Recensione romanzo Due madri di Ugo Barbàra

Creato il 06 maggio 2015 da Masedomani @ma_se_domani

Qualche giorno fa siamo stati a un matrimonio.
Lo so che tanti staranno pensando: “uffa, matrimonio, cravatta anche la domenica, 150 portate, la torta che non arriva mai, le foto con gli sposi, sorridere a tre sconosciuti”, ma grazie al Cielo non è mica sempre così. Ci sono anche matrimoni che ti GODI, tra il calore delle amicizie, le parole buffe e vere del prete, il piacere di rivedersi. E magari anche una cantata: le panche avvicinate a un tavolo, una voce principale, il lancio di un coro e via di nota in nota, di storia in storia.

Dato che il repertorio non prevedeva l’intonarsi di cori da stadio alabardato, ho fatto essenzialmente da spettatore.
Lì, mentre senza che fosse stata una prova le voci si accavallavano perfettamente, mi sono scoperto a cercare di identificarne la provenienza, provando a legare il suono alle labbra che vedevo muoversi, distinguendole dal coro.
E sempre lì, ho pensato all’ultimo romanzo di Ugo Barbàra.

“Due madri” è un meraviglioso coro polifonico con due interpreti principali: Stella, una anziana signora che ricorda nel colloquio con un parroco i tempi tragici della seconda guerra mondiale e un suo peccato inconfessabile, e Olga, una giovane donna argentina il cui presente viene stravolto dalla sparizione del marito in piena era dittatoriale di Videla.

Intorno a loro ruotano le voci di altri magnifici personaggi: quelle limpide e innocenti dei bambini, quelle appena modificate di adolescenti divenuti – per via bellica o rivoluzionaria – adulti troppo in fretta, quelle cavernose di uomini pronti a tutto e privi di rimorsi, accecati dall’ideologia.

Sono voci che si muovono su spartiti differenti: avverti i ritmi tragici delle marce militari, inframmezzate da colpi di mitraglia e dai diesel dei carri armati, e poi scatta improvviso un tango sensuale, un sentimento che cresce e si sviluppa pian piano quasi ignaro di quello che accade intorno. Ci sono gli accordi di una musica struggente cucita sulla nostalgia e sul rimpianto, e ci sono le battute acustiche di una danza popolare che si tramanda di generazione in generazione, diversa negli anni e sempre uguale nei secoli.

“Due madri” è un romanzo che suona. Un libro che canta il canto dell’umanità, dell’emozione, di passioni senza tempo e di sentimenti che non sfioriscono mai.

“Due madri” è un regalo, scritto da una delle penne che amo di più. Regalatevelo e regalatelo, saranno purissimi momenti di gioia letteraria.

Alfonso d’Agostino

SCHEDA LIBRO
Autore: Ugo Barbàra
Titolo: Due madri
Editore: Frassinelli
Pagine: 289
ISBN:978-8888320731

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