Magazine Libri

Recensione: "Teorema Catherine" di John Green

Creato il 19 agosto 2014 da Saraguadalupi

"TEOREMA CATHERINE" di John Green
• Editore: Rizzoli • Pagine: 322 • Prezzo: 14,00 € (cartaceo) - 7,99 € (ebook) Da quando ha l'età per essere attratto da una ragazza, Colin, ex bambino prodigio, forse genio matematico forse no, fissato con gli anagrammi, è uscito con diciannove Catherine. E tutte l'hanno piantato. Così decide di inventare un teorema che preveda l'esito di qualunque relazione amorosa. E gli eviti, se possibile, di farsi spezzare il cuore un'altra volta. Tutto questo nel corso di un'estate gloriosa, passata con l'amico Hassan, a scoprire posti nuovi, persone bizzarre di tutte le età, ragazze speciali che hanno il gran pregio di non chiamarsi Catherine.

Questo è il secondo romanzo di John Green che leggo, il primo è stato "Cercando Alaska" e, come avete avuto modo di leggere dalla mia recensione, mi è piaciuto moltissimo, così, appena ho potuto mi sono messa alla ricerca degli altri romanzi di questo autore che, a giudicare dalle numerose recensioni positive, sembra davvero non avere rivali. Durante un viaggio in macchina, mi sono addentrata tra le pagine di "Teorema Catherine" e, fin da subito ho incontrato la freschezza e la semplicità narrativa di Green che, senza troppi giri di parole, sa andare dritto al punto della questione: in questo caso, il punto è che il nostro protagonista è un adolescente di nome Colin, che per la diciannovesima volta si trova a fare i conti con l'ennesima rottura amorosa..con l'ennesima Catherine. Si, perchè, per uno strano scherzo del destino, le diciannove ex di Colin si chiamano tutte allo stesso modo: Catherine. 
"Voleva piangere, ma invece sentiva solo un dolore dietro il plesso solare. Piangere è aggiungere qualcosa: piangere è tu-più-le-lacrime. Ma la sensazione che Colin provava era l'esatto - e orribile - contrario del pianto. Era tu-meno-qualcosa. Continuava a pensare a una sola parola, sempre, e sentiva quel dolore bruciante proprio sotto la cassa toracica."
Come spesso accade in questi casi, dopo lo sconforto iniziale e la disperazione, arriva Hassan, migliore amico di Colin, a risollevare la situazione, proponendo un viaggio "on the road" senza meta precisa, per dimenticare, esplorare e poi chissà, cambiare modo di vedere la vita..alla ricerca di quel momento "Eureka" che Colin auspica da tanto tempo ma che, solo proprio grazie al viaggio intrapreso con Hassan e all'incontro con una ragazza non-Catherine, riesce a trovare. Così, il nostro protagonista decide di formulare un teorema, il "Teorema Catherine" appunto, in grado di prevedere l'evoluzione e quindi il futuro di qualsiasi storia amorosa.  Colin è molto portato per l'apprendimento e memorizza le cose molto in fretta, tuttavia non ha la creatività e l'inventiva per essere considerato un genio, e questo gli pesa molto. Per questo è alla ricerca del suo momento "Eureka" e, proprio grazie a questa sua ricerca, John Green analizza e prende in esame tutte le frustrazioni e le ansie tipiche dei bambini e degli adolescenti precoci, quasi sempre pressati da famiglie e società che si aspettano chissà cosa dalle loro facoltà.
"Ti chiedi mai  se piaceresti di più o di meno agli altri, se potessero vedere come sei dentro?"
Al di là del tema in sè però, devo ammettere che, le parti che ho preferito del romanzo, sono le conversazioni tra Colin ed Hassan, migliore amico paffuto e perfetto contrappeso del nostro protagonista: la loro amicizia è palpabile fin dalle prime pagine, anche se non ci sono smancerie o stupide frasi scontate, i loro comportamenti bastano per rendere perfettamente l'idea di un'amicizia destinata a durare a discapito di tutto. "Teorema Catherine" si è rivelato una lettura carina, anche se, dopo aver letto "Cercando Alaska" mi aspettavo qualcosa di più profondo, ma ho apprezzato la solita vena ironica ed le frasi evocative di Green che riescono comunque a far riflettere anche sulle cose più semplici e divertenti.
"Passi la vita inchiodato nel labirinto , pensando al modo in cui un giorno ne uscirai, e a come sarà fantastico, e immagini che il futuro ti trascinerà pian piano fuori di lì, ma non succede. E' solo usare il futuro per sfuggire al presente."

Votazione:

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine