Autori: Scilla Bonfiglioli, Livin Derevel, Gabriella Maganza, Francesco Camagna
Editore: Diversa sintonia
ISBN: 9788896086278
Numero pagine: 96
Prezzo: € 3,00
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Voto:
Trame:
Ancora un bacio Pandèmia: Una fanciulla e un bambino coraggiosi riusciranno a scongiurare un’insidiosissima contaminazione radioattiva?
Anno Domini 2894: L’uomo sopravvivrà alla quarta guerra mondiale?
Il contatto: Esploratori del cosmo mutaforma saranno bene accetti sulla Terra?
Indagine a New York: Riuscirà il poliziotto più imbranato del mondo a scombinare una maldestra congiura dietro le quinte del tempo?
Recensioni:
Ancora un bacio Pandèmia: La trama futurista si staglia alla perfezione contro uno scenario che ricorda molto da vicino la mitologia greca, rispecchiata anche dalle derivazioni dei nomi dei personaggi e dei luoghi. I toni dolci e dimessi di un’idillica isola proiettata in un mondo meccanizzato hanno rappresentato un momento di evasione e una buona speranza per chi teme che la dirompente modernizzazione della vita possa distruggere anche i luoghi incontaminati che sembrano ancora fuori dal tempo. Un racconto molto bello, dal finale dolceamaro.
Anno Domini 2894: Ragionando in termini di fantascienza e narrativa, questo racconto è stato la punta di diamante dell’albo. Non ci sono ostentazioni di scienza né tantomeno logori cliché alla Asimov sempre riproposti nella maggior parte di altre opere di questo genere. In primo piano c’è la psicologia dei personaggi, descritti nella loro interezza con una realtà di sentimenti che nulla toglie alla rappresentazione di creature e macchinari estremamente credibili. Se il futuro dovesse riservare una tremenda guerra mondiale con armi ultratecnologiche (e, non per essere il solito pessimista, ma non lo escludo), è così che immaginerei di vedere il mondo tra un migliaio di anni.
Il contatto: Forse questo racconto ha un po’ subito l’influenza dei due precedenti, che mi sono particolarmente piaciuti; per questo l’ho letto una seconda volta, tempo dopo, ma il giudizio non è cambiato. La terminologia scientifica affiora in ogni riga, rendendo la lettura più pesante e difficoltosa, e la trama manca di quella scintilla che avvince il lettore: mi è sembrato più un documentario, uno spaccato di qualche altro racconto, non un’opera unitaria e conclusa che lascia il segno.
Indagine a New York: L’idea di un poliziesco ambientato in un futuro dal quale si può viaggiare nel tempo sarebbe stata anche affascinante, ma controllare due distinti spazi temporali riserva sempre delle insidie. La storia mi è sembrata frettolosa, superficiale, dove l’azione è ridotta a una frase e i personaggi si muovono senza particolari connotazioni psicologiche. Un altro punto a sfavore è stata l’abbondanza di punti esclamativi, anche al di fuori del discorso diretto; sarebbe tuttavia stato un buon racconto, se fosse stato più elaborato.
Riflessioni finali:
La parabola descritta dai quattro racconti è nettamente divisa subito dopo il suo punto più alto: i primi due belli e interessanti, gli ultimi due piuttosto anonimi, anche leggendoli al di fuori dell’ombra dei precedenti. Venendo da una canonica lettura dall’inizio alla fine dell’albo è inevitabile sentire molto forte lo stacco di qualità; forse, se fossero stati disposti diversamente, la differenza sarebbe stata molto meno evidente. Un particolare che ha rallentato la lettura e tolto scorrevolezza ai testi, però, è stata l’impaginazione: la divisione in sillabe andando a capo non è quasi mai rispettata, per cui a volte è stato difficile tenere il segno e dedicare la mente soltanto alla narrazione. Negli ultimi due racconti, oltre al già citato eccesso di punti esclamativi, anche le virgole durante i dialoghi sono talvolta trascurate, anche se mai in maniera veramente grave.
Aggirando questo e concentrandosi soprattutto su Ancora un bacio Pandèmia e Anno Domini 2894, l’albo compie una decisa impennata di qualità: la lettura non ha punti deboli, le storie coinvolgono e rimangono impresse.
Negli ultimi anni i racconti fantascientifici avevano un po’ perso la loro importanza, soppiantati da altri generi, in particolare i purtroppo diffusissimi romanzetti da ragazzine. I grandi autori di qualche decennio fa sono rimasti nelle biblioteche e sugli scaffali più alti delle librerie, e con alle spalle giganti narrativi provenienti direttamente dalle suggestioni della rivoluzione scientifica e dal concreto boom tecnologico di inizio Novecento è anche effettivamente un’impresa ardua riavvicinarsi all’ambito. L’abilità di nuovi autori, anche giovanissimi, è spesso difficile da individuare nella selva dei mediocri; ma in questo albo spiccano nettamente due racconti davvero validi e consigliabili a chi ami la fantascienza come lettura, senza per questo doversi rimpinzare di nozioni troppo astruse.
Una nota a parte sul secondo racconto, Anno Domini 2894: ho estremamente apprezzato il fatto che l’amore di fondo sia stato un amore omosessuale. È un caso più unico che raro trovare una casa editrice disposta ad accettare senza pregiudizi la tematica, a pubblicare una storia basandosi sulla sua qualità e non sul mica tanto latente bigottismo sociale. Narrativa omosessuale NON significa assolutamente narrativa pornografica, e questo racconto ne è una prova a dir poco lampante.