Titolo: Silver
Autrice: Kerstin Gier
Editore: Corbaccio
Collana: I narratori
Pagine: 380
Prezzo: 16,60 euro
Il primo libro della Trilogia dei Sogni
Descrizione:
Porte che si spalancano su luoghi segreti, statue che
parlano, una ragazzina che si aggira con un’ascia in mano… I sogni di Liv
Silver non sono tranquilli negli ultimi tempi. Soprattutto uno: un sogno in
cui si ritrova di notte in un cimitero insieme a quattro ragazzi impegnati in
un rituale dall’aspetto satanico.
E questi tipi hanno un legame con la vita vera di Liv, perché sono Grayson, il
fratellastro appena acquisito da quando la mamma ha portato lei e la sorella a
vivere a Londra dal suo nuovo compagno, e i suoi amici. Perché adesso Liv
frequenta la stessa scuola. La cosa veramente strana, però, è che da quando è a
Londra, Liv ha scoperto di avere accesso ai sogni degli altri. Attraverso
porte dai colori e forme diverse entra letteralmente nell’inconscio dei suoi
amici. Una faccenda affascinante, se non fosse che, da alcune frasi che
capta durante il giorno, sembra che loro siano consapevoli della presenza di
Liv nei propri sogni. Come è possibile?
L'autrice:
Kerstin Gier è nata nel 1966 e vive con marito e figlio
vicino a Bergisch Gladbach, in Westfalia. Alla sua attività di insegnante ha
affiancato dal 1995 quella di scrittrice. I suoi romanzi, come «Männer und
andere Katastrophen», da cui è stato tratto un film, «Für jede Lösung ein
Problem» e «Die Mütter-Mafia», sono rimasti per mesi in vetta alle classifiche
tedesche dei libri più venduti. Il successo planetario lo ha raggiunto con romanzi
femminili estremamente divertenti, apprezzati per la loro ironia, come «In verità è meglio mentire» e
«L'uomo che vorrei», pubblicati da Corbaccio, e soprattutto con i libri della
trilogia fantasy «Red», «Blue» e «Green». In Germania i suoi libri hanno
venduto 4 milioni di copie e sono tradotti in quindici paesi.
La recensione di Miriam:
Onirico. Probabilmente è l’aggettivo più scontato da
associare a Silver ma anche quello che meglio di qualunque altro può
rappresentarlo perché varcare la porta raffigurata in copertina significa
davvero entrare nel mondo dei sogni.
Un mondo folle, visionario, governato da
una logica inversa che pure potrà sembrarvi molto familiare perché è strambo
allo stesso modo quello che tutti frequentiamo di notte.
Ciascuno di noi,
chiudendo gli occhi, è in grado di dischiudere un uscio che dà accesso a un
luogo segreto in cui i desideri e le paure più recondite prendono vita ma quasi
nessuno è in grado di sbirciare nei sogni degli altri o di condividere le
esperienze vissute nella fase R.E.M.
Una prospettiva intrigante, non vi pare?
Ebbene per i protagonisti di questa storia tutto ciò è
possibile, sebbene sia un privilegio per il quale c’è un prezzo piuttosto alto
da pagare.
Tutto comincia con un libro vecchio e polveroso e un
giochino tra ragazzi nella notte di Halloween.
Tutto comincia con un patto demoniaco che nessuno sembra
prendere sul serio e poi… la situazione precipita fino a che non arriva lei:
Liv Silver, la persona che forse potrà porre fine a un incubo e salvare i sogni
più belli.
Da tempo non mi capitava di leggere uno YA originale e
spumeggiante come questo. Banditi i soliti vampiri e licantropi e le storie
d’amore impossibili, Kerstin Gier ci prende per mano e ci guida su un sentiero
insolito. Non vi inganni l’incipit in odore di già letto. Due sorelle
adolescenti, Liv e Mia, si trasferiscono a Londra con la mamma che ha appena
intrapreso una relazione d’amore con Ernest, a sua volta padre single di due
ragazzi − Grayson e Florence. Nuova casa, nuova scuola e nuova famiglia
allargata dunque, giacché tutti si ritroveranno a vivere sotto lo stesso tetto.
La situazione iniziale è la stessa che accomuna la maggior parte dei romanzi
ascrivibili allo stesso genere ma, a partire da qui, la trama spicca il volo
verso lidi inesplorati.
Voce narrante è Liv che parla in prima persona. In principio
il suo è il semplice racconto di una ragazza costretta dagli eventi a
ricominciare da zero in una città e fra gente che non conosce. Quando il giorno
finisce e si addormenta però accade qualcosa di imprevisto. Liv precipita
letteralmente nel sogno di qualcun altro e in quello strano posto scopre di
poter interagire con persone che non ha mai incontrato prima ma che ritroverà
nella realtà al suo risveglio.
Conoscerà in questo modo i suoi compagni di avventura,
quelli che la trascineranno in un gioco allettante quanto pericoloso: Jasper,
Arthur, Henry e lo stesso fratellastro Greyson. Amici inseparabili, oltre che
gli studenti più belli della scuola, i quattro ragazzi erano appunto alla
ricerca del quinto, indispensabile, giocatore quando Liv è cascata nel loro
sogno.
L’intera storia si svolge su due piani di realtà destinati a
intrecciarsi: quello su cui scorre la vita scolastica con i suoi alti e bassi e
i pettegolezzi diffusi dal Tittle tattle Blog e quello su cui viaggiano i
sogni.
Lo stile narrativo è frizzante e pregno di grandissima
ironia, i personaggi sono tutti ben caratterizzati e riescono a far breccia con
estrema facilità nel cuore del lettore. Credibilissima e simpatica è Liv,
razionale e scettica, non si lascia abbindolare facilmente dalle favole e
affronta con piglio battagliero la bizzarra situazione in cui finisce per
essere invischiata. Certo, in presenza di Henry, perde qualche colpo ma
rimanere indifferenti al suo cospetto sarebbe una bella sfida per qualunque
ragazza.
Lui è bello quanto misterioso e, forse, è questo il suo
maggior elemento di fascino. Nella realtà appare distante e quasi cinico ma in
sogno…
Grayson è leale e protettivo proprio come un fratello
maggiore, Arhur è il più serio del gruppo, mentre Jasper è un cinico.
Ognuno dei protagonisti ha una personalità ben definita e
affascina a suo modo.
I personaggi secondari non sono da meno. Mia, in particolar
modo, suscita grande simpatia per la schiettezza e le sue doti investigative.
E che dire di Lottie, la tata tedesca che diventa dislessica quando si emoziona, o di Secrecy, l'inforatissima amministartrice del blog scolastico dall'identità segeta?
Affezionarsi a tutti loro e appassionarsi alle rispettive
vicende è inevitabile
L’autrice imbastisce un bel mistero da svelare e
contemporaneamente costruisce un mondo immaginario − ma non troppo − che si
connota come il vero punto di forza dell’opera.
Ogni volta che i personaggi si addormenteranno saremo
catapultati con loro in una dimensione parallela, strampalata un po’ come il
Paese delle Meraviglie, ma allo stesso tempo regolata da alcuni punti fermi.
Puntualmente ci ritroveremo in un corridoio attraversato da molteplici porte
chiuse, tutte diverse tra loro per forma, materiali e colori e in continuo
movimento. Pian piano scopriremo che ogni porta appartiene a un individuo
differente, che non è possibile varcarla in assenza di alcune condizioni e che
dietro di essa si cela il personale mondo onirico del suo proprietario. Se,
come me, siete curiosi per natura, vi garantisco che quelle porte eserciteranno
su di voi un fascino irresistibile e varcarle sarà un’esperienza
irrinunciabile.
A differenza di quelle che costellano il corridoio dei
sogni, la porta nel finale rimane aperta a nuove possibilità giacché
questo non è che il primo capitolo di una trilogia. Il sequel che, spero non
tardi ad arrivare, è già virtualmente nella mia wishlist.