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Recensione: Perché ci siamo lasciati, di Daniel Handler

Creato il 20 marzo 2013 da Mik_94
Recensione: Perché ci siamo lasciati, di Daniel Handler Titolo: Perché ci siamo lasciati. Inventario di un amore Autore: Daniel Handler Editore: Salani Numero di pagine: 360 Prezzo: € 16,80 Sinossi: Una storia d'amore che finisce. Due persone che si lasciano. Min e Ed hanno 16 anni e stanno insieme. Min ha la passione del cinema e vorrebbe diventare regista, Ed è il capitano della squadra di basket. Parlano due lingue diverse, sono l'una l'antitesi dell'altro. All'inizio la sfida è entusiasmante, ma presto si rivela per quello che si sapeva già fin dall'inizio: impossibile. Min lascia Ed, e per spiegargli il perché gli scrive una lettera destinata ad accompagnare una scatola contenente tutti gli oggetti che hanno segnato la loro breve, intensa storia d'amore.                          La recensione Recensione: Perché ci siamo lasciati, di Daniel Handler"Il bello dei desideri più profondi è che non sai quali sono finché non te li trovi davanti". In questi folli giorni di Marzo, con il sole e la pioggia, le T-Shirt leggere e i piumini col pellicciotto, il tepore primaverile e uno strano grigiore tipico del due Novembre, ho indossato un accessorio che sta bene su tutto – jeans, tute e camicie eleganti – e sotto ombrelli, pensiline in plexiglas grondanti pioggia e cieli dorati di sole: un disteso, spontaneo, naturale sorriso. Potevate tirarmi i capelli, sputarmi in un occhio, infastidirmi con i peggiori scherzi, ma quel sorriso non sarebbe venuto via facilmente come un post-it giallo con uno smile sbarazzino disegnato sopra. Era permanente. Aveva disegnato i miei nuovi connotati. In questi casi com'è che si dice? Ah, sì: è l'amore... - sospiro di chi la sa lunga - è l'amore! - sospiro di chi la sa ancora più lunga. Non sarà l'amore, ma siamo comunque vicini al concetto. Se avete mai gridato la vostra fedeltà a un autore, se avete mai giurato di appartenere per sempre ad un romanzo, rendendolo testimone, sacerdote e sposo al vostro stesso matrimonio, se su Facebook avete spesso voluto dichiarare al mondo di avere una relazione complicata con il libro che, tutte le sere per un'intera settimana, vi siete portati in camera da letto, allora sì, siamo sulla stessa lunghezza d'onda. Potete comprendermi e far sì che questa recensione non vi appaia il febbricitante delirio che, invece, effettivamente è. Recensione: Perché ci siamo lasciati, di Daniel Handler Prima che Ed e Min si spezzassero il cuore vicendevolmente, prima che le strade dell'illustratrice Maira Kalman e dell'autore si incontrassero su un sentiero di graffiti e mattoncini colorati a fantasia, c'era un tale Lemony Snicket. Chi era costui?La voce di tre sfortunati orfani, un galantuomo inglese, il personaggio di un film per famiglie, forse. Colui che, dietro a uno stuzzicante pseudonimo, aveva celato il talento e l'originalità di un narratore d'altri tempi, in grado di tenere in scacco tate e bambini pestiferi, bimbi e bimbe, genitori che, con un suo libro in mano, facevan rima baciata con sognatori. Un autore da 61 milioni di copie vendute. Lemony Snicket, gettata la misteriosa maschera che assocerò a vita al naso adunco di quella canaglia del conte Olaf impersonato da Jim Carrey, è Daniel HandlerDaniel Handler è Lemony Snicket.Gli stessi bambini dai quali si era fatto conoscere con i suoi celebrati romanzi d'esordio adesso sono cresciuti. Sono diventati piaghe per i genitori, un roboante tormento per i timpani dei vicini di casa, individui con le fattezze degli adulti e i capricci dei neonati: in una parola, adolescenti. Tristi o infelici, arrabbiati o innamorati. E spesso tutte e quattro le cose contemporaneamente!Lui, anche se non sono più carini e coccolosi come un tempo, decide di continuare il suo ruolo di amico ed educatore, fedelmente. Lo fa con questo romanzo: una pesante scatola di ricordi lasciata sul nostro porticato, tra ira e rimpianti, porte che sbatacchiano, furgoni che sgommano e penne blu che, sul finale, tremolano un poco.
Perché ci siamo lasciati è tante cose.E' una lettera d'amore che dura un libro. Si apre con un “Caro Edalla prima pagina e si chiude, 360 pagine dopo, con la firma sbavata della protagonista, Min.Ma, come direbbe un personaggio del bellissimo film 500 Giorni insieme, questa non è una storia d'amore: quella tra i protagonisti è finita prima che riuscissero a celebrare il loro secondo mesiversario, prima ancora che il romanzo vero e proprio cominciasse. E' una storia sull'amore. L'inventario illustrato di un'avventura sentimentale tra adolescenti; un giallo tinto dei toni più giovanili e vivaci che, direttamente, va alle tragicomiche radici di una rottura. Nelle loro settimane insieme, Ed e Min hanno collezionato souvenir, folli ricordi sparsi, simboli che rimandavano ai loro baci, alle loro discussioni, ai loro esilaranti progetti. Recensione: Perché ci siamo lasciati, di Daniel HandlerMin, che ha il nome particolare di una divinità greca, è una ragazza alternativa. Ascolta musica alternativa, guarda film alternativi, frequenta compagnie alternative. Alternativamente unica, si innamora del meno alternativo dei suoi compagni di scuola: Ed Slaterton, il biondo/ bello/ muscolosocapitano della squadra di basket che, proprio secondo il cliché, ha una lunga serie di ex: bionde, belle e popolari quanto lui, nate con il gonnellino sexy da cheerleader e con un'ammiccante “smorfiosaggine” nel sangue. I due in comune non hanno niente, ma si costruiscono ricordi comuni. Anche se nessuno ci crede per davvero, si amano per davvero. Min, che ragiona parlando attraverso le citazioni e i titoli di film sconosciuti, che lo trascina alle calcagna di una presunta stella del cinema, che lo sveglia all'alba per andare a un segretissimo negozio dell'antiquariato, che lo rimprovera continuamente quando non riesce a pronunciare una frase di senso compiuto senza insultare i gay, è un personaggio molto più convenzionale di quanto sembri, molto più umano di quello che lasci intendere: è una romanticona dal cuore d'oro. Recensione: Perché ci siamo lasciati, di Daniel HandlerConserva scontrini, bigliettini sdolcinati, fiori rimasti intrappolati nei loro capelli un giorno al parco, petali appassiti, orecchini orridi che non indosserà mai e poi mai, regali. Li custodisce per sé sotto il suo letto, senza dirlo al migliore amico Al (un altro riuscitissimo personaggio!) e ai suoi genitori. Quel piccolo grande amore l'ha cambiata, ma adesso che tutto è finito ogni pensiero le provoca una fitta di dolore. Deve dire addio ad Ed, deve dire addio all'immagine di loro due insieme.Così, mentre Capodanno è alle porte, scarica una lettera e uno scatolone pieno di roba vecchia sul suo uscio. Per ogni oggetto c'è un capitolo, per ogni capitolo una splendida illustrazione. Leggere Perché ci siamo lasciati è stato come trovarsi a sfogliare un meraviglioso libro di John Green, ma illustrato. Quasi in 3D.E' come un bambino tenerissimo che ti stringe il dito, sorridendo mentre tu stesso gli sorridi; come il banco dei baci, il tunnel degli innamorati, le montagne russe e un'esposizione di stramberie in un emporio di presunti filtri d'amore tra il luccichio e la musica di un luna park non troppo lontano. E' uno dei libri più carini, adorabili, simpatici, irresistibili, profumati, briosi e vivaci che abbia letto in quasi diciannove anni di vita: uno stile ineguagliabile, un romanticismo dolcissimo ma non da diabete, un'originalità espressiva senza pari, due protagonisti da rintracciare come nel gioco di Ed e Min tra una folla di inconsapevoli passanti, un'ironia che provoca esplosioni di risate e lacrime agli occhi. Unico nel suo genere, raro, fantasmagorico. Un'esperienza necessariamente da provare. Per scoccare un bacio al vuoto, alzare il medio e tornare a sorridere a quella vita che ti ha fatto incazzare. Per ricordarsi come da un cuore spezzato possano nascere nuovi inizi e cose stupende. Come questo romanzo. Un difetto però ce l'ha. Avrei voluto qualche pagina in più... boh, tipo un migliaio o giù di lì. Così, per continuare all'infinito. Il mio voto: ★★★★★ Il mio consiglio: Mika – Stardust (Italian Edition)

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