Non c'è che dire, la Multiplayer Edizioni pubblica sempre testi particolari, speciali ed estremamente belli, che toccano temi essenzieli sotto svariate forme.
La lettura di "Roma città morta" è stata molto divertente un mix tra fumetto e testo, scritto in maniera semplice da Luca Marengo, scrittore di molti altri romanzi, alternato a disegni di Giacomo Bevilacqua, che ha iniziato la sua carriera nel 2003; abili entrambi decidono di mettere insieme le forze e creare questo stravagante racconto. Roma invasa dagli Zombie, raccontata in modo leggero e irreale da entrambi, il primo attraverso testo e il secondo attraverso disegni.
Tutto inizia con un virus di origine sconosciuta. Rapido e violento, come l’epidemia che ne segue. In breve tempo, una parola relegata fino a quel momento a un universo fittizio, “zombie”, diventa di uso comune, entrando a far parte della vita quotidiana della razza umana. Roma, barricata nelle sue antiche mura, è riuscita in qualche modo a sopravvivere sia al virus che all’orda di morti viventi, e i suoi abitanti sembrano aver trovato il modo di riorganizzarsi e tirare avanti. Provando a smettere di sopravvivere, per ricominciare a vivere.
Marengo e Keison, scrittore il primo, disegnatore il secondo, hanno un unico compito: documentare ciò che vedono, descrivere la situazione all’interno della città, testimoniare la vita di chi è sopravvissuto all’epidemia. Ma più si addentrano nel cuore della città, più scoprono che le cose, lì dentro come all’esterno, non sono affatto come sembrano.
I personaggi sono descritti in maniera accurata, tramite parole e illustrazioni davvero ben fatti. Naturalmente il tutto non è propriamente serio ma è su un filo di rasoio alquanto ironico e satirico. Luoghi di Roma ormai infestati da Zombie, impraticabili, rivoluzionari che vengono placati sul nascere. Storie dentro storie che si intersecano e si vengono a creare piano piano.
Il Diario di un Apocalisse mai vista. Zombie che si susseguono. Una storia che si fonde con immagini e disegni esemplari, tutto ciò crea un ritratto descrittivo perfetto e un angolo, forse di verità, tramite una metafora sottile e accattivante. La vita e la morte, la verità che ci sbatte in faccia così forte che vuol farci capire che poi nonostante vi sia una catastrofe, noi siamo come sempre, i soliti umani! Buona Lettura.
"Questo è il diario dell'Apocalisse Zombie romana, amici miei, benvenuti, e per favore non fatevi uccidere prima di averlo finito di leggere, ok?"