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Recensione: "Petali di sangue"

Creato il 18 febbraio 2013 da Ilary
Titolo: Petali di sangueAutore: Emma K. ClarkeEditore: autopubblicatoPagine: 216Prezzo: e-book 1,99 € / cartaceo 11,86 €
TramaL’armonia del mondo si conserva negli anni grazie al delicato equilibrio che si è generato tra immortali, umani, creature sovrannaturali e magiche. Questa pacifica convivenza giungerà al termine quando alcuni immortali verranno assassinati nella dimora del loro sovrano Henry Carter, vampiro dal XVII secolo. A indagare su quanto accaduto sarà Giosy Mc Grey, “Amministratrice nazionale degli affari pubblici tra umani e creature immortali magiche”, capo del Distretto di Polizia della città e ultima discendente della più antica stirpe di streghe della nazione. "Petali di sangue" è un romanzo incredibile, lo sfondo perfetto per una storia romantica quanto intrigante e misteriosa, che permetterà ai nostri giovani protagonisti di comprendere non solo il presente, ma anche il loro passato; un passato oscuro e crudele che separò le loro anime e i loro cuori per molti anni, aiutandoli ad accettare l’inevitabile destino.
Recensione
Il panorama urban fantasy italiano sta diventando sempre più ricco e una delle nuove voci è quella di Silvia Tessari, giovane esordiente che si cela dietro lo pseudonimo di Emma K. Clarke con il quale ha deciso di autopubblicare il suo primo romanzo, "Petali di sangue"."Petali di sangue" è un urban fantasy che mescola avventura, azione e romanticismo come nella ormai consolidata tradizione dei libri di questo genere, ambientato in un mondo in cui convivono da anni umani e creature soprannaturali. A gestire i rapporti tra le varie creature è Giosy Mc Grey, una dei due protagonisti del romanzo. Giosy è una giovane donna che discende da una potente dinastia di streghe, ma che non ha mai accettato questa eredità magica e anzi fa di tutto per evitare di sviluppare i suoi poteri, è capo di un distretto di polizia e lavora come amministratrice degli affari pubblici tra umani e creature magiche. Giosy è un bel personaggio, una donna forte e indipendente che ha avuto una vita non facile, dato che è stata praticamente abbandonata dai genitori troppo presi dalla loro carriera e cresciuta dalla nonna poi scomparsa misteriosamente, ma nonostante tutto non si fa mai abbattere dalle difficoltà e affronta tutto con coraggio e determinazione.Giosy si trova a indagare su alcuni omicidi di vampiri ed ecco che entra in scena il secondo protagonista del romanzo, Henry Carter, vampiro plurisecolare e sovrano dei vampiri, innamorato da sempre di Giosy ma apparentemente non ricambiato dalla donna, che deciderà di aiutare la giovane strega nelle sue indagini. Carter è un vampiro abbastanza singolare e mentre leggevo mi veniva in mente la definizione "vampiro in crisi esistenziale", perchè Carter sostanzialmente non riesce ancora ad accettare dopo secoli la sua condizione di vampiro e cerca di vivere nel modo più "umano" possibile, e inoltre a volte si comporta come un ragazzino imprudente e ingenuo, forse un po' troppo per avere secoli e secoli di vita (o non-vita?) alle spalle. Se devo essere sincera Carter come vampiro non mi ha convinta più di tanto, proprio per questa sua eccessiva spontaneità e solarità, questo animo fin troppo umano, e i suoi sentimenti quasi adolescenziali per Giosy. Carter durante la lettura mi ha più volte suscitato "tenerezza", e diciamo che non è un sentimento che si addice molto ai vampiri, almeno a quelli di cui sono solita leggere... per dire, Jean-Claude della Hamilton mi suscita di tutto tranne che tenerezza, ecco XD. Certamente questa scelta dell'autrice di creare un vampiro così fuori dagli schemi è apprezzabile e originale, ma avrei preferito che Carter fosse un po' più vampiro e un po' meno umano. Ovviamente questa è solo una questione di gusti personali, dato che io ho una predilezione per i personaggi più ambigui e misteriosi, per non dire "bastardi", però magari ad altri potrebbe piacere questa caratterizzazione del personaggi.Come dicevo prima, Carter è innamorato di Giosy e nel romanzo la loro storia occupa molta parte del racconto, anche se non va a sopraffare la trama principale e anzi è inserita molto bene nel contesto narrativo. Anche in questa loro storia d'amore, abbastanza difficoltosa e travagliata sia per le iniziali remore di Giosy che non vuole ammettere di provare dei sentimenti per il vampiro, sia perchè nel mondo immaginato dall'autrice le storie tra razze diverse sono proibite e quindi i due devono nascondere la loro relazione, si respira sempre quell'aria di spontaneità e ingenuità che pervade tutto il romanzo, facendo sembrare il loro amore quasi quello di due ragazzini alle prese con le prime cotte.Questo aspetto e alcuni atteggiamenti e comportamenti dei due protagonisti mi hanno fatto dubitare che il libro fosse uno young adult, poi sono andata a controllare perchè non ero più sicura a quale genere appartenesse, ed effettivamente non lo è, solo che per essere due adulti, Giosy e Carter a volte sono un po' immaturi.Al di là di questo, "Petali di sangue" è un romanzo ben costruito, con una trama articolata in cui sono mescolati abilmente elementi fantasy, thriller e romance, con qualche incursione nella storia (molto interessante è, questo proposito, la parte riguardante la stregoneria), un intreccio ricco di colpi di scena, rivelazioni e pathos che mantengono alta l'attenzione del lettore fino alla fine e danno vita a una storia non scontata nè prevedibile, ma piena di spunti e trovate originali. Una cosa che ho apprezzato molto è stata l'idea di narrare la storia attraverso i punti di vista alternati di Giosy e Carter, in modo da avere una panoramica completa sui pensieri e sulle emozioni dei due protagonisti.Lo stile di scrittura è semplice e lineare, forse ancora un po' acerbo, ma molto scorrevole, fresco e accattivante, e traspare dalle pagine l'amore, la dedizione e l'entusiasmo che Silvia ha messo nello scrivere questo romanzo. La pecca principale dello stile sta nel fatto che purtroppo abbondano gli errori grammaticali e sintattici, con la consecutio temporum che spesso latita, l'uso improprio di congiuntivi e condizionali, o quello di espressioni tipicamente regionali o dialettali, tutti aspetti che purtroppo, ormai chi segue il blog lo sa, mi infastidiscono molto e spesso rovinano il piacere della lettura, ma che, con un buon lavoro di revisione, potrebbero facilmente essere eliminati.Concludendo, "Petali di sangue" è un romanzo d'esordio tutto sommato buono, con personaggi ben caratterizzati e una storia avvincente, leggera e frizzante, che si legge velocemente, e nonostante i difetti tipici di un'autrice esordiente quale è Silvia, è un libro che si fa apprezzare e che mostra come l'autrice abbia un grande potenziale da sfruttare, che spero emergerà ancora di più nei suoi prossimi lavori!

P.S. un ringraziamento all'autrice per avermi mandato il suo libro!

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