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Nuova recensione!
Titolo: Riflessi di morte Autori: Neal Baer e Jonathan Greene Pagine: 384 Prezzo: 9.90 Casa editrice: tre60 Trama Il senso di colpa è una ferita che non si rimargina. Quando era bambina, Claire ha assistito – impotente – al rapimento della sua migliore amica. E, da quel giorno, ha giurato a se stessa di dedicare la sua esistenza allo studio del Male: per riconoscerlo, per fermarlo, per sconfiggerlo… La dottoressa Claire Waters è al settimo cielo: dopo una durissima selezione, è riuscita a entrare in un programma riservato ai migliori psichiatri forensi del Paese. E adesso deve affrontare il suo primo paziente: Todd Quimby, detenuto in un carcere di massima sicurezza con l’accusa di violenza sessuale. Secondo Claire, tuttavia, quell’uomo non è un pericolo per la società, e può essere liberato sulla parola per iniziare la terapia psichiatrica. Nemmeno ventiquattro ore dopo la scarcerazione, però, Claire apprende una notizia agghiacciante: la polizia ha trovato il cadavere di una giovane donna. E gli indizi raccolti sul luogo del delitto riconducono proprio a Quimby, che nel frattempo è sparito nel nulla. Sconvolta, la psichiatra non può accettare il fatto di essere la causa della morte di un’innocente. Di un’altra innocente. E, pur di rimediare all’errore commesso, è disposta a mettersi in gioco e a rischiare tutto: la sua carriera, il suo futuro e, forse, la sua stessa vita. Ma Claire non può immaginare che, nell’ombra, qualcuno segue ogni suo passo e controlla ogni sua mossa. Perché lei è soltanto una pedina in un piano perfetto… Inserito i wish list da tempo e acquistato usato online, "Riflessi di morte" è un thriller che mi ha alquanto deluso, non tanto per i contenuti, quanto più per il disordine che regna nelle pagine(non in senso ortografico ma proprio cronologico).
La protagonista della storia è Claire, una giovane brillante specializzata in psichiatria che inizia un particolare programma di affiancamento con alcuni detenuti con problemi mentali. Il suo primo paziente, Todd Quimby, è un uomo violento e disturbato con un odio interiore per le donne; Claire riesce a farlo parlare del suo passato e, dopo aver ottenuto la libertà condizionale, inizia a importunare la giovane psichiatra. A partire da questo momento Claire, grazie anche ad alcune sue decisioni azzardate, viene coinvolta in una spirale di omicidi brutali che la vedono come vittima ideale.
Come ho già anticipato nell'introduzione, questo romanzo è parecchio deludente sotto diversi punti di vista; se non volessi evitare troppi spoiler riuscirei a demolire completamente l'intreccio. Prima di tutto la storia, che dovrebbe essere incentrata sull'aspetto psicologico dei protagonisti, ha uno svolgimento eccessivamente veloce e i personaggi non sono analizzati come dovrebbero, anzi, molte cose sono lasciate in sospeso e l'introspezione è quasi assente. L'intreccio è strano perché la scansione degli avvenimenti mi è sembrata quasi priva di senso: Claire inizialmente sembra una psichiatra in gamba, che sa fare il suo lavoro però dopo poche pagine si lascia coinvolgere dal caso che le viene sottoposto. Addirittura gioca con le emozioni e le reazioni del paziente(voglio ricordare che Todd è un detenuto con dei precedenti penali) mettendosi in pericolo in prima persona, tutto pur di dimostrare al suo nuovo mentore di saper gestire la cosa. Tutto questo mi sembra estremamente sciocco e poco professionale. A seguito di questa azione sconsiderata vengono attuati una serie di omicidi di donne e Claire è in constante pericolo. Cosa fa lei? Scappa dalla sua guardia personale assegnatale dalla polizia e va a fare da esca al serial killer: da sola, ribadisco. I non sense continuano. In tutto questo frangente vengono intermezzati dei flashback che appartengono al passato della ragazza: da bambina ha assistito impotente al rapimento della sua migliore amica. Costantemente assillata dai sensi di colpa, intreccia la sua vicenda a quella di Todd, anche se i collegamento non sono molto chiari. Quando tutto poi sembra essersi risolto, parte la parte con meno senso di tutto il libro: il complotto farmaceutico. Non voglio dire nient'altro sull'argomento, ma la parte finale del romanzo racconta di due casi, oltre quello principale, di cui uno è davvero fantascientifico. Almeno nel modo con cui l'autore pone il tutto. Insomma sembra quasi che lo scrittore abbia preso tre casi diversissimi tra loro(il serial killer, il rapimento e il complotto farmacologico) e li abbia buttati tutti insieme tentando un collegamento poco riuscito. Sinceramente ero totalmente spiazzata dall'andamento della storia così come dalla poca importanza data ai sentimenti della protagonista che vive momenti terribili ma non sembra esserne toccata. Tutto si riduce all'assurdo senso di colpa di Claire per il rapimento della sua amica. Questo dovrebbe essere un thriller psicologico ma invece mi è sembrato un'accozzaglia di avvenimenti poco misteriosi ma molto confusi corredato a personaggi con poco spessore. Da amante dei telefilm thriller dico convinta che è meglio vedersi una puntata di "Criminal minds" ...
Assegno 2 stelline.
Lya
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