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Recensione: Stray Dog

Creato il 26 novembre 2014 da Mattiabertaina

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Genere: documentario

Regia: Debra Granik

Cast: Ronnie Hall

Durata: 98 min

 

Debra Granik torna a Torino presrbtando un documentario che segna un grande problema americano. La degradazione di alcune fasce sociali presenti nel suo film d’esordio Un gelido inverno (famoso per aver lanciato una giovane Jennifer Lawrence verso la nomination agli Oscar) sono visibili anche in questo documentario.

Il protagonista è in questo caso Ron Hall, un uomo sopravvissuto all’atroce guerra in Vietnam. Qui viene presentato nella sia veste quotidiana: casco in testa, il protagonista, a bordo della sua Harley assieme alla sua compagna di origine ispanica, compie un viaggio pet confortare la sua anima e quella delle persone colpite da questo duro colpo. La condanna a vivere con questo peso e in un la condizione di degrado evidenzia come il sogno americano sia svanito. Quella situazione secondo la quale chiunque possa raggiungere i propri obiettivi scalando la montagna che garantisce una condizione migliore, è pura illusione. Su questo punto l’ambientazione suggerisce e rafforza questa tesi, mostrando un territorio abbandonato a se stesso, dove solo la componente vegetale è in grado di sopravvivere. Il viaggio può rappresentare una possibile soluzione per scappare e lasciare il passato alle spalle. Nonostante ciò, la particolarità di questo film sta nel sottolineare come Ron sia attaccato comunque al posto in cui ha vissuto, mostrando fedeltà e amore alla gente che lo ha sempre sostenuto. Stray Dog in conclusione è un documentario che con destrezza mostra le contraddizioni di un Paese illuso dalle promesse che la società continuamente ha voluto esibire ai suoi cittadini, ma con uno sguardo di speranza che qualcosa possa realmente cambiare.

Voto: 3 su 5

Il trailer

 


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