[Recensione] Roma città morta di Luca Marengo e Giacomo Keison Bevilacqua

Creato il 17 maggio 2015 da Lafenicebook @LaFeniceBook

Buona Domenica cari #FeniLettori! Oggi ci troviamo a recensire un libro che è arrivato pochi giorni fa...
Non c'è che dire, la Multiplayer Edizioni pubblica sempre testi particolari, speciali ed estremamente belli, che toccano temi essenzieli sotto svariate forme.
La lettura di "Roma città morta" è stata molto divertente un mix tra fumetto e testo, scritto in maniera semplice da Luca Marengo, scrittore di molti altri romanzi, alternato a disegni di Giacomo Bevilacqua, che ha iniziato la sua carriera nel 2003; abili entrambi decidono di mettere insieme le forze e creare questo stravagante racconto. Roma invasa dagli Zombie, raccontata in modo leggero e irreale da entrambi, il primo attraverso testo e il secondo attraverso disegni.
Tutto inizia con un virus di origine sconosciuta. Rapido e violento, come l’epidemia che ne segue.  In breve tempo, una parola relegata fino a quel momento a un universo fittizio, “zombie”, diventa di uso comune, entrando a far parte della vita quotidiana della razza umana. Roma, barricata nelle sue antiche mura, è riuscita in qualche modo a sopravvivere sia al virus che all’orda di morti viventi, e i suoi abitanti sembrano aver trovato il modo di riorganizzarsi e tirare avanti. Provando a smettere di sopravvivere, per ricominciare a vivere.
Marengo e Keison, scrittore il primo, disegnatore il secondo, hanno un unico compito: documentare ciò che vedono, descrivere la situazione all’interno della città, testimoniare la vita di chi è sopravvissuto all’epidemia. Ma più si addentrano nel cuore della città, più scoprono che le cose, lì dentro come all’esterno, non sono affatto come sembrano.

I personaggi sono descritti in maniera accurata, tramite parole e illustrazioni davvero ben fatti. Naturalmente il tutto non è propriamente serio ma è su un filo di rasoio alquanto ironico e satirico. Luoghi di Roma ormai infestati da Zombie, impraticabili, rivoluzionari che vengono placati sul nascere. Storie dentro storie che si intersecano e si vengono a creare piano piano.

Il Diario di un Apocalisse mai vista. Zombie che si susseguono. Una storia che si fonde con immagini e disegni esemplari, tutto ciò crea un ritratto descrittivo perfetto e un angolo, forse di verità, tramite una metafora sottile e accattivante. La vita e la morte, la verità che ci sbatte in faccia così forte che vuol farci capire che poi nonostante vi sia una catastrofe, noi siamo come sempre, i soliti umani! Buona Lettura.


"Questo è il diario dell'Apocalisse Zombie romana, amici miei, benvenuti, e per favore non fatevi uccidere prima di averlo finito di leggere, ok?"


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