Recensione | Sleepy Hollow 2×03 “Root of All Evil”

Partiamo subito in quarta con i momenti Crane vs Ventunesimo secolo, che ormai, messi tutti insieme, possono formare uno spin off della serie. Se per certi versi Crane sta entrando nel modus operandi del nostro secolo, come seguire il season finale di Glee, per altri rimane ancora un po’ indietro, vedi la questione dei cappelli in luoghi chiusi, ma ci stiamo lavorando. Rimane comunque una persona molto educata e, a fine puntata, possiamo dire che si è fatto un nuovo amico.

Ciao. Ciao.Ciao.
Arrivederci. -cit.

Lasciando da parte i momenti esilaranti che ci accompagnano durante tutta la puntata, vorrei subito soffermarmi sulla nuova Sceriffa, e chiedervi, ci fa o ci è? Secondo me, entrambe. Si è presentata come la nuova bossa, ma in realtà non è affatto una novellina in quel di Sleepy Hollow, in quanto, anni indietro, faceva da balia alle sorelle Mills dopo aver rinchiuso la loro madre nel manicomio, luogo dove trascorrono tre quarti di puntata oramai. Jenny s’impettisce quando lo scopre ed Abbie, alla parvenza più calma, vuole delle risposte, che le vengono fornite direttamente dalla Sceriffa. La suddetta le passa il fascicolo del caso, dove, con gran stupore scopriamo che la madre delle due sorelle in realtà non era una pazza come l’hanno fatta passar tutti, ma era perseguitata e tormentata dai Demoni, tali Maloch e compagnia. Quella che tutti consideravano pazzia era in realtà un vano ma disperato tentativo di proteggere le sue figlie. Sostanzialmente invece, ha passato loro il testimone. Tornando alla Sceriffa, non riesco ancora a capire se è a conoscenza di tutto, e sta giocando sporco, oppure se è tonta come fa sembrare, ignara di tutto ciò che la circonda. Sicuramente la collaborazione con Parrish nel caso del Capitano Irving non aiuta, ma la domanda è sempre la stessa: sa che cosa sta succedendo e chi è il suddetto, oppure no? Resta il fatto che per il momento non mi piace per nulla.

Nessun combattimento questa volta, ma una monetina bastarda, risalente all’Impero Romano, che infetta chi la possiede, facendo sì che il proprio lato oscuro venga alla luce. Crane ci ricorda un aneddoto di storia, riportandoci all’epoca di Washington e di Benedict Arnold, conosciuto come il più grande traditore d’America. Tapino. In realtà era venuto in possesso di una di queste monete – 30 per l’esattezza – ed era passato dalla parte del nemico, diciamo inconsapevolmente. Il caso vuole che Guerra aka Parrish aka Jeremy è in possesso di questa monetina simile ad un quarto di dollaro, e la rimette in circolazione, provocando non pochi danni a Sleepy Hollow, e cercando di ribaltare le sorti della Guerra in suo favore.

Oltre a qualche tapino posseduto, a cui è arrivata per caso la moneta – conosciuta anche con il nome di Shekel Tirano – viene contagiata anche Jenny, che non perde tempo ad imbracciare un fucile e cacciare nei boschi la Sceriffa, dopo aver scoperto che era colpa sua se la madre è stata internata e creduta pazza. Crane, Abbie ed un biondino di cui non ricordo il nome con la passione per gli oggetti antichi, preferibilmente sovrannaturali, tirato fuori dall’albo delle conoscenze di Jenny, arrivano prima che la Sceriffa possa diventare poltiglia contro un albero e riescono a recuperare la moneta senza ulteriori possessioni. La moneta è al sicuro, a quanto dice il biondino, e anche se ce ne sono ancora altre 29 in circolazione, per il momento possiamo star tranquilli sul fronte monete maledette. Ne siamo proprio sicuri? Se c’è una cosa che abbiamo imparato è sicuramente quella di non fidarsi di nessuno.

Ma in tutto questo Katrina, dov’è? A casa di Abrhamorte (Abrham+Morte) e il mio povero Crane ne soffre. Per quanto io lo voglia insieme ad Abbie, vederlo soffrire mi uccide. Lui è convinto che la moglie sia rimasta la per passare informazioni, ma il mio sospetto, quello di Abbie e quello di tutti insomma, è che la rossa stia passando dal lato dei cattivi ragazzi, perchè diciamocelo, a parte qualche sporadico caso, una madre non riuscirà mai a voltar le spalle al proprio figlio, anche se tale figliolo non è proprio uno stinco di santo e, pur di non aver nulla a che fare con lei, da fuoco ad uno dei pochi ricordi che i due hanno insieme, ergo, la casa in cui Katrina partorì circa duecento anni prima.

Infine, ma non per importanza, Crane s’inventa un sotterfugio (?) per avvicinarsi al Capitano Irving, visto che Parrish, nonchè suo avvocato, ha vietato le visite sia a lui che ad Abbie. Ichy cerca di metterlo in guardia su Parrish, anche se, secondo me, l’unica cosa che ha fatto, oltre a trovarsi il nuovo amico di giochi da tavolo, è stata insinuare il gene della pazzia nel Capitano.

Fanciulli, vi lascio con il promo della prossima puntata e vi do appuntamento alla prossima settimana con un’altra recensione.

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