Se devo essere sincera, non so dirvi per quale motivo non l'ho mai comprato: l'ho visto diverse volte sugli scaffali di librerie, supermercati e bancarelle varie, eppure non è mai scattata quella scintilla folgorante che ti fa pensare "deve essere mio!" ..eppure, quando ho avuto la possibilità di scambiarlo con uno dei miei libri già letti, mi sono detta "perchè no?!".
"Poteva… vedermi? Lui allungò una mano e me la posò sulla guancia. Poi sorrise. La mia gioia era incontenibile. Mi vedeva! Mi vedeva!"
Così, eccomi qui a parlarvi di questo romanzo d'esordio di Tara Hudson e primo volume della saga di "Hereafter". Credo che molti di voi l'avranno già letto ma, per coloro che non hanno idea di cosa sia, vi spiego in breve la trama: la protagonista è Amelia, una ragazza defunta e ridotta ad un fantasma che vaga senza memoria del suo passato. Una sera, fa di tutto per salvare un ragazzo vittima di un incidente e che, al suo risveglio, si ritroverà ad essere in grado di vedere la giovane: da questo momento, fate attenzione, perchè l'innamoramento folle, unito ad una buona dose di destino avverso, aspetta i due protagonisti da dietro l'angolo.
Trama abbastanza scontata direi, senza grandi innovazioni, e che quindi faceva ben sperare in un stile narrativo innovativo, in grado di ovviare sulla banalità della vicenda..se devo essere sincera, un po' di innovazione c'è stata, soprattutto se consideriamo che, quando è stato scritto, "Se fosse per sempre" era uno dei primi libri trattanti, come tema, l'aldilà ed i fantasmi e che quindi aveva molte opportunità per distinguersi: ora, in parte ce l'ha fatta, grazie al tema, ma purtroppo lo stile narrativo non ha contribuito abbastanza. Il cliché della storiella d'amore adolescenziale ed i numerosi particolari abbozzati ma non approfonditi, hanno segnato la mia bassa votazione per questo libro, così come le descrizioni ben poco dettagliate dei protagonisti che compiono azioni spesso incomprensibili agli occhi di un lettore che non sa tutto - ecco, la pecca più grande di questa autrice, secondo me, è stata il dare per scontato che il lettore sapesse già ogni cosa, come se avesse scritto il libro insieme a lei: troppe cose non vengono spiegate e, a tratti, sembra che manchi qualche pagina in grado di creare un filo conduttore e rimettere insieme i pezzi della storia. Anche l'innamoramento tra Amelia e Joshua (il ragazzo salvato) è troppo frettoloso e decisamente poco credibile. Quando poi iniziano ad inserirsi veggenti che vedono i fantasmi e spiriti maligni che non si capisce bene cosa vogliono, beh, il guazzabuglio diventa decisamente troppo per i miei gusti.
Tuttavia, "Se fosse per sempre", nonostante i difetti, si è rivelato un discreto "libro da ombrellone" - anche se l'estate è ben lontana - che si legge in poco tempo ed è decisamente poco impegnativo: una lettura leggera che può essere un buon inizio per coloro che vogliono avvicinarsi a questo genere senza però avere troppe pretese al riguardo e che si troveranno davanti all'eterna lotta tra il bene ed il male, che assume di volta in volta forme diverse a seconda della storia che ci troviamo a leggere. Indubbiamente adatto, in particolare, a chi gradisce le storie romantiche, strappa lacrime e, a tratti, tragiche..però, poteva dare sicuramente di più se solo fosse stato sviluppato con più calma, invece che frettolosamente, come se la Hudson fosse in perenne ritardo.
Nota positiva: benché sia il primo di una saga, si può definire autoconclusivo, quindi non ci lascia con l'amaro in bocca del "non-sapere" cosa succederà, o meglio, questa sensazione non è poi così marcata come accade in molte altre saghe del genere.
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