Eccoci qua: è giunto il momento di parlarvi di un libro che vi presentato, per la prima volta, nell'appuntamento settimanale con Chi ben comincia.. [ qui]. Non dico di aver avuto aspettative altissime per questo romanzo, eppure, l'idea di leggere qualcosa sulla pericolosità del web, mi stuzzicava parecchio e lo trovavo un tema talmente attuale da scatenare in me un forte interesse.
- Leila, una ragazza decisa, metodica ma asociale. Non ha un vita reale al di fuori del suo appartamento, in compenso passa molto tempo attaccata al suo pc, in un mondo totalmente virtuale.
- Tess, in pratica l'opposto di Leila. Estroversa (a volte anche troppo), le piace stare in mezzo alla gente ed è una sorta di calamita per gli uomini.
- Adrian, amico in rete di Leila. I due si sono conosciuti su un forum, "Red Pill", di cui egli è amministratore. Non si sa molto del ragazzo ma tutti sul forum cercano la sua approvazione, Leila compresa e, per questo, accetta di incontrarlo di persona.
Ciò che lega effettivamente queste tre personalità così differenti tra loro è una proposta di lavoro un po' particolare: Adrian propone a Leila di fingersi Tess su internet, dopo il suicidio della giovane. In pratica, Tess vuole togliersi la vita ma non vuole che la sua famiglia soffra, così chiede ad Adrian di ingaggiare qualcuno che impari ad essere lei, in modo da mantenere i contatti familiari ed amici, anche dopo il suo suicidio, fino a rendere le comunicazioni sempre più distanti tra loro fino a "sfumare" del tutto. Leila accetta il lavoro, ma non per denaro (il compenso che riceverà sarà il minimo indispensabile per mantenersi), ma per principio: per la sua convinzione che ognuno deve essere libero di decidere cosa fare della sua vita, compreso come concluderla.
Il lavoro inizialmente sembra semplice: in pratica Leila dovrà aggiornare il profilo Facebook di Tess, tenere la sua corrispondenza via mail ed essere presente sui vari social, senza però incontrare mai nessuno. Per poter fare questo al meglio le due ragazze iniziano a sentirsi e Leila impara ad essere Tess, a fare della vita di Tess la sua stessa vita. I problemi sorgono nel momento in cui la corrispondenza inizia a riguardare un ex di Tess, Connor, di cui Leila pian piano s'innamora tanto da voler riportare il tutto fuori dal mondo virtuale.
"Prendi la mia vita" è strutturato con un diario scritto dalla stessa Leila che ci racconta di come è arrivata a decidere, prima di diventare Tess e poi partire alla ricerca della stessa giovane, quando le cose si fanno difficili. Passato e presente si alternano, in un racconto continuo che sfocia anche nella storia personale.
Ora, raccontata così, la trama potrebbe lasciare inteso che la narrazione sia serrata, continua, senza sosta, in una continua corsa contro il tempo o contro la cruda verità..eppure..eppure non capita niente di tutto ciò. E, al posto della tensione tipica dei romanzi del genere, ci troviamo davanti a descrizioni chilometriche che rallentano tutto il romanzo e che si concentrano sui trascorsi dei protagonisti, dimenticando forse ciò che sta accadendo in realtà. L'autrice lascia molto interrogativi aperti e sono proprio questi a spingere il lettore a proseguire, pagina dopo pagina, non è la suspense, ma solo la pura e semplice curiosità.
I temi trattati sono molti e tutti possono dare innumerevoli spunti di riflessione, ma non vengono colti al meglio, così come il finale che sfocia in un epilogo frettoloso e privo di colpi di scena. Si, l'ho trovato un romanzo tutto sommato gradevole, ma che mi ha lasciato l'amaro in bocca e che, a parer mio, avrebbe potuto dare sicuramente di più.