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Recensione: "Scomparsa" di Chevy Stevens

Creato il 09 novembre 2011 da Giulie
Titolo: Scomparsa Autrice: Chevy StevensCasa editrice: Fazi Pagine: 380Prezzo: € 18,00
La trama:
Il giorno in cui viene rapita, Annie O’Sullivan, una giovane agente immobiliare, ha tre obiettivi da raggiungere: vendere una casa, dimenticare un recente litigio con la madre ed essere pronta in tempo per una cena romantica con il suo ragazzo. Quando arriva il suo ultimo cliente Annie s’illude per un attimo che sarà il suo giorno fortunato. Non sarà così. Sarà l’inizio di un incubo. Alternato alle sedute di psicoterapia durante le quali Annie narra il dramma della sua prigionia durata un anno, gli abusi psicologici e le violenze fisiche subiti, la dolcezza con la quale arriva a guardare il suo aguzzino, c’è il resoconto degli eventi successivi alla fuga: la lotta per riprendersi la propria identità e le indagini della polizia per scoprire chi abbia architettato il sequestro di cui è stata vittima. Ma la verità non sempre rende liberi.

La mia recensione
Scomparsa è il primoromanzo di Chevy Stevens balzato subito nelle classifiche internazionali eriscuotendo successi in tutto il mondo. Un thriller ben orchestrato, capacefino all’ultimo di nascondere la verità, di sviarci e di farci dubitare diquelle che prima ci erano sembrate certezze.
Lastoria ci parla di Annie, giovane agente immobiliare che durante un open house,un incontro per permettere agli eventuali acquirenti di visitare la casa invendita, viene rapita da un uomo apparentemente dall’aspetto gentile ecordiale. Un giorno e la vita di Annie O’Sullivan è sconvolta completamente. Rinchiusain uno chalet di montagna, costretta a vivere gomito a gomito con il suorapitore, la giovane perde un po’ per volta la proprie certezze, le proprieconvinzioni e si adatta alle ossessioni maniacali del suo tiranno.
Sipuò andare in bagno solo in certi orari, si può mangiare solo quando èstabilito, tutto è definito da una tabella di marcia che divide la giornata invari momenti a cui Annie deve attenersi rigidamente, pena la furia diquell’uomo che di umano non ha nulla.
Lapaura, il dolore, i soprusi subiti sono le uniche cose che riesce a sentire.Dopo un anno di prigionia, tornare alla vita normale è pressoché impossibile eil percorso faticoso che la giovane deve compiere per tentare di riconquistareil suo equilibrio è scandito dai capitoli del romanzo. Ogni capitolocorrisponde a una delle sedute di Annie dalla sua psichiatra, dove il presenteturbato dall’orribile esperienza si mescola ai flashback dell’inferno vissutotra i monti della Penisola di Vancouver.
Davantiai nostri occhi avremo tre Annie diverse: quella solare e gentile prima che lasua vita fosse sconvolta, una ragazza che vuol far bene il suo lavoro e adoral’amica Christina e il fidanzato Luke; quella spaventata e impaurita, spersa inmezzo ai boschi in balia di un uomo che la violenta senza un apparente motivo ela logora psicologicamente; infine la Annie dopo il rapimento, una donna caricadi odio, di paure che sembrano insormontabili, sospettosa di tutto e di tutti eincapace di fidarsi del prossimo.
Saràla voce di Annie a guidarci all’interno della sua storia, lo farà a piccoledosi per non spaventare il suo lettore e diluire così nell’arco di tutto ilromanzo l’immensa atrocità che ha dovuto subire. La pazzia del suo rapitore èqualcosa di inspiegabile, il perverso desiderio di volerla accanto è disgustosoe le cicatrici che lascia addosso alla giovane donna sono indelebili.
Maquesto è un thriller e, per quanto sia una frase fatta, nulla è ciò che sembra.Il lettore avrà modo di conoscere i fatti un po’ alla volta e solo dal punto divista parziale di Annie, che scoprirà a sue spese di non conoscere fino infondo la dinamica delle vicende a lei accadute.
Cosìmentre la prima parte del romanzo scorre lenta, cadenzata dal raccontoallucinato e rabbioso della protagonista che vomita sulle pagine il doloredella prigionia, la seconda parte è caratterizzata da un ritmo più sostenutoche va di pari passo con i dubbi che si addensano all’orizzonte nello scoprireche le verità a cui si era creduto forse non sono tali.
Annieè una personalità complessa con cui il lettore può fare difficoltà aimmedesimarsi. La  rabbia è così grande eprofonda che a stento ci si capacita di quanto ha eroso l’anima dellaprotagonista. Il rapimento ha reso Annie una persona diversa, sembra quasi chelei sia diffidente anche nei confronti di colui che legge le sue vicende, ilmuro che ha eretto è anche nei confronti di quelli che stanno dall’altro latodella pagina e se questo rende più verosimile l’assoluto dolore, crea comunqueuna barriera comunicativa. Sembra che nessuno sia capace né degno di ascoltareil male subito.
ChevyStevens ha dato vita a una storia ben costruita, un buon thriller che riesce acreare suspence nonostante i personaggi presenti nella narrazione non sononumerosissimi e creare intrecci non è facile. L’angoscia e la tensione che sipercepisce nella protagonista a volte non crea empatia ma trasmette distacco,come se si rimanesse irrimediabilmente al di fuori di questa sofferenza, ma ciònon toglie che il romanzo risulti scorrevole, ben articolato e, per quantoracconti una storia triste, piacevole. 
VOTO DEL BLOG:
 Good Book. Libro gradevole, per una lettura spensierata. 




L'autriceChevy Stevens è lo pseudonimo di Rene Unischewski. Trentasette anni, canadese, vive nell’Isola di Vancouver. Il suo secondo romanzo, il thriller Never Knowing uscirà negli Stati Uniti a luglio 2011.

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