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Recensione: "Questa volta tocca a te" di M.J.Arlidge

Creato il 23 agosto 2014 da Saraguadalupi

"QUESTA VOLTA TOCCA A TE" di M.J. Arlidge
• Editore: Corbaccio • Pagine: 359 • Prezzo: 13,94 € (cartaceo) - 9,99 € (ebook) Si preparavano a trascorrere tutta la vita insieme. Anime gemelle. E quando si ritrovano intrappolati, intontiti, faticano a comprendere tutto l'orrore della situazione. Niente cibo, niente acqua. Solo una pistola con un unico colpo in canna. Un criminale psicopatico narcotizza e rapisce delle coppie: le vittime si risvegliano disorientate, nessuno può sentire le loro urla. Si disperano, si agitano, cercano in tutti i modi di uscire dalla prigione in cui sono incarcerate, fino a quando trovano una pistola e, accanto, un cellulare che comunica per sms un ultimatum terribile: una delle due morirà, solo così l'altra potrà salvarsi. Per il killer è uno spettacolo a cui assistere, per le vittime un'insostenibile tortura psicologica. Helen Grace e gli investigatori della centrale di polizia di Southampton indagano. Cercano il pazzo criminale tentando al tempo stesso di proteggere i sopravvissuti sotto shock. I rapimenti si succedono velocemente: una madre e una figlia, due colleghi di lavoro, due compagni di università... ma in che modo sono legati fra loro? Helen lavora giorno e notte per trovare una relazione fra le vittime, per ipotizzare moventi... fino a quando intravvede un disegno mostruoso al quale non riesce nemmeno a credere...
Di questo libro vi avevo già parlato qualche mese fa, nel post "Febbre da thriller" e, dei tre libri che vi ho presentato allora, questo era l'unico che ancora mancava all'appello "recensione", così, eccomi qui pronta a provvedere! La trama è classica per questo genere: nella cittadina di Southampton, un criminale psicopatico prende di mira coppie di persone - due fidanzati, due prostitute, madre e figlia e due colleghi di lavoro - li rinchiude in posti isolati, con una pistola ed esorta ad uccidere. Il primo dei due che uccide l'altro, viene liberato. Tralasciando le più classiche indagini che la polizia mette in atto, senza risolvere un tubo, il colpo di genio arriva all'ispettrice Helen Grace che si rende conto che tutte le coppie hanno a che fare con il suo passato e presente..in uno dei capitoli ci viene infatti descritta come "benefattrice" mentre porta del cibo a Marie ed Anna (madre e figlia).  Leggendo la trama direttamente dal libro, devo ammettere che la curiosità ha avuto la sua parte da protagonista, così come leggendo i primi capitoli che ci  trascinano direttamente nel rapimento delle prime due vittime, una coppia di fidanzati, lasciati nel fondo di una piscina molto profonda, dalla quale è impossibile salire: niente cibo, niente acqua, solo una pistola ed un cellulare che, dopo aver recapitato le "istruzioni per l'uso" della pistola, si scarica. Peccato che, quella stessa curiosità, il pathos, l'ansia, o come volete chiamarla voi, si sia spenta nel giro di pochi capitoli, quando l'autore, per chissà quale cappero di motivo ha deciso di infarcire il tutto con scene di bondage sadomaso, tra Helen ed il suo concubino e scene di sesso sempre tra la suddetta ed un suo sottoposto (alla faccia della divisa!). Scene che non hanno assolutamente nessun tipo di significato o di senso all'interno del romanzo, e che non fanno altro che far venire il nervoso al lettore, come quando, nel bel mezzo di un film passa la pubblicità sul detergente del wc! Insopportabile a dir poco! Se poi avessero avuto un ruolo all'interno della storia, potevano anche starci, ma così no, sono proprio inutili e, per questo, le ho saltate praticamente tutte. Non so se siano state queste scene od il fatto che Helen si sia comportata da stronza per quasi tutto il libro, ma proprio non l'ho sopportata..e anche alla fine, quando la storia del killer inizia a risolversi ed i primi altarini vengono scoperti, ho dato ragione proprio al killer e avrei tanto voluto che il libro finisse con una grande e potente badilata in fronte all'ispettrice finta-pudica e finta-perbene. 
"E' difficile godersi le feste, quando hai le mani sporche di sangue"
E' stata una lettura molto veloce ma, questa volta, questo particolare non denota piacevolezza nella lettura, ma semplicemente voglia di finirlo il prima possibile per passare ad altro. Non mi è piaciuto. A parte i primi capitoli, il pathos è stato praticamente inesistente ed i co-protagonisti assolutamente "insipidi" e privi di personalità propria..sembra che tutti cadano dalle labbra di Helen, senza avere il coraggio di dirgliene quattro (e, fidatevi, lo meriterebbe davvero!). I cliché del genere thriller si sprecano e l'originalità praticamente non esiste. Le spiegazioni che vengono date al lettore alla fine, sono frettolose, abbozzate, buttate lì senza approfondimenti, come se anche l'autore - ad un certo punto - avesse iniziato ad annoiarsi e non vedesse l'ora di finire di scrivere.  Speravo in un bel thriller mozzafiato, da non dormirci la notte, ed invece a momenti mi addormento di giorno mentre lo leggo..no, non ci siamo proprio. 
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