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Recensione: Red Love - Rosso come il sangue, freddo come l'acciaio, di Kady Cross
Creato il 08 agosto 2012 da Mik_94Titolo: Red Love. Rosso come il sangue, freddo come l'acciaioAutrice: Kady CrossEditore: Newton ComptonNumero di pagine: 315Prezzo: € 14,90Sinossi: Londra, 1897. Un uomo, conosciuto come il Macchinista, è il regista occulto di una serie di strani crimini commessi da delle macchine. Griffin King, il Duca di Greythorne, è determinato a scoprire la sua identità e a sventare i suoi piani con l’aiuto degli amici Sam, Emily e Jasper. Ma il Duca decide di rivolgersi anche a Finley Jayne, una ragazza con un lato oscuro e in possesso di una forza fisica soprannaturale. Finley è speciale, ma non tutti, all’interno del gruppo al quale si è unita, sono pronti ad accettarla. Quando finalmente le intenzioni del Macchinista saranno più chiare, il Duca e Finley riusciranno a fermarlo prima che sia troppo tardi?
Red Love. Rosso come il sangue, freddo come l’acciaio è un elegante thriller ambientato nella Londra vittoriana, con una protagonista esuberante, invenzioni tecnologiche da brivido e turbolenti triangoli amorosi.
La recensione Uno sguardo seducente, colori brillanti, un titolo in rilievo ornato da riccioli e morbide linee. Lo charme mozzafiato di una sensuale bellezza alla Megan Fox imbrigliato in un corsetto ricamato nell'acciaio vivo; una crocchia d'altri tempi e un vestito rosso come il desiderio e il sangue. Una rosa di stoffa e morbide pieghe che chiude nel suo bocciolo una fanciulla di petali e spine.Finley Jayne. Una dolce e terrificante adolescente, vivace e misteriosa come la città e l'epoca nella quale si muove, attirando occhiate e ostili ire. Londra, 1897.Uno scenario sublime che, patinato come un film di Baz Luhrmann, mescola fervore e tensione, facendo scorgere, tra nebbie che sembrano non svanire mai, bagliori di metallo, e udire, più forti dei rintocchi del Big Ben e delle note modulate di un ballo delle debuttanti, colpi di proiettile e urla a confine tra l'umano e il mostruoso. Umano e mostruoso come l'animo di Finley – una ragazza con un piccolo segreto nella parte più intima del suo Io.Le parole di Kady Cross ce la mostrano, all'inizio, come la versione rivista e corretta della frizzante Eliza Doolittle di My Fair Lady - professor Higgins compreso - poi, tra omaggi a Verne (Viaggio al centro della terra) e a Stevenson (Lo stano caso di dottor Jekyll e Mr. Hyde) e riferimenti al gotico di Sarah Waters (Ladra, L'ospite) e alla civetteria di una Sophie Kinsella in veste fantasy, mostra perfettamente ai suoi lettori, tra una scazzottata e una spedizione per salvare il mondo, le fattezze di un genere sfuggente e ambiguo, al quale, prima di Red Love, non sapevo dare una connotazione precisa: lo steampunk. Che cos'è?E' un valzer classico sparato tra le luci e il sudore di una discoteca e deformato dal ritmo pulsante di una console da deejay. E' una giarrettiera di pizzo che nasconde una lama impregnata di veleno. E' una piroetta in un vestito da geisha che si conclude in un giro mortale. Casquette e affondo.Rumoroso senza essere cacofonico, tentatore e mai peccatore, colorato e accecante anche in un panorama di pericoli e tempeste, rivoluzionario e ancorato alla tradizione, l'esordio di Kady Cross è lo steampunk per antonomasia. Una graphic novel spruzzata di colori e bianco e nero che unisce la forza visiva di un film di Zack Snyer agli adorabili orpelli di Tim Burton. Tanto sobrio e raffinato quanto distruttivo, ha l'indole altalenante di una bambina capricciosa, capace di sgranare i suoi begli occhioni per ammaliare chi la compiace e di sbattere i piedi, tra disastrose e imprevedibili conseguenze, per avere ciò che desidera a ogni schiocco di dita. Non è di certo l'originalità la sua caratteristica effige di ceralacca, ma i milioni di film, romanzi e melodie che mi sono venuti in mente durante la lettura di un romanzo seppure piuttosto breve non hanno fatto altro che farmi andare ancora di più a genio la trascinante euforia della simpatica autrice americana. Il suo stile leggero e incisivo diviene un nodo che fa coincidere, nella sua opera d'esordio, le sue passioni più incontenibili e le sue tante bizzarrie, conferendo a film come La leggenda degli uomini straordinari, Sucker Punch,Sherlock Holmes e I tre moschettieri il suo personale tocco di stile e di morbida femminilità. Direttrice di una vera e propria accademia di eroi ed eroine, dà vita ad adorabili personaggi, ai quali soltanto uno Stan Lee col pallino della moda, della buona forchetta e del make up avrebbe saputo dare vita sulla carta. L'imprevedibile Finley e la geniale Emily, un imprevisto genetico e una maga della scienza: donne forti e volitive al centro di due divertenti triangoli amorosi.La prima è dilaniata tra la passione per John Dandy, un pericoloso Dorian Gray della malfamata periferia londinese, e la fedeltà verso Griffin King, l'ospitale e rassicurante Duca di Greythorne; la seconda, sedici anni e una cascata di capelli ramati, è oggetto del desiderio di Sam, un indistruttibile corpo di automa e un cuore di uomo, e Jasper, un cowboy americano con il debole per le damigelle in pericolo e per le entrate di scena in grande stile.L'intelligenza e l'intraprendenza delle due, nella guerra tra i sessi (.. e le insidie del Macchinista), fa pendere nettamente la bilancia per il “female power” e, per mezzo di una nitida caratterizzazione, dà verosimiglianza ai detestabili intrighi sentimentali che popolano la maggioranza dei young adult di ultima generazione e mostra due giovani donne in anticipo coi tempi, alle quali non è possibile affibbiare etichette.In un mare di sospiri, organza, risse e merletti, galleggia, tuttavia, un grande “ma”.Anche come accade col più delizioso ed elaborato dei pasticcini o con l'edificio più riccamente ornato, dopo un'intera metà di euforia, robot e segreti nascosti nel nucleo stesso della terra, il romanzo della Cross finisce per... stancare. Gli eccessi dello steampunk, per quanto d'effetto, come già il deludente Soulless aveva dimostrato, non fanno proprio per me e il ritmo martellante e sostenuto che aveva impreziosito il romanzo all'inizio finisce per lasciare la confusione di un brano house che ci fa venire la voglia di ballare per poi lasciarci, il giorno successivo, l'ombra di un'emicrania. Red Love ha la bellezza intrinseca di una magniloquente opera barocca. Tanto potente da stordire, è un piacere effimero e di breve durata. Un'accurata trasposizione cinematografica ne saprebbe affinare le peculiari caratteristiche e l'immediatezza delle immagini farebbe cogliere a pieno i dettagli di un mondo che immaginiamo ancora con una certa fatica. Delizioso, ma – a lungo andare - “stufevole”. Il mio voto: ★★★Il mio consiglio musicale: Kaci Brown – The Waltz
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