Magazine Cultura

RECENSIONE - Te lo dico sottovoce di Lucrezia Scali

Creato il 11 gennaio 2016 da Nel @PeccatiDiPenna
TITOLO: Te lo dico sottovoce AUTORE: Lucrezia ScaliGENERE: Romance
RECENSIONE - Te lo dico sottovoce di Lucrezia ScaliOh, eccola la prima recensione del 2016.
Questo di cui vi parlerò è uno di quei romance che non narra solo una storia d’amore ma tocca diversi temi. In questo caso, il fulcro di Te lo dico sottovoce risiede nella pet terapy, nell’amore sì, ma soprattutto quello verso gli animali, trattando l’affetto incondizionato che queste creature meravigliose provano per noi umani immeritevoli di tanto cuore, e degli influssi di questo affetto tanto sottovalutato. Non a caso, uno dei protagonisti di Lucrezia Scali è un bel cane che senza parlare dice tutto: Bubu.
In Te lo dico sottovoce colgo tre punti fondamentali che elencherò in ordine di preferenza: rapporto con gli animali, relazioni famigliari, e ovviamente relazioni romantiche.
Del primo punto ho già espresso la centralità, passiamo al secondo dove ritroviamo i classici contrasti tra madre e figlia e un legame profondo tra nipote e nonna. Io stessa ricordo quanto fossi legata a mio nonno e quei ricordi mi scaldano il cuore e commuovono a distanza di anni. Lucrezia Scali mi ha fatto rivivere quelle emozioni, percepire quella mancanza e vicinanza allo stesso tempo, come se mi leggesse dentro. La scena del carillon è fantastica e mi è rimasta particolarmente impressa, penso sia tra le più belle e, anche in questa, la silenziosa vicinanza di Bubu fa capire quanto siano empatici gli amici animali.
Una musica riempì la stanza. Non una qualsiasi, l’avrei riconosciuta tra mille. Un suono rassicurante come il soffio del vento sulla pelle e familiare come una voce amica. Quella dolce e armoniosa melodia proveniva dal vecchio carillon della nonna. Una scatola in alluminio dorata sulla quale era incisa una breve dedica: Qualcuno dall’alto ti sta guardando. Era appartenuta ancor prima alla mia bisnonna, ma da qualche anno aveva smesso di funzionare. Mi voltai di scatto e vidi Bubu vicino al tavolino. Era seduto e col naso tentava di toccare la ballerina che danzava nel carillon. Con le mani tremanti mi sollevai e avanzai barcollante fino al minuscolo scrigno. Mi lasciai cadere di peso sul divano e accarezzai prima il soffice pelo di Bubu, poi lo ringraziai silenziosamente e passai il dito intorno alla scatola. Al tatto sembrava fredda e liscia, nonostante i segni di usura lasciati dal tempo.
«Mia, cosa c’è?», domandò Fiamma con aria preoccupata e perplessa, già al mio fianco. Mi piegai in avanti, prendendomi la testa tra le mani per soffocare il travolgente dolore fisico che provavo. Come potevo superare le avversità della vita senza la sua presenza? Avevo un disperato bisogno di lei. Mi aveva lasciato troppo presto. Quale legge stabiliva chi strappare al mondo e chi lasciare?
Trattandosi di un romance, forse, avrebbe dovuto colpirmi più l’intreccio romantico ma non è stato così, alcuni personaggi li ho trovati un po’ stereotipati: dalla quasi suocera megera, all’ex incapace di rifarsi una vita, al partner devoto ma con un segreto che non riesce a confessare (insomma, un po' di cliché li ritroviamo). La vita amorosa di Mia, la protagonista, non mi ha intrigato più di tanto ma il resto ha sopperito alla mancanza. Tra i personaggi, quello che sicuramente ho preferito, una volta tanto, è proprio la protagonista, una ragazza determinata, coraggiosa, che non si lascia mettere i piedi in testa da nessuno, ma che è caratterizzata anche da una buona dose di tenerezza.
Per quanto riguarda la scrittura la trovo è impeccabile, stile scorrevole, ma magari avrei gradito un pizzico di brio in più per alleggerire il tutto e spingere il ritmo. A parte questo, sicuramente è un esordio davvero interessante.
Concludo dicendo che da questo romanzo si evince una gran sensibilità verso gli animali, i bambini, si affrontano temi a cui spesso non si pensa ma che per alcune persone sono appuntamento fisso. Portare in un romanzo anche l’amaro della vita ci fa apprezzare le cose semplici e le piccole fortune, perché no, tende anche ad aprire gli occhi.  
Altri punti a favore sono la dolcezza che risiede nel titolo (scoprirete il perché nell'epilogo, quindi niente spoiler) e sicuramente la cover che mi piace davvero tanto.

E siamo giunti alla fine della recensione. Se avete letto anche voi questo romanzo, non esitate a dire la vostra.
❤❤❤❤
TRAMA
Mia ha trent’anni, un passato che preferisce non ricordare e una famiglia da cui cerca di tenersi alla larga. Meglio stare lontano dalle frecciatine della sorella e da una madre invadente che le organizza appuntamenti al buio… Di notte sogna il principe azzurro, ma la mattina si sveglia accanto a Bubu, un meticcio con le orecchie cadenti e il pelo morbido. La sua passione sono gli animali e infatti, oltre a gestire una delle cliniche veterinarie più conosciute di Torino, Mia sta per realizzare un progetto a cui tiene moltissimo: restituire il sorriso ai bambini in ospedale attraverso la pet therapy. Il grande amore romantico, però, non sembra proprio voler arrivare nella sua vita. O almeno, così pensa Mia, prima di conoscere Alberto, un medico affascinante, e Diego, un ragazzo sfuggente che si è appena trasferito a Torino dalla Puglia. Cupido sta finalmente per scagliare la sua freccia: riuscirà a colpire la persona giusta per il cuore di Mia?

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines