ;)
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