Magazine Cultura
"Tutti abbiamo unluogo dove cerchiamo di andare o ritornare.Ma l'importante non èarrivare, l'importante è vivere tutto quello che c'è in mezzo trala partenza e l'arrivo,non affrettare il viaggio,godersi ogni istante"
Titolo: Pensavo di scapparecon te
Autore: Francesco GunguiCasa editrice: Mondadori“Shout”Numero di pagine: 310Prezzo: € 16,00Sinossi: Alice non dice maiquello che pensa. Non l'ha mai fatto. Da quando è nata tiene i suoipensieri per sé. Non dice quello che pensa ai suoi genitori che sistanno separando, a Martina che è scappata di casa, a Chiara chemangia nevroticamente tutto quello che le passa davanti agli occhi, aMary che si veste come una bambolina sexy anche per andare dalgiornalaio; non lo dice a suo fratello, al vicino di casa, alla suainsegnante. Soprattutto non lo dice a Luca, perché scoprire i suoipensieri vorrebbe dire conoscere i suoi sentimenti e adesso ha troppapaura di dove tutto ciò potrebbe portarla. Alice non dice mai quelloche pensa, fino al giorno dell'incidente, quando, in auto insiemealla sua famiglia, precipita da un ponte a quasi cinquanta metri daterra e si risveglia in ospedale. "Si chiama sindrome frontale"le spiegano. "In pratica, dici tutto quello che pensi, non haipiù filtri." Alice pensa troppo, ma i suoi pensieri li hasempre tenuti per sé. Ora tutto sta per cambiare. Il bellissimo booktrailer:
Come me, a tutti voi saràcapitato,durante la lettura di un romanzo, di associare ai personagginati dalla penna dell'autore volti e voci di star del grande schermo.
Basta solo un po' di fantasia e, tra una pagina e l'altra, lafemme fatale di turno assume le sembianze di Angelina Jolie, ilragazzo misterioso e problematico quelle dell'ormai onnipresenteRobert Pattinson, la tipica ragazza acqua e sapone della portaaccanto ,invece, quelle della solare Amanda Seyfried. La cosa belladi “Pensavo di scappare con te”, ultimo romanzo pubblicato daFrancesco Gungui e mio primissimo approccio con i libri di questogiovane autore, è che ,per la prima volta, nella mia testa ipersonaggi avevano il volto dei miei amici di sempre. Non dovevo farealcuno sforzo per immaginarli. Daniele, Luca, Mary, Martina eFederico esistevano già nella mia realtà.
Giunti a metà dellibro, Alice dava voce con una schiettezza disarmante a tutti i suoipensieri, sperimentando sulla sua pelle l'ebrezza di essere liberadalle catene della sua muta accettazione e da una vita di cui non eramai stata padrona,facendo saltare via lo stesso tappo che spessocomprime anche a me il petto. I litigi fra i genitori dellaprotagonista sono uguali a quelli dei miei;i problemi dei personaggisono gli stessi che si trovano a vivere molti miei coetanei.
Tragag irriverenti,riavvicinamenti , momenti di riflessione eromanticismo e rocambolesche corse in macchina da una parte all'altradello Stivale, il libro si lascia leggere con piacere,regalandosorrisi e un piacevole lieto fine. La scrittura dell'autore è pulitae scorrevole,capace di dar vita a situazioni pervase da una sfumaturadi esilarante cinismo e a momenti più profondi e riflessivi. Iclichè del genere sono sempre gli stessi e,alla fine, Gunguirinuncia al tono pervaso di amarezza presente nelle primepagine,concedendo i lettori con un "happy ending"piacevole,anche se poco realistico.E' raro che nella vita di unadolescente accadano fatti tanto eclatanti da riempire treromanzi,come anche il fatto che la vita scelga per noi la strada piùimmediata verso il "..e per sempre felici e contenti";tuttaviala maggiore qualità di un romanzo è proprio questa:congedare ilettori con un sorriso,illuminarli con la luce dell'ottimismo,anchequando attorno a loro il mondo va diversamente e sembra scegliere,senza nessun criterio preciso,strade e percorsi che si perdono neimisteriosi e sassosi sentieri della vita. Il mio voto: ★ ★ ★ Il consiglio musicale: Dicono di me -Cesare Cremonini
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