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Recensione Poker Generation

Creato il 17 luglio 2012 da Frenckcinema @FrenckCinema

Recensione Poker GenerationPortare al cinema il fenomeno di massa che negli ultimi anni ha coinvolto oltre quattro milioni di italiani: stiamo parlando del Texas Hold’em, il cosiddetto poker sportivo texano.
Questo l’intento di Poker Generation, pellicola diretta dall’esordiente Gianluca Mingotto, che porta sul grande schermo una storia di crescita personale e di riscatto sociale, intrecciandola con il poker.
Siamo in Sicilia. Due fratelli, Tony (Andrea Montovoli) e Filo (Piero Cardano), legatissimi al di là delle differenze di carattere – l’uno arrogante e fanatico dei film della mala americana, con il sogno di diventare campione di poker, l’altro genio introverso ai limiti dell’autismo – vivono una situazione familiare difficile: Rosario, padre disoccupato con il vizio del gioco (Francesco Pannofino), Lucia, madre coraggiosa (Lina Sastri) che cerca in tutti i modi di portare avanti la famiglia, e Maria, sorellina malata. E proprio per cercare di trovare i soldi necessari per le cure di Maria, i due fratelli partono alla volta di Milano, dove si ritrovano nelle sale da gioco della città a imparare le regole di Texas Hold’em, e da lì approdano ai tavoli verdi di un importante torneo internazionale a Malta, dove conquisteranno soldi e gloria sfidando grandi campioni di poker (interpretati nel film da giocatori professionisti prestati al ruolo di attori).
Poker Generation, dunque, porta nelle sale una felice combinazione di poker e vita. Niente elogi dell’azzardo e non solo fortuna: la pellicola mostra come il poker sportivo texano sia un mix di regole, strategie, grande disciplina e preparazione mentale.
Insieme ai programmi dedicati al tavolo verde in tv, e soprattutto insieme alla forza travolgente di Internet dove il gioco on line nei
migliori siti di poker legali è sempre più diffuso, anche il cinema italiano vuole fare la sua parte nel mostrare il poker come una disciplina che, al pari degli altri sport, richiede allenamento, concentrazione e abilità tattico-strategiche. Solo così si porta a casa la vittoria. E il lieto fine è assicurato.

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