In principio c'era Pitch Black, una dark story fantascientifica ambientata su di un pianeta ostile con un personaggio allo stesso tempo cupo ed eroico, poi fu il tempo di The Chronicles of Riddick e tutto cambiò in peggio con la commercializzazione di un film destinato inizialmente ai soli amanti del genere, con Riddick l'obiettivo era tornare ad antichi splendori, missione compiuta?
Beh a caldo pare proprio che l'obiettivo di Vin Diesel e regista (David Twohy) sia stato raggiunto, ma chiaramente c'è sempre da sottolineare alcuni punti effettivamente fin troppo oscuri.
Questo terzo capitolo parte con Riddick abbandonato su di un pianeta ostile, la sua lotta per la sopravvivenza lo porta a ricercare quell'istinto animale perduto col tempo, un modo molto geniale da parte di regista e produttori per trasmettere un ritorno alle origini.
Dopo una prima parte abbastanza lenta, ma importante perchè funge da ponte temporale col secondo capitolo, si iniziano a vedere i primi segni del ritorno al passato, l'aspetto dark che tanto ha giovato al primo capitolo torna prepotentemente in primo piano. Riddick è nuovamente un antieroe, un personaggio temibile e senza scrupoli che suo malgrado si ritrova immerso in una situazione in cui c'è da prendere accordi per sopravvivere, un aspetto che effettivamente era vitale per il prosieguo della saga sui giusti binari.
La sceneggiatura non raggiunge mai picchi alti di adrenalina e questo non sembra pesare sul risultato finale vista la scelta del regista di puntare più su altri escamotage come oscurità, tensione ed in alcuni casi anche un discreto gore.
Mal gestita invece la voglia del regista di inserire un tocco di ironia alla storia, Riddick in origine è spietato e senza scrupoli, vederlo viziare un cagnolone spaziale come se fosse un normale padroncino che gioca col suo animale è davvero deprimente, per non parlare dei piccoli siparietti tra mercenari, un vero pugno in un occhio.
Se l'ironia è mal gestita, il finale lo è ancora peggio visto che si passa da una certosina costruzione della storia ad una più che rivedibile scelta di terminare la pellicola in fretta e "furia", chiramente non il nome del pianeta di Riddick, ma furia per davvero.
Per quanto riguarda il cast Vin Diesel è oramai una delle icone action del panorama hollywoodiano, lo abbiamo conosciuto con personaggi come Riddick e Toretto, due ruoli oramai cuciti sulla sua pelle, per questo sembra difficile non apprezzare il suo appeal anche in questo caso. La Sackhoff è davvero un'attrice con forte personalità e capace di tenere testa ai colleghi maschietti, Bautista interpreta non proprio un ruolo che rimarrà nella storia, ma le potenzialità per crescere ci sono, anche se il mito The Rock (alias Dwayne Johnson) sembra lontano anni luce il mondo del wrestling continua ad essere un piccolo allevamento per action man.
Gli effetti visivi chiaramente non sono eccellenti, si parla comunque di un film prodotto con un budget non proprio da blockbuster, nel complesso però c'è da apprezzare molte ottime ambientazioni ed una discreta tenuta grafica delle scene notturne, fin troppe nella parte finale del film.
In conclusione posso affermare che l'obiettivo di tornare ad antichi splendori con Riddick è stato raggiunto con qualche riserva, la sceneggiatura regge bene fino al finale quando si tenta di concludere con troppa fretta, la sottile vera ironica rischia di rovinare ciò che di buono si è fatto, gli effetti visivi risultano ben fatti rispetto alle piccole risorse.
Riddick rialza le redini della saga dopo il bruttino The Chronicles of Riddick, il che lascia ben sperare per il futuro, un futuro che a detta dello stesso Diesel (anche produttore) potrebbe avere altri due capitoli.
di Frenck Coppola