- TALKER – - Titolo originale, Talker - Autore, Amy Lane - Formato, eBook - Editore, Dreamspinner Press
Brian è orfano, cresciuto in campagna dalla zia artista, con pochi soldi ma molto amore. Tate è orfano di madre, con un padre assente, una storia di famiglie affidatarie alle spalle ed un passato che tiene nascosto dietro ad una maschera di sgargiante eccentricità.
L’intesa tra i due è immediata e cresce nel tempo in una salda amicizia, dove Brian sembra diventare l’unico punto saldo per il fragile Tate, il suo porto sicuro.Ma Brian vuole di più. E quando le parole non bastano, giunge il momento di dimostrare i sentimenti con i fatti. Brian dovrà convincere Tate della serietà delle sue parole, o la strada pericolosa in cui si è spinto l’altro potrebbe portarglielo via per sempre.
Il libro è carino. Piuttosto corto, una via di mezzo tra una storia breve ed un libro vero e proprio.
La storia è piacevole. Scorrevole ed abbastanza coinvolgente. I personaggi mi sono piaciuti molto, ed è bello che il tutto si svolga in un periodo di tempo molto lungo (si parla di anni), perché era giusto così. L’unico difetto in questo tipo di narrazione è l’uso a volte eccessivo del flashback. Ma questo è un gusto mio personale.Bello il rapporto che c’è tra i due. Bello il punto di vista di Brian. Bello il suo percorso di presa di coscienza personale.
Purtroppo però mi fermo qui. Il libro, ripeto, è carino. Ma non eccezionale. Piacevole, ma non emozionante. L’ho letto volentieri e lo consiglierei come lettura leggera, ma non è stato, almeno per me, qualcosa che mi ha colpita in qualche modo. Non mi ha lasciato molto.
Prima di dare il voto, però, vorrei aggiungere un’ultima cosa. Premetto che non ho letto l’originale in inglese, forse un giorno lo farò. Però, anche senza il paragone, posso affermare questo. Non mi è piaciuto come è stato tradotto. C’è un uso di una terminologia che, anche se fosse esatta, in italiano stona con il resto del testo, spezzando la lettura. Inoltre ci sono vari errori evidenti che risultano palesi anche senza il paragone con il testo originale. Questo è un peccato, perché la lettura ne risente molto. E poiché la recensione che sto facendo è sull’edizione italiana, non posso non prendere in considerazione questa che, secondo me, è una pecca notevole.
Perciò, tirando le somme, non me la sento di dare al libro un voto superiore alle 2 stelline ½. Spero che i successivi libri di questa serie vengano comunque tradotti, dando magari un’attenzione maggiore e più curata alla traduzione.