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Per sciacquarci la bocca dal saporaccio lasciato da Total Recall, recensito ieri, oggi parliamo di uno dei migliori film d'animazione del 2012: ParaNorman, diretto da Sam Fell e realizzato dagli studi Laika (gli stessi del favoloso Coraline)! Uscito negli USA il 17 agosto, è arrivato da noi (col solito ritardo) giusto in tempo per Halloween... direi che il periodo è quello giusto!
Norman è un ragazzino solitario che adora i film dell'orrore e che possiede una singolare capacità: vede la gente morta... e parla con i fantasmi! Peccato che nessuno degli abitanti di Blight Hollow gli creda. I compagni di scuola lo evitano o lo prendono in giro, e persino la sua famiglia lo reputa piuttosto strano. Gli unici a dare confidenza a Norman sono proprio i trapassati, in particolare la nonna. Tuttavia, come recita la tagline del film, "non bisogna essere normali per diventare eroi"... e Norman, a sua insaputa, è l'unica speranza di Blight Hollow! Sulla città, infatti, grava una terribile maledizione lanciata da una strega secoli orsono: ogni anno occorre leggere un misterioso libro sopra alla tomba della malvagia incantatrice per impedirle di rianimare i morti...peccato che l'addetto al rituale, un barbone pazzerello, sia appena deceduto. La patata bollente passa a Norman: riuscirà il ragazzino a contrastare la maledizione prima che i morti escano dalle tombe?
ParaNorman è un film estremamente divertente, sia per grandi che per piccini. E' il tipo di pellicola che avrei guardato fino allo sfinimento nel mio periodo "Piccoli Brividi", e da adulto riesco a cogliere molte sfumature e strizzate d'occhio gustose. Il film è una lettera d'amore alle pellicole di zombi (come Il Ritorno dei Morti Viventi) e ai film horror in generale (occhio ai riferimenti a Halloween e Venerdì 13) grazie ad autentici tocchi di genio, come la colonna sonora di Jon Brion che cita John Carpenter...per fortuna la pellicola non si impantana nel citazionismo sfrenato (un peccato commesso da troppi, troppi film d'animazione) e si regge sulle sue gambe dando vita ad una storia deliziosamente dark, con momenti macabri e pieni di tensione spezzettati da esilaranti trovate e gag slapstick (la scena del libro stretto tra le mani di un cadavere, in particolare, ha scatenato l'ilarità di tutti in sala). Vedere come le aspettative e i topoi dell'horror vengono menzionati per poi essere stravolti e portati in nuove direzioni fa davvero piangere dalla gioia. La sceneggiatura di Chris Butler (anche co-regista) dona vivacità e ritmo al film e ai suoi vari personaggi, ed è l'ennesima dimostrazione di quanto sia importante avere un'ossatura robusta su cui costruire un film.
Qualche parola va spesa anche per lodare la qualità incredibile raggiunta dalla stop motion: siamo su tutto un altro pianeta rispetto al già di per sè impressionante Coraline, di appena tre anni fa. L'uso di stampanti 3D (è il primo film in stop-motion a farne uso) ha velocizzato la produzione dei pupazzetti e ha consentito agli animatori di realizzare molte più pose ed espressioni in tempi brevissimi. Il risultato non sfigura, per efficacia, con le produzioni CGI più blasonate.
ParaNorman, a conti fatti, è un capolavoro: intelligente, stimolante, citazionistico ma non troppo, e davvero adatto a grandi e piccini (credetemi, nonostante le apparenze, è un'impresa difficile per un film d'animazione). Poteva diventare un pasticcio autoironico, e invece ci si ritrova con una delicata fiaba dark che spiega quanto sia importante andare al di là delle apparenze e imparare ad accettare il diverso: che si tratti degli altri, o addirittura di sè stessi. Non vado oltre per non spoilerare, ma in questo film i mostri decerebrati non sono solo gli zombi. E il finale... beh, io mi sono commosso. Vedrete.
Se avete bambini non esitate a portarli con voi: il film non è violento o splatter, ed è sicuramente più stimolante dell'ennesimo Era Glaciale. Divertente, intelligente, da brividi e tarato per tutta la famiglia: che volete di più? Concludiamo con la canzone dei titoli di coda di ParaNorman, Little Ghost dei White Stripes!
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