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Recensione: "Si lasciano tutti" di Simone Laudiero

Creato il 30 aprile 2014 da Saraguadalupi
Buona serata a tutti voi, miei followers,
finalmente sono riuscita a trovare un attimo per scrivervi la recensione di questo libro che mi ha dato molto da pensare e che, nella sua leggerezza, contiene parentesi talmente tanto vere da lasciare quasi spiazzati..
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"SI LASCIANO TUTTI" di Simone Laudiero
• Editore: Sperling & Kupfer • Pagine: 310 • Prezzo: 14,90 € (cartaceo) - 9,99 € (ebook) Roberto è un trentenne con un imprecisato lavoro di segreteria e quella faccia lì: la faccia di chi si è appena lasciato con la ragazza. Eppure lui e Sandra sono ancora insieme. Va bene, non sarà un amore travolgente, ma può funzionare e Roberto è pronto al grande passo: trasferirsi da lei. Prima o poi però tutti si lasciano, e allora anche i nonni ottantenni di Sandra annunciano il divorzio. Peccato che la casa in cui Sandra e Roberto pensano di convivere appartenga alla nonna e che lei, tornata single, abbia deciso di sfrattare la nipote. Tutti i progetti della coppia rischiano di andare in fumo da un momento all'altro, e Roberto non ha intenzione di stare a guardare. Una scanzonata - e comicissima - commedia sull'amore dedicata a chi quasi riesce a farne a meno (quasi!). Perché non è che Roberto si fidi tanto della teoria della coppia ultraterrena, per cui a un certo punto nella vita arriva la vera storia d'amore che ti ripaga di tutte le storie di merda. Ma chissà che la battaglia contro la famiglia di Sandra non lo aiuti a capire cosa vuole davvero.
Recensione:
Ho finito di leggere questo libro, inviatomi dalla Sperling, da qualche giorno e da allora ho avuto modo di pensare, di rimuginare sulla storia e su ciò che l'autore cercava di dirmi attraverso i suoi personaggi ed i suoi paragrafi. Ecco, se devo essere sincera, credo di averlo capito solo stasera, nel ritrovarmi a parlare con un'amica delle relazioni che finiscono, del perchè finiscono, delle azioni senza senso che si compiono e dei sensi di colpa che ci attanagliano anche quando, magari, non ne hanno assolutamente il motivo..Così, adesso, dopo aver fatto tutte le mie considerazioni mentali, sono pronta per condividerle con voi.
"Si lasciano tutti" è un insieme di capitoli della vita di Roberto, ed inizia con un concetto tutt'altro che positivista: prima o poi, tutti si lasciano. Alla domanda "perchè?" egli risponde che non c'è un perchè, semplicemente lo sa..sa che lui e la sua fidanzata si lasceranno presto. Da questa certezza nasce un percorso introspettivo, dato dal presente e dal passato del nostro protagonista che, in conversazioni e pensieri ci racconta delle sue storie d'amore finite (per forza o per scelta che sia) dall'adolescenza ad oggi. Una sorta di crescita sentimentale che coinvolge più il cuore che il cervello.
"Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce": questa è la frase che userei per descrivere questo romanzo, perchè i ragionamenti di Roberto non sono sempre lucidi e ragionati, spesso, le parole arrivano da un cassetto del cuore separato da tutto il resto: irrazionale ma al tempo stesso così sicuro da far paura. E' un po' come se l'autore aprisse una finestra sul mondo di tutti noi e come se Roberto fosse la voce della nostra coscienza, in grado di sbatterci in faccia la verità senza troppi giri di parole, così come ci suggerisce il titolo del romanzo stesso. "Si lasciano tutti". Punto. Fine. Senza possibilità di replica.
Eppure, il nostro protagonista non si limita ad accettare questa condizione: nel tirare fuori la verità, cerca di capirne il significato, rovistando nella memoria per cercare di comprendere il perchè "tutti si lasciano" ed il perchè, l'amore, che dovrebbe essere sempre appagante e magnifico, ci porta a comportarci, tal volta, in modi confusionari, a tratti meschini, e sempre più spesso senza senso. Attenzione però, perchè on lo fa in tono accusatorio, né "cattivo", anzi, ci regala uno spaccato ironico quanto veritiero, presentandoci tutta una serie di amici, amiche, fidanzate ed ex nelle quali ognuno di noi può ritrovare i propri..creando una compagnia simpatica e divertente, tanto che al lettore sembra di essere seduto in un bar, con una bella birra davanti e circondato dalle voci degli amici intenti a raccontare dei loro rispettivi passati.
In particolare mi è piaciuto il presente di Roberto che, con Sandra, si ritrova a dover affrontare due ottantenni che vogliono divorziare. Al contrario, la stessa Sandra mi ha fatto un po' venire i nervi con il suo comportamento insopportabile e la sua acidità infinita, come se non le andasse mai bene niente. Per quanto riguarda, invece, il singolo personaggio di Roberto, non posso dire di averlo amato eh: sembra un eterno ragazzino in cerca della sua strada (abbello, va che hai trent'anni, non 16!), senza contare che è palese il fatto che, tutta questa ricerca di responsabilità e di futuro è solo per una questione anagrafica: un trentenne ancora a casa con mamma? No no, meglio rifugiarsi in certezze fittizie, ma che in apparenza conservano l'immagine di personaggio duro e forte, piuttosto che ammettere di non avere ancora capito cosa vuole dalla vita..poi, beh, è un uomo e come tale non arriva a certi concetti, ma non perchè non vuole arrivarci, ma perchè non sempre pensa quando agisce e parla senza filtri, esprimendo tutto ciò che gli passa per la testa, senza stare troppo a pensare a chi si trova davanti. Giuro, in certi passaggi del libro, ho avuto la certezza della veridicità della frase "gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere".
«Ecco, allora, dato che non puoi vedere nella mia testa, fidati di me: prima ti amavo, e adesso non ti amo più.»
«E poi mi amerai di nuovo?»
«Se continui a fare l'idiota in questo modo, no di sicuro.»
«E se smetto? C'è qualche possibilità?»
«Stai continuando a fare l'idiota.»
«Non sto facendo l'idiota. Sto cercando di capire.»
«Ma capire cosa?»
Roberto non lo sa. Sa che ci starebbe bene una spiegazione, ma i suoi pensieri si levano in volo tutti insieme, una tempesta di piccioni e polvere, tanto per mettere in chiare che speranze ha di darla sul momento, quella spiegazione.
«Capire.»
«Se non lo capisci, è inutile che te lo spiego.»
Lo stile di Laudiero è amichevole e dialettale, immediato e con pochi giri di parole - ad eccezione dei pensieri che si arrovellano nella testa di Roberto, senza trovare una connessione logica con il cervello..figuriamoci con il cuore! - e, proprio grazie a questa sua semplicità narrativa, ha sfornato un libro di piacevole lettura, scorrevole e che lascia un gusto ironico in contrasto con la tragicità del titolo (al quale si può credere, oppure no). Infine, come ben sapete, preferisco lunghi dialoghi a lunghe descrizioni e, qui, ho trovato pane per i miei denti!
"La lezione da ricavare è semplice:  una stronzata, fatta in virtù di un bel culo, è meno una stronzata."
E, prima di darvi la mia votazione, vi rimando ad un'altra recensione di "Si lasciano tutti", su LA BELLA E IL CAVALIERE :*
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