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Recensione 'quello che gli altri non vedono' di virginia macgregor
Creato il 17 gennaio 2015 da Francesca Ghiribelli @fraghi88Titolo: Quello che gli altri non vedono
Autrice: Virginia MacGregor
Pagine: 400
Prezzo € 12
Dimensioni: 14,5 x 21,5 cm
Copertina: brossura con bandelle
Uscita: 5 novembre 2014
ISBN: 9788809790643
TRAMA
Milo ha nove anni e una missione molto speciale: prendersi cura di nonna Lou, che insieme ad Amleto, l’animaletto di casa, è la sua inseparabile alleata. Ogni tanto la nonna annuncia che partirà per la Grecia con il nonno. Peccato che il nonno sia morto molti anni fa… Meglio non dirlo alla mamma, che ha poca pazienza, l’importante è assicurarsi che Lou prenda le pillole che le sbrogliano i pensieri. Del resto è stata proprio lei a insegnargli che il mondo si può “vedere” anche attraverso particolari che sfuggono alle persone comuni: i rumori, il tono della voce o gli odori. Sì, perché Milo è affetto da una malattia che lo renderà progressivamente cieco. E quando un giorno la nonna dà quasi fuoco alla cucina, Milo è il primo a difenderla, ma la decisione della mamma è irrevocabile: Lou deve andare in casa di riposo. Un posto apparentemente perfetto, con un bel giardino, pavimenti lucidi come specchi e un’infermiera dal sorriso stampato. Ma qualcosa non va… Come mai la nonna dorme sempre? Perché non riconosce più nessuno? Con l’aiuto di Tripi, il cuoco della clinica, Milo inizierà la sua personalissima indagine. E quando si è allenati a “vedere” il mondo con tutti e cinque i sensi, quello che si riesce a scoprire è davvero incredibile.
L’AUTRICE
Virginia MacGregor è cresciuta tra la Germania, la Francia e l’Inghilterra ascoltando le storie che sua madre le raccontava. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, ha studiato a Oxford e ha lavorato come insegnante e direttrice di un collegio. “Quello che gli altri non vedono” è il suo romanzo d’esordio, in corso di traduzione in 10 Paesi presso i marchi editoriali più prestigiosi.
LINK
Link del libro su Giunti narrativa: http://narrativa.giunti.it/novita/quello-che-gli-altri-non-vedono/
Link della pagina autrice sul sito di Giunti narrativa: http://narrativa.giunti.it/autori/virginia-macgregor/
Link al booktrailer: https://www.youtube.com/watch?v=U1RVp_R75GY
RECENSIONE
Una storia tenera e intrecciata che però non mi ha coinvolto completamente.
I primi capitoli sembrano aprire le porte ad una trama che dalla sinossi inaugura una narrazione dal punto di vista sensibile, toccante e profondo.
Mi sono piaciuti molto i personaggi, soprattutto Milo e Lou, ma secondo me l'autrice, nonostante la sua bravura è riuscita a scrivere settanta capitoli senza dare il giusto equilibrio a tutto.
Secondo me, anche se è un modesto parere, avrebbe dovuto creare una storia molto più centrata sul rapporto tra la nonna e il piccolo nipote.
Sicuramente la scrittrice ha voluto rendere meno pesante la situazione difficile di Lou, nonna novantaduenne che sceglie di appiccare di proposito un incendio per non pesare sulla famiglia ed essere trasferita alla Nontiscordardimè, casa di riposo dalla condotta apparentemente illibata.
Suo nipote Milo, già alle prese con un grosso problema alla vista, chiamato retinite pigmentosa,la quale in breve tempo lo renderà cieco e in mezzo ad una situazione familiare difficile come quella della madre Sandy, appena abbandonata dal marito Andy.
L'uomo ha lasciato entrambi alle prese con la nonna Lou partendo insieme alla nuova compagna e alla figlia nata da poco, frutto di questa seconda unione.
Milo, è un bambino speciale, quel tipo di persona, che purtroppo grazie ai suoi problemi di salute riuscirà a vedere 'quello che gli altri non vedono'.
A fine lettura si può dedurre quanto il titolo sia davvero perfetto per il significato del libro, ma a mio giudizio la trama avrebbe dovuto soffermarsi sui due personaggi principali, invece che avere una narrazione che dedica ogni capitolo ad un personaggio diverso.
Con il trasferimento di Lou alla casa di riposo, inizieranno i vari tentativi del nipote di strapparla da quel posto con l'aiuto dell'infermiera Heidi, di Tripi, un cuoco siriano che un giorno sogna di aprire un ristorante tutto suo e di Al, un parente scozzese da parte di sua madre, che non ha mai realmente conosciuto e di cui a primo impatto non si fida molto.
Sarà proprio Al, giornalista sotto copertura a infondergli il coraggio di indagare più a fondo sulla casa di riposo, che ospita la nonna e sulla sua impeccabile direttrice Thornhill.
Tripi nonostante sia senza casa e senza permesso di soggiorno deciderà di aiutarlo nella sua impresa, pur di rischiare di perdere l'unico impiego alla mensa della casa di riposo.
Milo in cambio gli prometterà di riuscire a trovare la sua cara sorellina Ayishah, scomparsa in Siria, dove ancora prosegue una guerra senza fine.
Il tutto è raccontato in modo scorrevole, però in ogni capitolo c'è poco movimento e le scene spesso risultano ripetitive e poco dinamiche, allungando la storia senza motivo con delle trovate per una commedia ironica.
In fondo, la MacGregor è riuscita a scrivere un romanzo contenente sorrisi, lacrime e profondo sentimento, ma io mi sarei aspettata di commuovermi molto di più e inserire questo romanzo fra quelli davvero indimenticabili.
Una vena creativa davvero difficile da imitare per la storia in se stessa, ma trovo un po' più attivi solo i primi e gli ultimi capitoli.
Mi è piaciuto molto il rapporto particolare tra Milo e Lou: il primo con la sua vista purtroppo annebbiata e la seconda, con la sua assenza di voce, che nella storia avrà un bel colpo di scena quasi prima della fine.
Una conclusione appunto quasi scontata da aspettarsi, ma che se fosse stata raccontata e resa più toccante e indelebile sarebbe stata davvero meravigliosa.
Ho amato anche il personaggio di Amleto, un maialino nano davvero simpatico ed essenziale per la storia e il personaggio di Milo.
A malincuore conferisco a questo libro solo tre stelline e mezzo, anche se avrei scommesso che sarebbe stata una storia da cinque stelle.
La cover è deliziosa e a sua volta enigmatica, mentre scegliere come tema centrale l'argomento di case di riposo poco affidabili che abusano delle condizioni già difficili di poveri anziani è stato molto originale e utile per smuovere la sensibilità di ogni lettore.
Consiglio comunque sia di leggere questa storia per ricavare un messaggio di vita importante ed esemplare: perché a volte per riuscire a vedere davvero la verità serve un cuore molto profondo e la diversità di chi non può essere come gli altri.
E proprio perché non è come tutti gli altri riesce ad essere speciale e a carpire 'quello che gli altri non vedono'.
FRANCESCA GHIRIBELLI
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