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Recensione romanzo Colosseum di Simone Sarasso

Creato il 08 novembre 2012 da Masedomani @ma_se_domani

Recensione romanzo Colosseum di Simone Sarasso

Resistere ad una coincidenza è davvero impossibile. Mi sono recentemente regalato una “due giorni” romana, tra l’altro baciata da un tempo accettabile nonostante le mie fosche previsioni, ed un passaggio in libreria era quasi obbligatorio: da sempre quando mi reco turisticamente da qualche parte l’acquisto di un romanzo è una certezza. Cosa devo dirvi, è una forma evolutissima di souvenir, in fondo.

Capirete che infilarsi in Feltrinelli dalle parti di San Pietro, trovare su un bancone “Colosseum” – ultimo romanzo di un autore che seguo da sempre e che già aveva dedicato alla Stria il suo Invictus- e portarlo alla cassa è stata un’unica, rapidissima operazione. Complice una serata pioggerellesca, le prime cento pagine sono scivolate via mentre riposavo le stanche membra e la decisione di dedicare la mattinata successiva ad una visita non pianificata all’Anfiteatro Flavio è stata ancor più veloce del processo di acquisto.

Nel raccontare la storia di Vero e delle vicende che lo condussero dalla natia Britannia al centro dei giochi inaugurali del Colosseo, il merito di Sarasso è senza dubbio quello di riuscire a trasportare all’interno dell’arena e nei suoi anfratti il lettore, con una narrativa che è un trionfo di sangue e sudore, odori che aleggiano ancora una volta terminata l’ultima facciata. E passeggiare fra quelle pietre dopo aver goduto della descrizione – a volte atroce – dei giochi inaugurali suscita una magia ed una meraviglia particolari.

Il romanzo storico, come noto, si basa sul sottilissimo equilibrio fra precisione storica e interesse narrativo: se uno dei due aspetti dovesse prevalere, l’operazione letteraria risulterebbe eccessivamente saggistica (al limite del documentaristico) o mostruosamente artificiale. Sarasso è in grado di camminare su questo sottilissimo filo senza precipitare: la minuziosa ricostruzione non risparmia neppure i due personaggi principali – di Vero e Prisco racconta Marziale in un brano che non riporto per non spoilerare il finale… – ma la trama risulta certamente godibile e traina appassionatamente verso il finale.

Preceduto da un lancio in anteprima in versione digitale, pubblicato a puntate come i bei romanzi di appendice di una volta, “Colosseum” non smentisce le doti di grande narratore di Simone Sarasso. Dopo aver letteralmente adorato J.A.S.T., Confine di Stato e Settanta, e dopo essermi bevuto e ricevuto United We Stand, faccio però il tifo per una nuova ambientazione contemporanea, in un ulteriore New Epic di cui sento un po’ la mancanza.

Recensione romanzo Colosseum di Simone Sarasso

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