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Recensione "Sopravvissuta" - Fulvia Degl'Innocenti

Creato il 20 novembre 2011 da Maryg90
Ormai ho preso la brutta abitudine di aggiornare le recensioni solo nel fine settimana, ma mi impegnerò a pubblicare anche durante la settimana. Bando alle ciance e occupiamoci di Sopravvissuta, edito da San Paolo Editore.
Fulvia Degl'Innocenti
Sopravvissuta
Pagine 144
Euro 14
ISBN 978-8821572814
In libreria dal 1 Ottobre 2011
Un terribile virus sta sterminando il genere umano. Sara, in fuga dall’epidemia insieme alla sua famiglia, ignora quale sia la sorte del resto del mondo. Le sole certezze sono la morte che ha falcidiato i suoi amici e il naufragio che – durante la fuga – li ha scagliati su di un’isola deserta. Ogni giorno è una lotta per sopravvivere, per procurarsi il cibo, per difendersi dal dolore dei ricordi. Sara non sa se al di là del mare c’è ancora qualcuno, e affida le sue speranze a bottiglie di plastica gettate in acqua e lasciate in balia delle correnti. Rimasta sola, comprende che non le rimane altro da fare che reagire a quell’attesa senza fine e riprendere il mare su una piccola barca alla ricerca di altri sopravvissuti come lei con cui ricominciare a costruire un nuovo futuro.
RECENSIONE Cosa fareste se foste soli su un'isola deserta? E' una domanda ormai inflazionata sui vari giornali e interviste, ma avete mai pensato realmente alla risposta? Sara, la protagonista del nuovo romanzo di Fulvia Degl'Innocenti, si trova esattamente in quella situazione e deve presto imparare a cavarsela da sola. Il genere umano è stato colpito da un incurabile virus che ha sterminato la maggior parte della popolazione e Sara deve sopravvivere in un ambiente ostile senza l'ombra di un essere umano. Un amico, però, ce l'ha: il cane Buck. Questa ragazzina dai capelli biondi e selvaggi deve fare i conti con i problemi della quotidianità, ma il peso più duro da sopportare è proprio quello psicologico.
La solitudine è talmente opprimente che, stanca di non poter condividere il suo malessere, affida i suoi pensieri a delle bottiglie che lascia libere nel mare. Non sono solo una prevedibile richiesta d'aiuto, ma veri e propri frammenti della sua esistenza, ricordi ed esperienze che hanno bisogno di essere espressi. Il bisogno di farsi sentire e, quindi, anche di essere trovata, è presente in tutto il romanzo e culmina nella scelta di Sara di lasciare il nido sicuro e cercare un'altra isola. Per sopravvivere è disposta anche ad abbandonare il suo cane Buck, ma fa tutto questo nella speranza di trovare una soluzione alternativa.
Il tema del lutto, della perdita e della morte sono centrali, ma vengono svelati poco a poco. Noi lettori abbiamo la possibilità di entrare nella mente di Sara solamente grazie ai messaggi che scrive alla sua amica immaginaria e nella seconda parte del romanzo capiamo veramente quanto sia tragica la sua situazione. La morte dei cari, o il dubbio della loro morte, segna profondamente la protagonista e lascia un vuoto nel suo giovane cuore ferito che cerca di riempire con quello che può.
L'isola deserta è un'ambientazione già utilizzata in tanti romanzi, ma l'ingrediente in più di questo romanzo è la profonda analisi psicologica di un'adolescente che, oltre a dover affrontare i problemi tipici della sua età, si trova in una situazione aliena e disperata. L'unico aspetto che mi ha lasciato un po' di amaro in bocca è il finale perché me lo aspettavo un po' diverso, ma non vorrei svelarvi troppo. Un romanzo che si legge in poche ore, ma che lascia qualcosa.
VOTO

3 STELLE



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