La protagonista è Chiara, 35enne ironica, positiva e altruista, tende sempre a giustificare gli atteggiamenti degli altri anche quando sono indegni. Vive a Milano con la sorella Sara. La sua situazione sentimentale è disastrosa: ha infatti una relazione clandestina con il suo capo, sposato, ma a detta di lui, in procinto di lasciare la moglie. Chiara vive questa storia con il trasporto, l’ingenuità e il romanticismo che accomunano molte donne. Non nota, o forse preferisce non vedere il distacco, l’ipocrisia e il modo frettoloso e distratto in cui viene trattata da Andrea. Lei è proiettata nel loro “splendido” futuro, quindi il presente lo sopporta felicemente. Poi c’è la madre che, con i suoi attacchi di panico, tiene quasi in ostaggio lei e la sorella. Il padre è un personaggio stravagante e cinico che ha abbandonato, anzi che ha cacciato di casa, la famiglia quando Chiara era molto piccola e questo ha segnato la sua vita. Per affrontare tutti questi piccoli nervi scoperti Chiara settimanalmente si reca dal dott. Folli, il suo psicanalista, con il quale si confida. Il libro è proprio scandito da queste sedute, che accompagnano di pari passo le sue vicende e alla fine ritroverà la sua autostima e non solo, ma il cammino sarà lungo e ricco di particolari esilaranti e ironici a volte, altre invece più introspettivi.
Un libro scorrevole e piacevole, dove l’autrice adotta un modo velato e più consapevole nell’affrontare certe problematiche. L’empatia con Chiara è quasi immediata. Un racconto che fa ridere, riflettere, commuove e alla fine fa star bene.
Da consigliare!
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