Chi pratica la scrittura a mano, così preziosa per il nostro cervello, ha a sua disposizione numerosi strumenti di scrittura. Dalle semplici Bic, ormai diventate un simbolo, a penne in gel, a punta fine o grossa, pennarelli e matite, penne multicolori e pasticci di ogni tipo.
Insomma, c’è davvero da divertirsi.
Di recente ho riscoperto uno strumento che non usavo da davvero tantissimo tempo e del quale nel mondo ci sono diversi appassionati: la penna stilografica. Sì: proprio l’aggeggio infernale che da bambini ci macchiava le dita – perchè eravamo incapaci di impugnarlo correttamente.
Bene. Di infernale la penna stilografica non ha nulla. Anzi. E’ uno strumento molto apprezzato, soprattutto da chi pratica la bella grafia, per le sue possibilità di variazione della pressione esercitata. Nel vergare le parole in handwriting occorre differenziare molto il tratto, che deve essere ricco, vario e pulito.
L’offerta del mercato per le penne stilografiche è davvero ampia. Quando ho deciso di acquistarne una, ho studiato il settore leggendo articoli e guardando review su YouTube. Ho scelto una Lamy Safary per alcune sue caratteristiche precise – per me indubbi vantaggi – che vado ad analizzare in questo articolo.
Le caratteristiche migliori degli strumenti di scrittura a mano
Alcune proprietà degli strumenti scrittori sono per me importanti per favorire la mia scrittura e per sentirmi comoda e rilassata.
- Mi piacciono molto le biro morbide. La Bic ha un tratto soft, pur essendo una penna a sfera. Alcune biro hanno la sfera rigida o in movimento durante il lavoro scrittorio. E’ un particolare che non apprezzo.
- L’importante per me è che non ci sia shadowing o bleed-through. Cosa significa? Te lo spiego concretamente: hai presente quando scrivi e l’inchiostro “passa” il foglio? Nel senso che lo vedi anche sul retro della pagina e magari anche su quella successiva? E’ una caratteristica che personalmente non sopporto, perchè mi impedisce concretamente di considerare utilizzabile quello spazio. Lo vedo “sporco”.
- Fondamentale è che l’impugnatura sia ergonomica. Quindi lo strumento deve essere comodo per il mio tipo di presa (tengo la biro piuttosto in punta, tra il pollice – che rimane sotto – e l’indice, mentre il medio sorregge la parte anteriore), dato che il medio si segna facilmente se la biro è dura o scomoda.
- La penna, infine, rimane nell’agenda, quindi deve essere agganciata. In generale preferisco che venga chiusa con il cappuccio, perchè è più protetta dalla possibilità che l’inchiostro si secchi.
Passiamo adesso a vedere più da vicino come è fatta la Lamy.
Lamy Safari: come è fatta
Lamy è un’azienda tedesca che produce penne dal 1930. La scelta di non produrre penne di lusso, ma strumenti di fascia media, non ha impedito a Lamy di creare prodotti di qualità.
Lamy Safari, in particolare, ha un prezzo davvero contenuto ed è considerata una stilografica entry level, pensata in particolare per chi non sia esperto e cerchi un ottimo prodotto senza spendere troppo. Un occhio è indirizzato anche al design, molto attuale e pulito, e ai colori, sempre di tendenza e comunque mai troppo “seriosi”.
Ecco la stilografica in una visione completa. Questo è il colore rosso, non un rosso particolarmente carico, piacevole e adatto sia a una donna che a un uomo.
La stilografica è molto leggera, maneggevole e non particolarmente delicata. Non si segna nè si rovina facilmente. Della stessa gamma fanno parte la penna a sfera, il portamine, la rollerball. In colori anche molto accesi, come il fucsia. Una penna sicuramente adatta per una fascia giovane.
Il costo è intorno ai 20 euro.
Il particolare dell’impugnatura sottolinea bene la particolare ergonomicità della penna, che ne fa uno strumento molto conosciuto e apprezzato proprio per questo motivo.
E’ scavata e lavorata proprio nel punto di impugno di pollice e indice, risultando dunque piuttosto comoda e adorabilmente morbida.
Nel corpo della penna è stato inserita una piccola finestra, dalla quale si può vedere se l’inchiostro sta finendo. Molto comoda e perfettamente integrata con il resto.
Il pennino è molto robusto e ha un design elegante. La particolarità è che è molto morbido e che scrive benissimo anche in appunti veloci e presi in maniera scomposta, magari anche con disegni o tratti diversi.
Il cappuccio ha una clip in acciaio che lo percorre tutto, davvero molto forte. Nella seconda foto il dettaglio della lavorazione.
Lamy Safari arriva con una cartuccia di inchiostro blu (in genere). In commercio ci sono diversi colori. Io prediligo il nero perchè è l’inchiostro con il quale scrivo regolarmente.
E’ possibile anche acquistare l’adattatore apposito per caricare l’inchiostro sciolto, tramite un semplicissimo sistema di aspirazione.
Strumenti di scrittura e di divertimento
Lamy Safari è una delle opzioni che utilizzo per scrivere nelle mie agende, soprattutto per il journaling. Per il planning, invece, adopero penne a sfera.
La stilografica concepita dall’azienda tedesca mi emoziona, mi diverte, mi piace e non mi ricorda in nulla le vecchie penne sporcamani. E’ pratica, funzionale, comoda e ha un design pulito ed interessante.
Cosa ne pensi? Hai una penna preferita per scrivere? Lasciami un commento oppure cercami sui social.