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Recensione Perfect Day

Creato il 07 dicembre 2015 da Lightman
    Recensione Perfect Day

Con Perfect day Fernando León de Aranoa dirige Benicio del Toro, Tim Robbins, Olga Kurylenko, Mèlanie Thierry in un film potente e assai originale dove il dramma della guerra dei Balcani assume la voce irriverente di una giornata folle e particolare

Recensione Perfect Day

È tutto fuorché Un giorno perfetto per Mambrù, B, Katya, Sophie e Damir, un gruppo internazionale di cooperanti nel territorio bellico "da qualche parte nei Balcani", alla vigilia della fine della guerra e a chiusura di un periodo atroce, colpevole di aver raso al suolo gran parte delle famiglie e del territorio locali. Un cadavere, grande e grosso, è finito in un pozzo e Mambrù ( Benicio del Toro), assieme a Sophie (responsabile delle risorse idriche) avrebbe il compito di estrarre il cadavere dalla cavità per purificare la sorgente e permettere agli abitanti di attingere senza problemi all'approvvigionamento idrico. Se non fosse che mancano i mezzi e non c'è nemmeno una corda con la quale imbracare l'uomo per tirarlo fuori dal pozzo. Nel frattempo, dalla Russia è giunta sul luogo anche Katya, responsabile di analizzare e valutare l'effettiva necessità dei cooperanti sul luogo e di dare il suo responso sulla possibilità o meno di proseguire con il piano di aiuti. Ma Katya è anche la donna che in passato ha messo a repentaglio la stabilità affettiva di Mambrù e il suo rapporto 'a distanza'. Infine, all'eterogeneo, imprevedibile gruppetto di adulti si unirà anche il piccolo Nikola, bambino in giro per quelle strade polverose col sogno di recuperare la propria palla e di rivedere i propri genitori. Tutti insieme e su due pullmini i sei intraprenderanno un viaggio ricco di 'pericoli' alla ricerca di una corda e della risoluzione di una giornata che, come da programma, risulterà a tutti gli effetti un campo minato reale e simbolico. Su sentieri colmi di mucche 'esplosive' da aggirare, e conflitti incrociati (a partire da quello tra il loro operato e le direttive impartite dai piani 'alti' per arrivare a quello personale tra Mambrù e Katya), ogni cosa in quella terra martoriata sembra in effetti tradire la - folle - geografia di un giorno 'perfetto'.

La folle geografia di un giorno 'perfetto'

Recensione Perfect Day

Già osannato per I lunedì al sole e Princesas, il 47enne regista spagnolo Fernando León de Aranoa mette in piedi con Perfect day un altro piccolo gioiello filmico, film rivelazione all'ultimo festival di Cannes. L'idea, supportata da una gran maestria registica e da un ottimo e affiatato cast ( Benicio del Toro, Tim Robbins, Olga Kurylenko, Mèòanie Thierry), è di quelle geniali, e si appaia per acume e originalità a quel filone di film che hanno saputo rileggere guerre e orrori simili attraverso un cinema grottesco e irriverente, che muta la lacrima nell'ironia di una percezione aderente ma satirica, reale ma in qualche modo liberatoria. Personaggi sfrontati dalla dialettica tagliente lanciati lungo la traiettoria di un giorno costellato di difficoltà eppure capaci di mantenere alta la bandiera della loro missione, della loro autenticità. Dalle problematiche legate al conflitto e al piano di aiuti, passando per i drammi incrociati di un popolo che sembra aver perso tutto e di un mondo di soccorritori che sembra invece essersi lasciato tutto alle spalle e non avere un'idea chiara di quale sia la propria vita, tutto entra nel profilo frastagliato di questo interessante film. Il regista spagnolo sfrutta al meglio una tematica 'difficile' per tracciare con sarcasmo e ironia la geografia di un mondo perfetto, o meglio perfettibile, dove il dramma del conflitto bellico cammina di pari passo con il brio della vita, l'imprevedibilità dei rapporti, la bizzarria degli eventi e la difficoltà di dominarli. Anche in un luogo e in un frangente così tragico è possibile, in fondo, scovare quel filo, quella corda (elemento fortemente simbolico di tutto il film) che ci permetta di uscire dallo stallo, e di risalire la china. E allora ironica follia, dialoghi e musica rock (una colonna sonora 'potente' che fa ancora più da contrasto con i temi trattati) sono l'antidoto migliore al buio della guerra e della morte, l'antidoto che trasforma uno di quei tanti giorni peggiori tutti uguali nel miraggio di un giorno diverso, e a suo modo perfetto.

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