Ho chiesto a Catherine una “pausa di riflessione” e mi sono riservato una piccola vacanza viaggiando in….treno.
Sto parlando di Process, una avventura grafica sviluppata da Train Yard un team indipendente di origine russa. Per questa recensione ringrazio RoTs, utente di Silent Hill Chronicles.
Partiamo subito col dire che Process fa parte di quella categoria di giochi che hanno una componente ludica settata al minimo e un tasso di chiarezza ancora meno. Quella categoria di titoli dove tentare di comprendere quello che sta avvenendo è il peggiore errore che si può commettere finendo per rovinare tragicamente l’esperienza la quale va vissuta per quella che è.
Nel gioco saremo all’interno di un treno della metrolitana in stato fatiscente e senza alcuna anima viva. Questo treno è in movimento e tra più di 20 minuti finirà per schiantarsi. Non si sa chi siamo, non si sa come mai ci troviamo su quel treno e perchè sia in quello stato. La cosa peggiore (per coloro ovviamente alla ricerca di forti tematiche narrative) è che queste domande non avranno mai una risposta. Ciò che hanno voluto fornire Train Yard con Process è pura semplice esperienza audio/visiva.
Questo non vuol dire naturalmente che il titolo non presenti elementi di giochi: l’impostazione del gameplay è quella tipica delle avventure grafiche con la possibilità di navigare all’interno di un ambiente di gioco (in questo caso ridotto a pochi vagoni all’interno del treno) alla ricerca di oggetti utili per la risoluzione di enigmi. E’ proprio la ricerca l’elemento cardine di questo titolo: bisogna aguzzare bene la vista e analizzare nel dettaglio ogni singolo pixel. A questo si aggiunge che nel gioco non troveremo suggerimenti visibili a video settando così al minimo l’HUD del gioco (ridotta solo alla selezione degli oggetti raccolti e all’icona del menù). Non sempre la soluzione perciò sarà alla portata di mano e la presenza di un ambiente di gioco ridottissimo finisce per non scoraggiare troppo nemmeno i giocatori non appassionati di avventure grafiche. Se ci mettete un minimo di impegno insomma potreste arrivare alla fine senza troppi problemi e terminarlo così entro i 20 minuti richiesti.
Grande cura è stata data agli ambienti, non troppo dettagliati ma ben esaltati grazie ad un delizioso gioco di luce e ombra che rendono l’atmosfera di Process molto intrigante e affascinante. A questo si aggiungono sporadiche sequenze filmate capaci anche di regalare un certo pathos e tensione tipico dei survival horror psicologici con il nostro alterego che perde conoscenza e finisce per non distinguere la realtà alla finzione. E’ un clichè abbastanza abusato negli ultimi anni ma che comunque funziona e non è mai sgradito.
Il comparto audio è ridotto all’osso limitandosi a pochi (ma buoni) effetti sonori curati e tarati al punto giusto.
Inutile parlare di longevità: lo stesso scopo del gioco ci suggerisce quale sia la durata massima di questo titolo che, naturalmente, non permette nemmeno di salvare nè caricare le partite.
Commenti finali
Process va visto e trattato come un semplice esperimento senza stare a porsi troppe domande sul significato che esso vuole trasmettere. Non si chiede di essere giocato da tutti ma considerate sempre che è un gioco scaricabile gratuitamente dalla piattaforma di gioco Desura (una sorta di Steam per le mod e per le produzioni Indie), questo è sicuramente il fattore oggettivamente più vantaggioso del titolo. Per il resto, dipende tutto da come siete predisposti per questo tipo di esperienze e sicuramente i giocatori appassionati del genere potrebbero avere motivi in più almeno per provarlo. Se siete in difficoltà potete sempre usufruire della soluzione caricata sul mio canale YouTube.
+ Buona location
+ Atmosfera suggestiva
+ Gratis…
- …e breve
- Sconsigliato se cercate una trama
- Non imperdibile nel complesso